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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Una bella storia di 25 giovani, una scuola, un assessore e le istituzioni locali in Puglia

Una bella storia di 25 giovani, una scuola, un assessore e le istituzioni locali in Puglia

Non un evento ma un vero e proprio modello di sviluppo economico ha preso vita a Lecce nei giorni scorsi. I ragazzi: «Una partita in cui paradossalmente vincono tutti». In 5 mesi di lavoro gli studenti hanno coniugato turismo, enogastronomia e business

Una bella storia di 25 giovani, una scuola, un assessore e le istituzioni locali in Puglia

Non un evento ma un vero e proprio modello di sviluppo economico ha preso vita a Lecce nei giorni scorsi. I ragazzi: «Una partita in cui paradossalmente vincono tutti». In 5 mesi di lavoro gli studenti hanno coniugato turismo, enogastronomia e business

 

 

Ai più (gli oltre 58.000 visitatori e turisti che si sono avvicendati in
piazza Sant’Oronzo) il Festival della Dieta Med-Italiana, che ha avuto luogo
a Lecce nei giorni scorsi, dal 24 al 28 aprile, è sembrato
sicuramente un bellissimo e riuscitissimo evento, pieno di colori, sapori ed
aromi, eppure quello inaugurato dal prefetto di Lecce Giuliana Perrotta,
dall’assessore all’agricoltura della Provincia di Lecce Francesco Pacella,
dal vice presidente della Camera di Commercio locale Corrado Brigante e dal
delegato del Comune di Lecce Antonio Lamosa, è molto più di un evento ben
congegnato e riuscito, è un vero e proprio modello di sviluppo economico
territoriale il quale, tramite il Festival, ha avuto modo di esplicarsi e di
sperimentarne la validità sul campo. Risultato? Esperimento riuscitissimo.
Ora sì che si può davvero lavorare sul futuro del territorio e dei suoi
giovani.

E’ un modello di sviluppo economico basato sulla complementarietà tra
turismo, valorizzazione dei prodotti agroalimentari autoctoni e cucina
tradizionale locale. Nei titoli si è parlato di 25 giovani perché è da loro
che è partito il tutto, dagli studenti della classe 4B dell’Istituto
“Galilei – Costa” di Lecce i quali, insieme ai loro docenti e fortemente
spalleggiati dall’assessore Pacella che ha creduto in loro dal primo istante
e dalle altre istituzioni locali (Camera di Commercio, Comune di Lecce,
Regione Puglia, Coldiretti, Cia, Gal “Terra d’Otranto”, “Serre Salentina” e
“Capo di Leuca”), hanno messo in piedi in cinque mesi di lavoro una macchina
capace di attirare migliaia di turisti e visitatori dal resto d’Italia e
dall’estero utilizzando e “sfruttando” la buona, sana e internazionalmente
riconosciuta Dieta Mediterranea.

Il primo grande lavoro è stato svolto on line, sul web, gli studenti leccesi
hanno ideato, realizzato e diffuso già da alcuni mesi prima dell’evento
l’originale formula turistica “Vado, l’assaggio e torno” con cui oltre 100
strutture ricettive potevano offrire nel periodo del Festival ospitalità in
modalità low cost. Hanno inviato complessivamente 700.000 e-mail, di cui un
quarto all’estero (principalmente verso abitanti di Stati e capitali ben
collegati con gli aeroporti di Brindisi e Bari) invitando i destinatari a
raggiungere il Salento a fine aprile. Parallelamente hanno implementato il
“Manutipico Salentino” e l’ “Aperitipico Salentino” con cui i ristoranti ed
i bar della città hanno accolto i visitatori, appunto, con un menu e degli
aperitivi composti esclusivamente da prodotti locali. Infine hanno
individuato ed invitato oltre 60 piccole aziende agroalimentari del
territorio ad esporre, presentare e principalmente raccontare i loro
prodotti ed il loro lavoro.

Questa l’analisi semplificata scaturita dagli studenti salentini: «il
Festival e tutto il progetto legato alla Dieta Med-Italiana sono una sorta
di “partita” in cui paradossalmente vincono tutti. Vincono i visitatori ed i
turisti, italiani e stranieri, che, giunti in migliaia per il ponte del 25
aprile, hanno trovato in un’unica location, nel cuore della città, oltre 60
piccoli produttori ragazzi.jpglocali dell’agroalimentare che permettono la
degustazione, la conoscenza e l’apprezzamento di più di 1.000 prodotti
tipici diversi, dagli ortaggi ai prodotti da forno, dall’olio extravergine
d’oliva di qualità ai vini di uve autoctone, dai formaggi e salumi
realizzati in masseria ai sott’oli gustosi e genuini. Vincono le aziende
agricole espositrici in quanto in cinque giorni hanno avuto la possibilità
di raccontare la loro storia, il loro lavoro ed i loro prodotti ad una
quantità infinita di persone che hanno incontrato per la prima volta.
Vincono le istituzioni locali che hanno supportato l’evento (Provincia,
Regione, Camera e Comune) perché hanno potuto toccare con mano la validità e
l’efficacia del progetto in cui hanno creduto. Vincono le associazioni di
categoria (Salento d’Amare, Coldiretti e Cia) ed i GAL che si sono viste
ringraziare dai loro associati per l’ospitalità ed il coinvolgimento. Vince
la città e tutto il territorio in quanto hanno avuto modo di essere scoperte
e apprezzate da un nuovo e grande pubblico. E vincono naturalmente i
ristoratori, gli albergatori, i gestori di b&b, i bar ed i commercianti per
il grande business generato in un periodo destagionalizzato.»

E, aggiungiamo, vincono anche i 25 studenti, i loro prof, la preside
Addolorata Mazzotta e la scuola italiana in quanto non c’è soddisfazione
maggiore del vedersi riconoscere in maniera così palese il successo di una
propria “creatura”. Se poi si considera che questo progetto tra un anno,
quando i ragazzi si diplomeranno, per quelli di loro che non vorranno
proseguire gli studi si tradurrà in un lavoro, …altro che vittoria!