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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Un Natale taurianovese sotto il segno della barbarie Danneggiata la statua di Gemelli Careri

Un Natale taurianovese sotto il segno della barbarie Danneggiata la statua di Gemelli Careri
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Di Giuseppe Larosa

La barbarie della civiltà è una sconfitta della dignità. È una violenza carnale alla storia di un popolo che vede lesi i suoi ricordi più orgogliosi. Quello che è accaduto a Taurianova, nella serata di Natale con il danneggiamento della statua di Francesco Gemelli Careri, situata in una centralissima piazza della città, non è altro che un segnale di degrado civile. Una condizione che ancora vige in una società come quella taurianovese, la quale non merita soprattutto per il rispetto che si ha della stragrande maggioranza dei cittadini onesti con l’alto senso della civiltà. Ma soprattutto per la fatica di ridare dignità a una città colma di problematiche, dove la spensieratezza sembra un vago ricordo perso tra gli oblii. La fatica sì, e gli sforzi che alcune associazioni, così come l’amministrazione sta cercando, non senza sacrifici, di donare un’atmosfera natalizia nonostante le numerose difficoltà dove la realtà presenta sempre il conto sia della miseria che della carestia umana e sociale.

Osservare in quella piazza mezza buia, la statua di Gemelli Careri riversa a terra fa male. L’hanno scardinata con un piccone come se fosse uno sfregio, uno sfogo di rabbia. Lo stesso arnese, è stato lasciato lì, abbandonato, a pochi passi dal monumento. Ciò che è accaduto, è un’ingiustizia e al contempo un crimine contro l’arte. Un crimine contro la civiltà. Un crimine contro i cittadini. E che non dev’essere preso sottogamba anzi, occorre fare il possibile e cercare di capire il perchè di tale gesto e soprattutto l’autore di quest’azione severamente condannabile, in quanto è stato danneggiato un monumento antico e importante della città.

Flaubert disse che “Se c’è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell’infinito e del vago che chiamano anima, questa è l’arte”. Evidentemente c’è chi tutto questo non solo non lo sa apprezzare, ma lo danneggia pure ignorando il fatto che i primi ad essere seriamente danneggiati sono loro stessi perché colpiscono un patrimonio che è di tutti.