Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Un giudice del Tar è ammalato, salta l’udienza sul caso Wanda Ferro Discussione rinviata al 20 marzo sul ricorso presentato dalla candidata alla presidenza della Regione rimasta esclusa dal consiglio regionale per la legge elettorale vigente in Calabria

Un giudice del Tar è ammalato, salta l’udienza sul caso Wanda Ferro Discussione rinviata al 20 marzo sul ricorso presentato dalla candidata alla presidenza della Regione rimasta esclusa dal consiglio regionale per la legge elettorale vigente in Calabria
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

CATANZARO – Il relatore è ammalato e quindi la decisione del Tar sul caso Wanda Ferro in consiglio regionale slitta al 20 marzo. Al legale dell’ex presidente della Provincia di Catanzaro e candidata alla presidenza della Regione, quindi, l’avvocato Francesco Pullano non è rimasto altro che avvisare la sua assistita e prendere atto del rinvio dell’udienza.

E’ quanto successo stamattina nella sede del Tribunale Amministrativo Regionale dove non si è potuta tenere la discussione sull’esclusione della Ferro dal consiglio regionale dopo le consultazioni alle quali lei aveva partecipato da candidata a presidente con Forza Italia.

«Non posso nascondere le mie perplessità per quanto stabilito dall’Ufficio centrale regionale – aveva detto la Ferro all’indomani della sua esclusione – che ha comportato la mia esclusione in direzione contraria alla legge costituzionale che vede nel candidato alla presidenza arrivato secondo il leader in consiglio regionale a tutela delle minoranze. Porremo comunque le nostre motivazioni alla base del ricorso di fronte al Tribunale amministrativo, che già nel 2010 si era espresso con chiarezza a favore di Loiero confermandolo consigliere regionale, per fare valere non solo le mie ragioni di candidato escluso per una insolita interpretazione contraria alla norma, ma soprattutto per affermare il principio democratico di imprescindibilità della rappresentanza del candidato della coalizione sconfitta, a cui il consenso di centinaia di migliaia di cittadini attribuisce di fatto la responsabilità di guidare l’opposizione»