di Prof.ssa Raffaella Solano
La guerra tra Russia ed Ucraina è per noi diversa da altri eventi analoghi perché ci riguarda più da vicino. Non tanto da un punto di vista geografico, in fondo l’Ucraina è più distante dall’Italia del Kosovo e della Libia, ma perché ci sentiamo chiamati in causa come cittadini europei e come parte di uno stato membro della NATO.
Seguire l’indicazione di Hegel non significa fare della filosofia un passatempo che si nutre della notizia del giorno. Piuttosto, significa pensare sul nostro tempo come parte del nostro continuo tentativo di orientarci al suo interno.
Certo della finalità della storia gli individui non sono consapevoli, essi sono strumenti dell’agire universale dello Spirito: è questa l’astuzia della ragione. “La guerra è lo spirito del mondo” avrebbe detto Hegel, parlando ai giovani.
Tra i banchi di scuola, durante la normale lezione intessuta di storia e filosofia,con tanto di valore morale e funzione storico-sociale, non può mancare l’aggiornamento sulla guerra in Ucraina, dove la situazione continua ad essere particolarmente tesa, anche se nelle ultime ore il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello russo Vladimir Putin hanno fatto sperare ad un, seppur minimo, spiraglio di tregua.
Non mancano i continui interventi degli alunni, dal cui volto traspare non poca preoccupazione.
A.L., alunno di una quinta del liceo scientifico “N.Pizi” di Palmi, esordisce così: “E dopo il coprifuoco dovuto alla pandemia, in un paese dell’Est che mi sta a cuore, patria dei mie genitori, il sindaco di Kiev, Vitalii Klitschko, ha annunciato il coprifuoco in città dalle 17 alle 8 per una più efficace difesa della capitale e per la sicurezza dei suoi abitanti”.
In questi giorni le immagini dell’orrore della guerra, in Ucraina stanno facendo il giro del mondo, ma per chi vive lì non si tratta purtroppo di una novità.
” Ho i parenti che vivono lì, esordisce A.L.,alcuni dei quali sono riusciti a scappare dalla Ucraina, altri sono rimasti intrappolati, nascosti nei bunker”.
Situazione drammatica per chi si trova a vivere una guerra in prima persona,per chi tra il popolo russo è chiamato a combattere una guerra che non vuole, per chi è costretto da un governo insaziabile, che vede nella lotta l’unico tentativo che può accrescere e ribadire il nome di una terra che teme di essere ridimensionata. E ancora:”I miei cugini in diretta mi continuano a mostrare i russi intenti a disporre le loro bandiere a kiev, mentre una parte entra di soprassalto nelle case a saccheggiare e a sfamarsi; si ruba cibo senza controllo…” E’ stato un anno di sfide, ma anche di enormi progressi ,ma per tutti i progressi che ci sono stati, esiste ancora molta frustrazione e fatica nel Paese. Molti definiscono Putin “il forte”, ma questo allude al fatto che le democrazie sono deboli; c’è anche chi lo definisce patriota e lo ammira. Alla fine i venti di guerra che soffiano sull’Ucraina e che vedono contrapposte la Russia di Vladimir Putin e l’Occidente filo-Nato, con in testa gli Stati Uniti, si sono concretizzati in un attacco. Debolezza delle democrazie o forme di zarismo ancora in auge? Si è violato il diritto internazionale, ma Putin continua a dire che l’ Ucraina non esiste se non all’interno della Russia, questo è il nocciolo della questione, di qui quella che sarà un’operazione militare speciale. Un mondo parallelo che frantuma settimane di confronti, smentite, incontri, dichiarazioni e l’illusione che la crisi aperta dalla Russia nei confronti dell’Occidente potesse essere affrontata nel negoziato, cercando compromessi.
“E’ vero -continua un altro alunno- per la nostra generazione è difficile immaginare una guerra in Europa: abbiamo sognato la fine di una pandemia e adesso siamo costretti ad assistere ad un nuovo capitolo di storia, che presto si aggiungerà ai libri”.
Una guerra, dunque, che vede contrapporsi la Russia e l’Occidente sulla pelle dell’Ucraina e che somiglia a un tiro alla fune. A un’estremità della fune c’è la Russia e all’altra estremità ci sono gli Stati Uniti, protagonisti di una guerra di parole a cui ogni giorno si aggiunge un capitolo.