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Un altro scandalo della “carne”

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Hamburger avariati: McDonald, KFC e Pizza Hut hanno sospeso le ordinazioni da un fornitore cinese accusato di aver utilizzato nei suoi prodotti carne scaduta

Un altro scandalo della “carne”

Hamburger avariati: McDonald, KFC e Pizza Hut hanno sospeso le ordinazioni da un fornitore cinese accusato di aver utilizzato nei suoi prodotti carne scaduta

 

 

Dopo lo scandalo della cavallo carne della scorsa primavera e la serie di frodi alimentari
di natura transazionale segnalate dallo “Sportello dei Diritti”, ora dall’estero
giunge la notizia di una nuova inchiesta che l’associazione che si occupa anche
della salute e diritti dei consumatori ritiene opportuno comunicare anche nel Nostro
Paese, notoriamente importatore di carni dalla Cina. Le catene di fastfood McDonald,
Kfc e Pizza Hut hanno sospeso le ordinazioni ad un fornitore cinese che è stato
accusato in un programma televisivo di aver usato per i suoi prodotti della carne
andata a male. Le tre catene hanno affermato che nei prossimi giorni alcuni dei loro
prodotti potrebbero scarseggiare. L’avviso della McDonald e della Yum Brands, proprietaria
sia della Kfc che di Pizza Hut, è comparso su Weibo, il twitter cinese, dopo la
denuncia di un’emittente televisiva di Shanghai, che ha inviato un giornalista ad
indagare sulla Shanghai Husi Food Company. Nel servizio dell’emittente, la Dragon
Tv, si vedono dipendenti della Husi usare nella produzione confezioni di carne scadute
a maggio. Inoltre, l’emittente ha mostrato un’email attribuita a un dirigente della
compagnia, che chiede ai dipendenti di allungare di dieci giorni le date di scadenza
di alcuni prodotti. Secondo l’agenzia Nuova Cina, ispettori della Shanghai Food
and Drug Administration hanno controllato domenica scorsa gli impianti della Husi
e ne hanno decretato la chiusura. Il procuratore di Oldenburg nella Bassa Sassonia
sta, infatti, indagando su un impianto di trasformazione di carni a Bad Bentheim. Alla
luce di tale inchiesta e degli scandali in mezza Europa che si susseguono in materia
di frodi alimentari che vedono la carne destinata al consumo umano e suoi derivati
quale principale protagonista, Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei
Diritti” rileva che ancora una volta il sistema di tracciabilità delle carni
ha offerto i suoi buchi neri che alla fine potrebbero pesare ancora una volta sulla
salute e i diritti dei consumatori. Se quindi facciamo appello alle istituzioni
europee di adottare migliori strumenti normativi e a livello di controlli che garantiscano
la tracciabilità, invitiamo comunque anche le autorità sanitarie italiane ad amplificare
le verifiche su tutti i prodotti a base di carne che provengono da oltre confine.