Umberto Vicaretti, vince la XXVI edizione del Premio mondiale di poesia “Nosside”
redazione | Il 27, Nov 2010
Nicolò: “Apprezzo l’azione di Amato che ha assegnato alla poesia il compito di esaltare la fratellanza tra gli uomini”
Umberto Vicaretti, vince la XXVI edizione del Premio mondiale di poesia “Nosside”
Nicolò: “Apprezzo l’azione di Amato che ha assegnato alla poesia il compito di esaltare la fratellanza tra gli uomini”
Voglio esprimere il mio sincero apprezzamento ai responsabili del Centro Culturale Bosio, per il crescente successo e i nuovi traguardi di un premio, nato nel lontano 1984 dalle intuizioni del Professore Pasquale Amato, bella figura dintellettuale e di docente universitario. Prestigioso premio che porta il nome della grande poetessa di Locri Epizefiri, Nosside vede concorrere con versi inediti, poeti di tutto il mondo che si misurano utilizzando diverse forme espressive. Si tratta dunque di un concorso multilinguistico e multimediale. E quanto dichiara il Vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò (Pdl) che ieri nella sala Levato di Palazzo Campanella, ha consegnato una medaglia al vincitore assoluto della XXVI edizione del Premio mondiale di poesia Nosside, organizzato dal Centro Studi Bosio. E stata una grande soddisfazione per me – ha sottolineato Nicolò – premiare Umberto Vicaretti, vincitore assoluto del premio Nosside, giunto oggi alla sua 26° edizione. Nella generale crisi di valori che minaccia di travolgere ogni certezza, è ancora la poesia a ribadire con ferma determinazione la condanna di ogni violenza. Nei versi della lirica di Umberto Vicaretti Sale azzurrino il fumo dei camini, riecheggiano denunce contro le atrocità dei lager, lorrida follia degli aguzzini. Linfamia dei campi di sterminio nazisti giunge al barbaro accanimento perfino contro i bambini, ignare vittime di una persecuzione insensata. La poesia vincitrice la 26 edizione del Nosside – ha evidenziato il Vicepresidente – evoca scene di sofferenza e di morte che diventano simbolo del dolore delluomo e condanna definitiva per un misfatto che interpella le coscienze degli uomini di tutti i tempi. Sale azzurrino il fumo dei camini costituisce, dunque, un ammonimento rivolto a tutti affinché non si ripetano più in futuro altri errori. Ho imparato a conoscere da studente universitario la profonda cultura del professore Amato; oggi – ha concluso il Vicepresidente – ne apprezzo ancor di più linstancabile azione tesa ad assegnare alla poesia il compito di esaltare la fratellanza tra gli uomini, predicando la ribellione contro tutte le violenze ed i soprusi.
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