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Ufficio giudice di pace di Taurianova, le considerazioni del sociologo Mimmo Petullà

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“In una complessa realtà ambientale come la nostra, la potenziale cessazione di quest’istituto di conciliazione si tradurrebbe nel repentaglio di sgretolare un insostituibile modello di giustizia”

Ufficio giudice di pace di Taurianova, le considerazioni del sociologo Mimmo Petullà

“In una complessa realtà ambientale come la nostra, la potenziale cessazione di quest’istituto di conciliazione si tradurrebbe nel repentaglio di sgretolare un insostituibile modello di giustizia”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Le insistenti voci – poi smentite – riguardanti la chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace, non dovrebbero meravigliare molto: esse rimandano – molto più di quanto si possa pensare – a un determinante fattore, che nella nostra comunità è un sintomatico generatore dell’ormai consolidato processo di strutturale impoverimento. In modo particolare in una complessa realtà ambientale come la nostra – dove le situazioni conflittuali si acuiscono, non raramente, a motivo dell’assenza della promozione di principi regolatori tra le parti – la potenziale cessazione di quest’istituto di conciliazione si tradurrebbe nel repentaglio di sgretolare un insostituibile modello di giustizia, tra l’altro non a caso collocato in un più ampio orizzonte di riforma dell’ordinamento giuridico. Muovendo da queste considerazioni, sembra evidente – in vista del non lontano e decisionale decreto di emanazione ministeriale – l’urgenza di valutare, con la dovuta attenzione che merita, le conseguenze che l’eventuale soppressione del profilo procedurale di tale attività potrebbe comportare, in modo particolare tenendo conto che esso abbia favorito non solo un efficace orientamento di mediazione penale, ma anche di natura culturale, all’insegna d’incoraggianti condotte riparatorie e socialmente reintegrative, per giunta in un’area d’influenza notevole, perché d’immediata prossimità alle esigenze dei cittadini. La sfida, sin da ora, sembra essere quella di fare di tutto per evitare di lasciarsi esporre a logiche di pianificazione territoriale, rischiando di giungere a prefissate conclusioni, mentre appare opportuno tenere in debita considerazione le ragguardevoli competenze professionali, acquisite dal momento della sua costituzione, come pure l’effettivo e non sottovalutabile impatto simbolico sulle dinamiche interpersonali della vasta popolazione – a partire da quella taurianovese – che si auspica sia pienamente consapevole di trovarsi di fronte a una più dialettica e flessibile risoluzione della sua domanda di giustizia.

Mimmo Petullà