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Truffa ai fondi pubblici, per funzionari e politici anche la contestazione di un maxi danno erariale

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Si tratta di amministratori locali di Vibo Valentia e dipendenti della Regione e della Provincia coinvolti nelle indagini sul presunto raggiro della società Eurocoop

Truffa ai fondi pubblici, per funzionari e politici anche la contestazione di un maxi danno erariale

Si tratta di amministratori locali di Vibo Valentia e dipendenti della Regione e della Provincia coinvolti nelle indagini sul presunto raggiro della società Eurocoop

 

VIBO VALENTIA – Scatta anche la segnalazione di un danno erariale da oltre 8 milioni per esponenti politici e funzionari della Regione Calabria e della Provincia di Vbo Valentia coinvolti nelle indagini sulla presunta maxi truffa ai fondi pubblici nazionali ed europei legata alla società Eurocoop.

I finanzieri del nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia hanno inviato alla Corte dei Conti la relazione nella quale si ipotizza un danno erariale quantificato complessivamente in oltre 8,2 milioni di euro e che riguarda 22 soggetti tra i quali figurano direttore generale, dirigenti e membri del dipartimento lavoro della Regione Calabria pro tempore, due presidenti pro tempore e tre funzionari della Provincia di Vibo Valentia, sindaco pro tempore del Comune di Vibo Valentia.

Gli amministratori locali coinvolti sono gli ex presidenti della Provincia di Vibo Valentia Ottavio Bruno (ora consigliere regionale) e Francesco De Nisi, l’ex sindaco vibonese Franco Sammarco . L’indagine riguarda l’indebita percezione di finanziamenti comunitari e nazionali erogati dalla Regione Calabria in favore della società cooperativa operante nel settore ambientale, in particolare per la raccolta dei rifiuti a Vibo. Segnalati ai giudici contabili anche i responsabili della società beneficiaria del finanziamento.Il sistema fraudolento, secondo quanto ricostruito dai finanzieri, avrebbe determinato due benefici incompatibili. L’attività segue l’operazione “Bis in idem” condotta nel maggio scorso insieme alla Polizia di Stato, che aveva portato all’esecuzione di provvedimenti coercitivi della custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone e degli arresti domiciliari nei confronti di ulteriori tre soggetti.