Roma – “Sono appena trascorsi quasi quattro mesi dal referendum
sulle trivelle del 17 aprile, in virtù del quale più di 13 milioni di
italiani hanno detto SI ad una totale inversione di rotta nella strategia
energetica nazionale, ma oggi più che mai la necessità di difendere la
democrazia ed il diritto delle comunità locali ad autodeterminarsi si
avverte come urgente e indifferibile: il Tar del Lazio ha infatti respinto
il ricorso delle Regioni Calabria e Basilicata contro l’uso dell’air gun
nel Golfo di Taranto, richiesto da Enel Longanesi per indagini geofisiche”.
Lo afferma il senatore M5S Nicola Morra.
“Alla luce di ciò – continua – appare ancora più grave l’atteggiamento del
ministro Alfano che ha messo nel libro nero dei ‘cattivi’, ovvero nel
Rapporto sullo stato dell’ordine, della sicurezza pubblica e sulla
criminalità organizzata per l’anno 2014, niente di meno che alcune delle
associazioni ambientaliste che hanno condotto la battaglia contro le
trivelle. Tra queste ‘No Scorie Trisaia’, nata in occasione della battaglia
contro il cimitero atomico di terzo Cavone, nel novembre 2003, ’Scanziamo
le Scorie’ e la ‘Ola’”.
“Mentre questo governo ottuso ed ‘anticostituzionale’ porta avanti, in
perfetta continuità con i precedenti, una politica energetica vecchia e
prona al volere delle lobby di potere internazionali – conclude Alfano – il
ministro Alfano fa preoccupanti allusioni su coloro che da tempo con
sacrifici e passione provano, pacificamente, a difendere la propria terra
dalle insopportabili intrusioni di chi non si risparmia di consumarla.
Oltre 10 anni di attivismo, pacifico e non violento, sul territorio jonico,
rispettoso della legge e espressione di democrazia, sono stati sviliti dal
Ministro Alfano”.