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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Tredicenne molestata a fermata bus, fermato l’aggressore Un 29enne è stato arrestato grazie all'attività investigativa condotta dai Carabinieri

Tredicenne molestata a fermata bus, fermato l’aggressore Un 29enne è stato arrestato grazie all'attività investigativa condotta dai Carabinieri
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A conclusione di una minuziosa ed ininterrotta attività investigativa scaturita dalla denuncia di aggressione ai danni una ragazza minorenne cosentina, i militari della stazione di Cosenza nord hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 29enne della Guinea, sprovvisto di documenti di riconoscimento, senza fissa dimora, con procedenti di polizia, richiedente protezione internazionale in quanto ritenuto responsabile del reato di atti sessuali con minore. Le indagini sono iniziate la sera del 13 giugno quando presso gli uffici del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza i genitori di una ragazza di 13 anni hanno formalizzato una denuncia per aggressione. In particolare, la ragazzina nel rientrare a casa, percorrendo la via che da corso Mazzini conduce verso viale Mancini, all’altezza dell’Autostazione, è stata avvicinata da un persona di colore che dopo un primo apprezzamento verbale, si è avventato sulla stessa palpeggiandola.

La minore fortemente scossa ed impaurita da quanto stava accadendo è riuscita a chiamare telefonicamente il padre, il quale stava attendendo il suo arrivo in piazza Bilotti. L’uomo ha immediatamente raggiunto la figlia e contattato il numero di emergenza del 112. Sul posto sono state inviate tutte le pattuglie in circuito dell’Arma dei Carabinieri. Il ragazzo della Guinea, nel momento in cui ha percepito quanto stava accadendo, si è allontanato velocemente dalla zona facendo perdere le proprie tracce. I Carabinieri, giunti immediatamente sul posto, dopo aver ricevuto una descrizione sommaria dell’aggressore da parte del padre che era riuscito incrociare, hanno avviato le ricerche in tutta la zona raccogliendo quanti più elementi informativi dalle persone presenti sul luogo.

La vittima, unitamente ai genitori, è stata accompagnata presso gli uffici della Stazione di Cosenza Nord dove hanno formalizzato una dettagliata denuncia dell’evento, fornendo agli inquirenti moltissime informazioni utili per l’individuazione del responsabile. Da lì è scaturita un’intesa attività investigativa, dove oltre alla raccolta delle registrazioni delle telecamere di tutto il quartiere, sono stati identificati e vagliate le posizioni di tutti gli extracomunitari che giornalmente frequentano la zona interessata. In particolare, una pattuglia ha notato un ragazzo che assomigliava moltissimo alla descrizione del ricercato. Così hanno proceduto ad un controllo su strada, accertando che quel ragazzo era sprovvisto di documenti di riconoscimento. Pertanto, ritenuto che lo stesso potesse essere irregolare sul territorio italiano e dovendo adempiere all’obbligo di identificarlo, i militari lo hanno accompagnato presso la vicina caserma dei Carabinieri.

Intanto, era stato preparato un fascicolo con le fotografie di diversi migranti che somigliavano al fermato da sottoporre in visione alla ragazzina. Il padre, nel momento in cui ha visionato le foto proposte, ha riconosciuto senza ombra di dubbio l’aggressore della figlia. Pertanto, dato il forte timore di un pericolo di fuga del fermato, sprovvisto tra l’altro di documenti e senza fissa dimora, nonché dovendo procedere per un reato in cui sono previste pene molto severe, i militari della Stazione di Cosenza Nord dichiaravano l’uomo in stato di fermo, informando di quanto avvenuto il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Cosenza, il quale disponeva l’accompagnamento presso la locale casa circondariale in attesa dell’udienza di convalida.