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Tragedia Civita, Antonio De Rasis è un eroe

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AMENDOLARA (Cs) – Antonio DE RASIS non è stata una guida
inesperta ma un eroe che si è prodigato fino alla fine ed è morto aspettando e
salvando tutti gli altri improvvisamente travolti dalla piena del RAGANELLO nella
tragedia di CIVITA, nella quale sono morte 10 persone. – Il Comune d AMENDOLARA
chiederà a tutti gli altri sindaci di fare istanza, attraverso il Prefetto ed il Ministero
dell’Interno, al Presidente della Repubblica affinché al giovane di CERCHIARA di
Calabria venga riconosciuta ed attribuita la Medaglia al Valore Civile per il coraggio
dimostrato.
È quanto dichiara il Sindaco Antonello CIMINELLI definendo intollerabili e vergognose le
affermazioni fatte a mezzo stampa dal giornalista Filippo FACCI in un editoriale sulla
prima pagina del quotidiano LIBERO di mercoledì 22 agosto scorso dal titolo “Guide
improvvisate e zero avvisi: è la solita Calabria”.
Antonio DE RASIS – prosegue il Primo Cittadino – non soltanto era membro molto esperto del
Soccorso Alpino Calabrese ma era già intervenuto, tra le altre occasioni, sui teatri delle tragedie di
RIGOPIANO ed AMATRICE, contribuendo anche in quei casi a salvare vite umane. Così come
diverse testimonianze hanno confermato, nella furia del RAGANELLO di lunedì 20 scorso, Antonio
ha aspettato tutti fino all’ultimo per garantire assistenza e soccorso, essendo stato visto all’opera
dalla penultima persona che era insieme a lui.
A nessun giornalista calabrese è mai venuto in mente di esclamare o scrivere “i soliti lombardi, i
soliti trentini o i soliti friulani!” in occasione delle purtroppo numerose tragedie capitate anche di
recente nel Nord del Paese. Ed invece – va avanti il Sindaco – contravvenendo ad ogni norma
deontologica e professionale, contro il buon senso e contro la stessa decenza, Filippo FACCI su
LIBERO, scoscendo fatti e circostanze, senza fonti né essendosi altrimenti documentato, ha
subito attribuito al povero Antonio DE RASIS, definendolo guida inesperta, le responsabilità della
tragedia di CIVITA. Un comportamento scorretto, violento e diffamatorio del quale il giornalista ed
il suo Direttore, Vittorio FELTRI dovranno rispondere nelle sedi competenti, atteso che –
scandisce CIMINELLI – faremo esposto alla Procura della Repubblica per diffamazione a mezzo
stampa.