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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Thailandia, acqua minaccia Bangkok

Thailandia, acqua minaccia Bangkok

Oltre 500 morti per l’alluvione

Thailandia, acqua minaccia Bangkok

Oltre 500 morti per l’alluvione

 

 

(ANSA) BANGKOK – Serve stare all’erta: il nemico, in questo caso l’acqua, potrebbe comparire da un momento all’altro. Da settimane, Bangkok e i suoi 12 milioni di abitanti si sentono ripetere lo stesso ritornello; ma nel centro della capitale, come i tartari nel libro di Dino Buzzati, l’acqua delle inondazioni ancora non è arrivata. Il clima da eterna emergenza ha però alimentato frustrazioni e polemiche, con possibili ripercussioni sul governo di Yingluck Shinawatra. Ma le inondazioni non colpiscono solo la Thailandia: nel vicino Vietnam, le vittime sono già 78, in gran parte bambini travolti dalla piena del Mekong. Già a metà ottobre, con le province centrali ormai sommerse dalle “peggiori inondazioni degli ultimi 50 anni”, nella capitale era scattato l’allarme per lo straripamento del fiume Chao Praya e dei tanti canali che la attraversano. In coincidenza dell’alta marea che si temeva rendesse Bangkok un lago, a fine mese il governo aveva invitato gli abitanti a lasciare la città, concedendo cinque giorni festivi straordinari. A parte allagamenti minori vicino al fiume, però, la capitale è rimasta asciutta. Le svariate cancellazioni di eventi e appuntamenti professionali si sono rivelate inutili.

Rispetto ai disastri subiti dalle province più colpite e dalla periferia settentrionale e occidentale – oltre 500 morti, 110 mila sfollati nei centri di accoglienza, 650 mila persone senza lavoro e danni per miliardi di euro – si tratta ovviamente di disagi minori. Ma l’umore della capitale conta, specie in un Paese già logorato dalle divisioni politiche e sociali emerse negli ultimi anni: a parte il mondo del business, qui ha sede l’intero sistema mediatico thailandese, “voce” dell’elite che ha sempre osteggiato Yingluck – sorella dell’ex premier Thaksin, idolo delle classi medio-basse di simpatie “rosse” (il colore dei sostenitori di Shinawatra). La prima premier donna nella storia della Thailandia, entrata in carica ad agosto, è accusata di essere debole e incapace di gestire l’emergenza.

La task force creata dal governo ha rassicurato quando il pericolo era reale e messo in allarme per rischi inesistenti. Migliaia di sfollati sono stati trasferiti più volte, e tonnellate di scorte di cibo sono state allagate nella precipitosa evacuazione dall’aeroporto interno Don Meuang, il rifugio originario poi ingoiato dalle acque. Diversi membri del governo hanno diffuso messaggi contrastanti, col risultato che i cittadini non sapevano letteralmente a chi credere. Il reciproco astio politico ha avuto effetti anche sulla risposta delle autorità al disastro. Il governatore di Bangkok Sukhumbhand Paribatra – che di fronte alla ridda di voci ha dichiarato “credete solo a quello che vi dirò io” – è un esponente dell’opposizione “gialla” (il colore degli anti-Shinawatra). Il fatto che da quella parte pendano anche i vertici dell’influente esercito è uno dei motivi per cui Yingluck – almeno due volte sull’orlo delle lacrime in conferenza stampa – ha evitato di proclamare lo stato di emergenza.

Dopo i molteplici “al lupo, al lupo” rivelatisi falsi allarmi, ora che l’acqua è arrivata a circa 5 chilometri dal centro di Bangkok, gli abitanti della capitale hanno sviluppato un fisiologico fatalismo. Forse consce di aver esagerato in precedenza, anche le autorità sembrano ora adottare toni più pacati. Il rischio è che questo atteggiamento porti a sottovalutare la situazione quando il nemico acquatico arriverà davvero. Forse già questa settimana, o la prossima, o chissà. Intanto, nel confinante Vietnam le piogge nel delta del Mekong hanno inondato più di 126 mila abitazioni e hanno fatto 78 vittime. Di queste, secondo l’Unicef 65 sono bambini. “Le persone qui vivono lungo il fiume Mekong da secoli – spiega il rappresentante dell’Unicef in Vietnam, Jean Duprez -. E ci vogliono solo pochi minuti per un bambino per essere inghiottito dalla corrente potente di un fiume”.

redazione@approdonews.it