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Taviano (Lecce), bambini ospiti di casa famiglia vittime di violenza

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Marziale: “Giustizia severa e stigma sociale contro gli orchi”

Taviano (Lecce), bambini ospiti di casa famiglia vittime di violenza

Marziale: “Giustizia severa e stigma sociale contro gli orchi”

 

 

 

“A sentir parlare di abusi, violenze e maltrattamenti su bimbi ospiti di una struttura di accoglienza, che per vocazione dovrebbe preservarli da ulteriori drammi oltre quelli già vissuti, viene la pelle d’oca e monta una rabbia difficilmente contenibile”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, in relazione a quanto portato alla luce dalla Procura della Repubblica di Lecce, che coinvolge due operatori della casa-famiglia Oberon di Taviano. 
”Una quindicenne condotta in una chiesa sconsacrata e sacrificata nel nome di Satana a riti e abusi sessuali, bambini di sei anni chiusi nelle loro stanze senza cibo e acqua e picchiati, fanno da contorno – secondo il sociologo – ad una trama che nemmeno Dario Argento avrebbe mai potuto immaginare per un film horror. Tutto ciò non è accettabile e richiede provvedimenti in prospettiva necessari a scongiurare il reiterarsi di simili turpi reati contro l’infanzia”.
”E’ evidente – incalza il presidente dell’Osservatorio – che gli ospiti di una casa di accoglienza sono già segnati da esperienze traumatiche, che per essere superate richiedono di amore, rispetto e competenza. Abusare ulteriormente del loro fisico e della loro psiche significa commettere un crimine contro l’umanità intollerabile e auspicabilmente da sanzionarsi in maniera esemplare, senza attenuanti di sorta”.
Per Marziale: “E’ necessario che, ad accertamento dei fatti, il sistema giudiziario italiano affermi senza indugio la propria adesione alle normative nazionali e transnazionali, contemplanti l’inviolabilità assoluta dei bambini e degli adolescenti. Così come – prosegue il sociologo – è di fondamentale importanza che le istituzioni preposte avviino uno scrupoloso accertamento sui modi di operare delle strutture destinate alla cura dell’infanzia in difficoltà su tutto il territorio nazionale, allo scopo di prevenire che altri piccolini debbano subire le stesse malvagità”.
”Ma – conclude il presidente dell’Osservatorio – la società, nelle sue varie e complesse articolazioni, è chiamata a recitare un ruolo di pressione verso eventuali omissioni o sottovalutazioni istituzionali, facendo sentire forte la propria indignazione. Il silenzio e l’indifferenza sono da considerarsi complici degli orchi”.