Nella nota i giallorossi parlano dei contributi del comune e di alcune spese

Taurianovese, comunicato stampa della società

Nella nota i giallorossi parlano dei contributi del comune e di alcune spese

Nel corso dei mesi scorsi il sindaco della nostra città, prima dell’inizio di una partita incontrando squadra e dirigenza negli spogliatoi, ci diede determinate garanzie riguardo ad un contributo al fine di poter costruire un progetto importante riportando quell’entusiasmo che serviva alla Taurianova sportiva. Sulla base di queste promesse abbiamo deciso di puntare, per questa stagione, su un allenatore importante e di mettere in piedi un organico di tutto rispetto, mettendo cosi a preventivo cifre importanti considerando le promesse che avevamo ricevuto. Queste ultime ammontavano, in cifre, a circa 35.000 euro. Ed invece ci siamo ritrovati, nella delibera del consiglio comunale, un importo di 20.000 euro. Un grande taglio, ma non era ancora tutto. Anzi. Infatti la cifra ricevuta alla fine di tutto ciò è stata di gran lunga inferiore visto che abbiamo ottenuto appena il 50% dell’importo servito per iscrivere la squadra al campionato, ossia una somma tra i 4 e i 5.000 euro. Una vera e propria beffa insomma resa ancor più grande dal comportamento del terzo settore che proprio un po’ di tempo prima ci aveva garantito di non darci in carico alcuna spesa. Ed invece, poco dopo, ci ha inviato una diffida a pagare le bollette di luce e gas relative al “Battaglia”, cosa non prevista nell’accordo stipulato in estate per la gestione (annuale) dello stesso impianto da parte della nostra società. Il tutto, tra l’altro, dopo che noi come società ci siamo sobbarcati le spese ordinarie tra cui quelle relative all’assunzione di un custode, quelle riguardanti l’affitto di trattori per sistemare il terreno da gioco, i materiali per la diserbazione e tanto altro. E’ vero che il regolamento comunale non prevede l’elargizione di contributi ad associazioni sportive, ma è pur vero che non si possono fare promesse tutti i giorni senza poi mantenerle. Negli ultimi sei anni abbiamo ricevuto un contributo solo quando l’assessorato allo Sport era ricoperto da Francesco Sposato: 14.000 euro. Questo in aggiunta a quello ricevuto dai commissari prefettizi che, come risaputo, difficilmente erogano contributi alle società sportive. Evidentemente anche loro avevano capito la bontà del nostro progetto e quella che è la nostra realtà. Altre volte erano state fatte delle promesse, poi disattese. Ciò, per essere precisi, avvenne nella stagione che culminò con la retrocessione delle squadra in Promozione dopo che appena qualche mese prima si sfiorò il salto nel campionato di Serie D. E francamente non riusciamo a capire il perché di questo accanimento contro una delle realtà che sta dando lustro all’intera città di Taurianova. Ci troviamo cosi in una situazione paradossale, con una squadra prima in classifica non solo in Promozione ma anche nelle categorie Juniores e Allievi, con diversi giovani di Taurianova che hanno avuto modo di esordire in prima squadra, e dall’altro lato un’amministrazione comunale che non mantiene le promesse fatte e ci costringe, di fatto, a rivedere tutte quelle che erano state le spese preventivate e di conseguenza gli obiettivi prefissati. Proprio per questi problemi economici siamo stati costretti a lasciar partire, nei giorni scorsi, diversi giocatori tra i quali Saviano, Pizzata, Startari e Nava e a decurtare in maniera netta gli ingaggi di Andreacchio e Alessi, rimasti solo per via dell’attaccamento alla maglia che hanno. Oltre a loro siamo stati costretti a mettere altri cinque giocatori in lista di svincolo prima della chiusura delle stesse lunedì scorso poiché non potevamo garantire il pagamento di quanto dovuto sino alla fine della stagione. Tutto questo dispiace enormemente per la città, considerando i circa 800 spettatori che ogni domenica assistono alle partite della nostra squadra, ma anche per i tanti giovani che militano nel nostro settore giovanile. Si stava riportando l’entusiasmo ed invece ci vediamo costretti a ridimensionare tutto, facendo cosi perdere l’opportunità, in periodi di crisi occupazionali come questo, di far guadagnare uno stipendio a questi ragazzi.