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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Taurianova, successo per il convegno promosso dall’Avis L'evento è stato organizzato con l’intento dichiarato di mettere a raffronto tutte le possibili sfaccettature del dono di sé

Taurianova, successo per il convegno promosso dall’Avis L'evento è stato organizzato con l’intento dichiarato di mettere a raffronto tutte le possibili sfaccettature del dono di sé
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La sera di giovedì 24 agosto a Taurianova, presso gli spazi occupati dall’ex mercato ittico, si è tenuto un pregevole convegno, organizzato dalla locale Avis cittadina, dal titolo “La cultura del dono di sé. Dalla spinta etica ai risvolti socio-sanitari di una scelta di vita”.

L’evento, particolarmente partecipato e apprezzato dai presenti, è stato organizzato con l’intento dichiarato di mettere a raffronto tutte le possibili sfaccettature del dono di sé, in modo da generare spunti per un articolato dibattito volto a far nascere una vera e propria coscienza civica sull’importanza della cultura del dono.

In quest’ottica ben si collocano gli interventi degli ospiti, moderati dal dott. Marco Nania, ex presidente dell’Avis Comunale di Taurianova. Così il dott. Pellegrino Mancini, direttore dell’U. O. C. Centro Regionale Trapianti del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, ha potuto riferire sull’AIDO e il trapianto degli organi, ricorrendo a dati statistici relativi al territorio regionale che vedono proprio Taurianova come uno dei centri con più alta propensione al dono degli organi. Dal canto suo il dott. Giuseppe Console, dell’U. O. C. Centro Trapianti del Midollo Osseo del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, ha parlato dell’ADMO e fatto grande chiarezza sulle modalità di donazione del midollo osseo, sfatando una lunga serie di ben consolidate ed erronee convinzioni. Mentre il dott. Salvatore Marafioti, direttore sanitario dell’Avis Comunale di Taurianova, si è occupato dell’uso e dell’ottimizzazione della risorsa sangue nei presidi ospedalieri, la dott.ssa Enrica Pacchiano, presidente di GADCO Regionale Calabria, ha introdotto il tema della donazione del sangue cordonale e di tutte le possibili applicazioni in ambito medico, ricordando il ruolo prezioso svolto in questo contesto dalla sua associazione. Alla psicologaTeresa Licopoli, invece,il compito di affrontare il tema oggetto del convegno sul piano psico-sociologico. Ad aprire e chiudere il tavolo dei relatori, infine, rispettivamente l’attuale presidente dell’Avis Comunale di Taurianova, Ing. Francesco Surace, che ha riferito sulla venticinquennale storia associativa, e il presidente dell’Avis Provinciale di Reggio Calabria, dott. Antonino Posterino, che ha approntato un discorso più generale sul ruolo dell’Avis come avamposto di civiltà sul territorio, mettendo così la giusta chiosa all’incontro.

Ad impreziosire il già ricco tabellone degli interventi, con l’aggiunta di una buona dose di emozioni, la testimonianza spontanea di un uomo di Polistena, Michele Ciano, trapiantato di rene a Cosenza, e l’intervista ad una nostra concittadina, Claudia Lentini, pluritrapiantata per fegato e rene presso l’ISMET di Palermo.

A fine evento Marco Nania ha tenuto a precisare che «quando si parla di quel segmento di volontariato che si occupa del dono del proprio stesso corpo non ci si riferisce ad un’entità unica, omogenea e statica. Il volontariato del sangue differisce notevolmente dal volontariato degli organi o del midollo perché differenti sono le implicazioni psicologiche e le sensibilità che maturano in contesti così simili ma al contempo così diversi». Lo stessoha poi aggiunto: «Dati alla mano, le popolazioni donatrici non sono necessariamente sovrapposte e sovrapponibili; il donatore di midollo non sarà per assunto anche donatore di organi, di sangue o di cordone ombelicale e viceversa. Ogni singolo volontario, seguendo la propria personalissima spinta etica, seguirà percorsi più o meno lunghi e complessi di scelte di vita per la vita».

Francesco Surace, presidente in carica dell’Avis locale, nel ringraziare Fabio Mazzini, Domenico Crocitti, Stefania e Francesca Monterosso, «senza il cui apporto non sarebbe stata possibile la buona riuscita dell’evento», oltre a ricordare l’utile supporto logistico fornito da alcune aziende locali, ha dichiarato che «questo incontro è stato voluto e concepito allo scopo di valutare le implicazioni socio-sanitarie di scelte così intime e complesse da parte dei volontari. Il passaggio successivo, auspicabile in comunità civicamente mature, è riuscire a valicare le trincee che naturalmente si snodano fra sensibilità diverse, sotto l’azione propulsiva di una spinta etica che elevi il tutto alla costituzione ediffusione di una più integrata e completa cultura del dono di sé».