“Tu nettare ti rendi al mio dolore qualor ti penso e di te parlo o scrivo; il tuo ricordo il cuor domina e un rivo scorre e lo avvolge in me fiume d’amore”, e così che l’artista Tiberio Condello inizia il suo florilegio (che non è un cedimento strutturale dove crescono poi dei fiori), per dedicarlo alla sua città, Taurianova. E in quella via a lui dedicata, quel “nettare” si sta trasformando in un veleno e di quel “dolor” quasi in pena.
Dopo anni di promesse, di programmazioni, di condizioni sfavorevoli (e imprevisti) che non hanno mai potuto dar seguito alla realizzazione di un’opera che non era degna di un paese civile, in quel luogo che sembrava lo scenario dell’apocalisse dopo un bombardamento o per dirla con parole più liriche, proprio lì, dove il tempo del progresso avesse ignorato quei luoghi di nettare e dolore. Oggi, in quella via, nell’era Fabio Scionti, si sta materializzando quel che doveva essere fatto molti anni fa, ovvero le opere di urbanizzazione della via Tiberio Condello. A prescindere da tutto e da ogni condizione di sorta, senza andare troppo indietro nel tempo, c’è un dato incomputabile, il sindaco eletto nel 2015, apre ad aprile del 2019 quel cantiere, e i lavori, sembra, che stiano procedendo con solerzia e professionalità (a detta di alcuni residenti del luogo). Potremmo anche dire che ci fu pure chi votò contro in consiglio comunale per quest’opera, potremmo dire che c’è chi andò in quella strada per accaparrarsi voti facendo promesse e magari illudendo i cittadini residenti, potremmo dire tante cose, e magari anche in merito a tali condizioni, ci sono stati dei “petti gonfi” che ahimè, dovettero perdere di consistenza per le controindicazioni pindariche. Ma non lo diciamo e ci fermiamo qua perché di polemiche ne abbiamo i cabbasisi gonfi (Camilleri docet), e le onestà intellettuali non sono mai a doppia moralità. Il passato dovrebbe essere un concetto straniero che non dovrebbe più farne parte se vogliamo guardare al futuro con bontà e soprattutto responsabilità.
Ora c’è un problema, se così si potremmo chiamarlo. Quello che vorremmo definirlo, parafrasando il titolo di un thriller ,“il terrore corre sui social” perché sembra che durante i lavori, si stanno verificando dei cedimenti stradali, e che vengono puntualmente riportati nei social con ardite e azzardate considerazioni. Dal punto di vista politico nulla da eccepire, ognuno svolge il proprio ruolo come meglio crede. Ma i sospetti e gli allarmismi non hanno nulla a che vedere con la normale dialettica politica, e tali dovrebbero dissolversi per una giusta e dovuta serenità. Sono arrivate tra ieri e oggi, alcune mail e messaggi in redazione a causa dei dibattiti social che hanno creato non poche preoccupazioni in merito a tali cedimenti del terreno.
Ora, “non starò qui a cercare parole che non trovo” come canta Guccini, né farò giri di fronzoli perché tali creano dissenterie varie, ma sarebbe doveroso che il sindaco Fabio Scionti intervenisse personalmente a dipanare ogni dubbio, diciamo, “tranquillizzante” per i cittadini residenti, non come una camomilla, ma con vigore decisivo, definitivo e risolutorio. Visto che oltre a essere il primo cittadino è anche un tecnico. Ma con parole povere e senza tecnicismi progettuali, elucubrazioni planimetriche e relazioni descrittive in formato elettronico ed “elettrostatico”, ma semplice, ovvero, comprensibile a tutti. È possibile?