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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Taurianova, il mercato del giovedì non si farà! Fermi tutti, è festa fatevi un giro in giostra

Taurianova, il mercato del giovedì non si farà! Fermi tutti, è festa fatevi un giro in giostra
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Prefazione “Alea iacta est (il dado è tratto)”

Oggi avrei voluto parlare dell’ottantesimo anniversario di quella che fu la più grande vergogna italiana dell’ultimo secolo, ovvero la promulgazione delle leggi razziali da parte del fascismo. Quel fenomeno dittatoriale e totalitaria antidemocratico che la storia di questo paese ricordi. Fatto di megalomani e arroganti che si credevano padroni del mondo e che volevano conquistarlo con la violenza, inneggiando nella loro follia, alla “razza pura” contro il “diverso” dei non meritevoli.
Ma, quando ieri pomeriggio ho ascoltato di persona il grido di protesta di alcuni lavoratori che operano nel mercato settimanale del giovedì, il quale vista l’occasione delle festività in onore della patrona della città, è stata annullato in quanto c’è la discesa della statua della Madonna per poi fare la processione l’otto settembre (che non è l’anniversario della pace firmata a Cassibile nel 1943. Ma il giorno del miracolo). Così almeno dicono i “mercatali” oltre al fatto che tale motivazione è dovuto a carattere di ordine di sicurezza “in merito alle misure di safety da adottare in occasione di pubbliche manifestazioni ed eventi di pubblico spettacolo”, descritte in una circolare del ministero dell’interno del 18 luglio 2018 (e che andava a sostituire un’altra dello scorso anno datata 28 luglio 2017). Nella circolare inoltre si legge che “Con riferimento alle pubbliche manifestazioni sottoposte a regime autorizzatorio, l’iniziativa spetta all’organizzatore, che invierà al Comune, con congruo anticipo rispetto alla data dell’evento, l’istanza corredata dalla documentazione necessaria, recante anche l’indicazione delle misure di sicurezza che si intende adottare”, ma la festa della patrona non cade sempre negli stessi giorni? Si poteva prevedere in anticipo o no, le misure di sicurezza da adottare? I commercianti si lamentano del fatto che è stata data l’area alle giostre nel cosiddetto “Largo Bizzurro” e che per presunti motivi di “safety”, oramai si usa utilizzare termini inglesi, la “street” ove ubicare le bancarelle non è cosa da farsi perché non rispetta i “livelli di sicurezza”.
Dando uno sguardo al punto numero 2 delle “Linee guida” della circolare sui “Requisiti di accesso all’area”, inerenti ai mezzi di soccorso ci sono delle prescrizioni metriche ben definite, come larghezza (3.50 m), altezza (4.00 m), raggio, pendenza, etc, e che “dovrà essere individuata una viabilità dedicata ai mezzi di soccorso che consenta di raggiungere l’area della manifestazione”. Scorrendo c’è il punto 4 che riguarda la “Capienza dell’area della manifestazione”, in cui si dovrebbe definire una capienza massima con una “densità di affollamento massima pari a 2 persone/mq”. Piccola parentesi, ciò dovrebbe anche aiutare a capire che nelle manifestazioni che si svolgono a Taurianova, sciorinare numeri “ad muzzum” è ridicolo e si fa una brutta figura, in quanto non ci sono materialmente gli spazi. Tornando alla circolare e alle sue vie di fuga si attuano “applicando il parametro di capacità di deflusso di 250 persone/modulo” con il numero dei varchi non inferiore a tre ubicati in posizioni contrapposti con una larghezza minimo di 2.40 m. Un punto molto importante della circolare degli interni è il numero 5 sulla “Suddivisione della zona in settori”, che recita così, “Per affollamento fino a 10.000 persone non è richiesta, ai fini di safety, la suddivisione in settori.
Per affollamento superiore a 10.000 persone e fino a 20.000 persone, si dovrà prevedere la separazione in almeno due settori”, e via discorrendo. Diecimila persone sono un’enormità che difficilmente si raggiunge in un giorno solo, a meno che non suonano i Pink Floyd!
Mentre sto scrivendo il divieto (n. 93/2018), è stato pubblicato con la buona pace di tutti e (la rabbia) dei commercianti che (purtroppo) non porteranno per quel giorno il “pane” a casa.
Ovviamente ognuno si farà le proprie ragioni, da una parte i commercianti che hanno detto, “Noi non abbiamo uno stipendio (né un “reddito di cittadinanza” da Staff N.d.R.) come loro, ma viviamo alla giornata”. Dall’altra parte un sindaco che purtroppo per non rischiare (giustamente), così come è accaduto in altre realtà con incidenti gravi, vuole mettersi al sicuro da ogni problema ai fini della sicurezza cittadina. Ed è pur vero che molte città adottano in maniera perentoria tali misure, appunto per non incorrere in rischi seri sui livelli di sicurezza.
Il senso di questo ragionamento è perché credevo fosse giusto cercare di chiarire alcuni concetti (anche “ministeriali”), che dovrebbero (forse) mettere un po’ di ordine, visto e considerato che le polemiche (e giustamente i mal di pancia), erano e saranno all’ordine del giorno: la gente deve lavorare per mangiare, se lavorano i giostrai, devono farlo anche i commercianti (e loro solamente giovedì mattina).
Ma oramai, “il dado è tratto”, come sempre, e ogni parola è superflua. Speriamo nella divina provvidenza della Madonna per il prossimo anno. Nella speranza che ci sarà un punto di incontro reale e “coniugante”, tra i commercianti e l’amministrazione, battendoci il petto al passaggio della statua della Madonna.
Ps. L’opposizione c’è o si è disciolta? Se è lecito chiederlo!