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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Taurianova, Fabio Scionti e le “gatte da pelare” Filippo Lazzaro è davvero pronto a lasciare la maggioranza? Tocca al primo cittadino sbrogliare l'ingarbugliata matassa

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di Il Segugio

Fabio Scionti si prepara ad affrontare gli ultimi mesi dell’anno in un clima piuttosto delicato dal punto di vista politico: o rinsalda al più presto la sua maggioranza o rischia di implodere. Sappiamo bene che la politica ha delle regole da rispettare e da mediare, ma pare che ultimamente la situazione sia sfuggita di mano al primo cittadino di Taurianova, che deve affrontare delle brutte “gatte da pelare”.

Innanzitutto il tappo messo dal movimento “Impresa Calabria” è saltato. L’entrata in scena della consigliera comunale Maria Stella Morabito ha stravolto gli equilibri all’interno del gruppo. La stessa, insieme a Filippo Lazzaro, con il beneplacito di Mimmo Mallamaci, leader del movimento, hanno deciso di espellere il presidente del consiglio comunale Fausto Siclari, il quale dal canto suo non le ha mandate certo a dire: “Sono io il rappresentante a Taurianova della lista, insieme a Giuseppe Laganà. Se Mallamaci continua su questa strada si può configurare il reato di violazione di domicilio”. Dunque il presidente del Consiglio comunale risponde per le rime, senza peli sulla lingua, facendo intuire che potrebbe agire per le vie legali e prende subito la decisione di delegittimare Lazzaro da capo gruppo di “Impresa Calabria.

Il sindaco Scionti in tutto questo cosa fa? Cerca di rimanere in equilibrio avviando contatti e riunioni personali con le parti in lotta, che però non portano a nulla di buono, anzi la situazione pare essersi ingarbugliata ancor di più. Scionti, pur avendo una grande competenza sul piano tecnico, sta mettendo in luce una serie di errori sul piano politico che rischiano di compromettere il prosieguo del cammino della sua Amministrazione.

In secondo luogo c’è il problema della modifica allo statuto comunale, con la nomina del quinto assessore. Se fino a qualche tempo fa poteva essere la panacea per risolvere tutti i mali della maggioranza, adesso si può trasformare in un boomerang! Lazzaro ed il suo gruppo infatti non sono più interessanti alla nomina del quinto assessore ma puntano sul rispetto dell’accordo originario, cioè quello che vuole le dimissioni di Siclari da presidente del consiglio comunale, passati i sei mesi. In caso l’accordo non venisse rispettato, Lazzaro e compagni potrebbero rimettere in discussione l’intera impalcatura della giunta comunale.

Si sa che rimescolare le carte all’interno della giunta può essere molto pericoloso perché gli equilibri all’interno del Consiglio comunale sono ben diversi rispetto al giorno dell’insediamento del civico consesso. L’ipotesi che Lazzaro lasci la maggioranza non è proprio campata in aria, anzi… Senza le dimissioni di Siclari e senza l’azzeramento della giunta comunale, Lazzaro potrebbe autodeterminarsi, secondo coscienza, in Consiglio comunale.

In tutto ciò cosa faranno la Morabito e Romeo?

A conti fatti, Scionti si ritroverà senza una maggioranza solida in consiglio comunale e sarà costretto a chiedere aiuto all’opposizione. Di una cosa siamo certi: il consigliere Rocco Sposato rimane in minoranza, nessun aiuto offrirà alla maggioranza per uscire dall’imbuto in cui si trova.

E qui viene il bello! Scionti fino a questo momento non si è distinto per essere un grande esperto di politica. Sindaco della città è diventato grazie agli errori di Biasi e compagni; consigliere metropolitano grazie al sostegno dei consiglieri comunali legati al presidente del consiglio regionale Irto e del deputato Battaglia.

D’altronde, Scionti, non essendo un uomo di partito e non conoscendo la macchina a livello provinciale, si è dovuto affidare a chi ne detiene le chiavi. La fortuna in questo anno è stata dalla sua parte. Il sindaco di Taurianova deve dimostrare a questo punto di aver imparato il mestiere della politica e trovare il coraggio di riprendere le redini in mano della situazione. In caso contrario, rischia, per inerzia, di far morire la sua amministrazione per agonia, con la fine anticipata della legislatura. La città in questo momento così delicato non si può permettere di ritornare al voto. Una città afflitta da problemi gravissimi da almeno un decennio deve essere governata nell’interesse di tutti. Ecco perché Scionti o recupera la politica oppure rischia di sprofondare.