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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 24 APRILE 2024

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Taurianova, Centro Dialisi, giornate di attivo fermento Nel mentre ci si accinge alla celebrazione della Giornata Nazionale del Dializzato, in programma per il prossimo 4 ottobre, soddisfatti per il potenziamento recentemente riconosciuto

Taurianova, Centro Dialisi, giornate di attivo fermento Nel mentre ci si accinge alla celebrazione della Giornata Nazionale del Dializzato, in programma per il prossimo 4 ottobre, soddisfatti per il potenziamento recentemente riconosciuto

Riceviamo e pubblichiamo

Sono giornate di attivo fermento per la DIALISI DI TAURIANOVA. Nel mentre ci si accinge alla celebrazione della Giornata Nazionale del Dializzato, in programma per il prossimo 4 ottobre, soddisfatti per il potenziamento recentemente riconosciiuto dal DCA 123 del 17.09.2020 che ha disegnato la nuova “rete nefro-dialitica” calabrese, si va verso nuove mete per migliorare l’assistenza specialisica agli ammalati di rene. L’impegno prioritario è ora rivolto allo sviluppo dei percorsi sanitari per dare soddisfazione ai Trapiantati Renali. Il numero dei soggetti portatori di “trapianto renale” in cura presso il Centro Dialisi taurianovese è diventato, infatti, cospicuo nel corso degli ultimi decenni e risulta ancora in crescita.
In generale, tali soggetti non interrompono il “rapporto di cura” con la medicina specialistica nefrologica, anzi lo ampliano. Il trapiantato renale, alla fine del periodo di degenza ospedaliera, (durante il quale è stato sottoposto all’intervento chirurgico per l’innesto nel suo corpo del “nuovo” organo e dopo aver ricevuto i primi provvedimenti terapeutici “antirigetto” per far si che esso attecchisca e si mantenga vitale), viene dimesso e torna al proprio domicilio, sul cosiddetto “territorio”. Da questo momento diventa necessario realizzare un percorso di sorveglianza, di prevenzione e di cura che possa:
• evitare il rigetto del rene trapiantato
• evitare fenomeni di tossicità farmacologica
• minimizzare il rischio infettivo ed il rischio neoplastico correlati alla situazione di immunodepressione farmaco-indotta
• rilevare eventuali conseguenze dismetaboliche (Diabete Mellito di nuova insorgenza, Dislipidemia, ecc..) ed intervenire precocemente con adeguati provvedimenti terapeutici per arginarli
Lo sviluppo di tali azioni non implica necessariamente che il Centro Trapianti si debba fare carico “in toto” della gestione del TRAPIANTATO RENALE. E’ sufficiente che esso venga richiamato in causa allorché si dovessero realizzare delle condizioni tali da rendere necessario e/o opportuno un nuovo ricovero. Occorrerebbe pianificare, in definitiva, la cosiddetta “integrazione Ospedale-Territorio” come modus operandi sviluppato in maniera attenta e diffusa.
Anche se il compito per i Centri Dialisi Territoriali, o “periferici”, può apparire arduo, ci si deve attrezzare culturalmente ed organizzaztivamente per assolverlo al meglio possibile. Dopo aver fornito il supporto al paziente nefropatico per la “gestione” della cosiddetta terapia “conservativa” della funzione renale residua, immediatamente dopo la diagnosi di una malattia renale cronica, dopo la fase successiva della “personalizzazione” del trattamento “sostitutivo” della funzione renale con la dialisi, occorre entrare ora in una terza fase: la cura dell’organo trapiantato e del suo portatore, in un connubio che impone un’ancora più ampia visione gestionale. Si tratta di accostare alle usuali attenzioni specialistiche nefrologiche un insieme di competenze “allargate”, che vanno dall’infettivologia all’endocrinologia, ecc ..
L’organizzazione dei Sistemi Sanitari, in generale, non risulta ancora sempre ben organizzata per dare la migliore soddisfazione ai bisogni assistenziali di prevenzione e di cura ai soggetti trapiantati renali, ma i tempi sono maturi per rendere sempre più forte e pressante tale esigenza. Dopo il momento “ospedaliero” relativo all’effettuazione del trapianto è giocoforza che il soggetto trapiantato, nel suo nuovo status ritorni al cosiddetto Territorio. Orbene, è proprio in tale circostanza che si rilevano le carenze. Succede che il Centro Trapianti, dopo aver rifornito il soggetto con il rene trapiantato, debba spesso necessariamente “tenerlo in carico” al fine di poter garantire lo sviluppo di un percorso di cura con uno standard elevato di competenze finalizzate alle nuove necessità terapeutiche. Così facendo il Centro Trapianti vede crescere il numero dei soggetti trapiantati, in quantità tali da risultare spesso “gravoso” e, presumibilmente, anche “insostenibile”.
Nel contempo, il soggetto trapiantato si vede costretto a raggiungere il suddetto Centro Trapianti ovunque esso sia, spesso distante anche centinaia e centinaia di chilometri dalla sua dimora abituale, perché sul Territorio non trova valide alternative sanitarie per la gestione del suo status di trapiantato renale.
Il cosiddetto Territorio risulta generalmente provvisto di Ambulatori Nefrologici per la cura della Malattia Renale Cronica e di Centri Dialisi per l’effettuazione della Dialisi, ma non prevede l’esistenza “organizzata” di Centri Servizi per i Trapiantati Renali. Sarebbe opportuno che, nell’ambito di una visione nefrologica propositiva e attuale, apportatrice di eventuali cambiamenti di indirizzo politico-organizzativo dei servizi sanitari, finalizzata a dare le migliori risposte possibili al cittadino nefropatico, ciò fosse tenuto sempre in debito conto.
Presso la Struttura di NEFRO-DIALISI di Taurianova, con l’intento di garantire sempre la “giusta soddisfazione” ai bisogni di cura del paziente nefropatico, in linea con la mission del SSN, ormai da diversi anni è stato avviato un ambulatorio dedicato alla gestione dei Trapiantati Renali: un Centro Servizi Trapiantati Renali. Vi afferiscono una trentina di pazienti trapiantati in gran numero presso il Centro Trapianti Renali dell’Ospedale Civico di Palermo, ma anche presso altri Centri Trapianto (ISMETT, Pisa, Milano, Lione, ecc..)
Con cadenza mensile, o bimestrale, essi vengono routinariamente sottoposti a visita nefrologica di follow up ed a prelievi ematici per la titolazione laboratoristica dei farmaci antirigetto. Qualora tali soggetti, nell’intervallo temporale tra le visite programmate, dovessero presentare problematiche inerenti il loro stato di salute, hanno la possibilità di accedere immediatamente all’attenzione dei sanitari della Struttura. Dopo aver “recepito” e “preso in carico” la problematica “attiva”, i medici nefrologi taurianovesi si mettono, eventualmente, anche in contatto con i Centri Trapianto e/o con altre Strutture Sanitarie (Reparti di degenza, Ambulatori di altre Specialità, ecc…) al fine di realizzare percorsi “facilitati” per la migliore gestione di ogni singola situazione.
Il Comitato per lo sviluppo del Centro Dialisi di Taurianova, nel plaudire alla fattività di Chi contribuisce, come motore propulsore, alla marcia della Dialisi di Taurianova sul cammino della “giusta soddisfazione” dei bisogni di salute della popolazione della Piana, auspica che le Istituzioni interesate non siano mai sorde alle “voci dolenti” ed accompagnino sempre con favore tale marcia, affinchè essa non sia sempre in eterna salita.

Il grillo parlante