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Tar boccia riforma welfare, preoccupata l’Aris

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L’Aris Calabria, organismo di rappresentanza regionale delle associazioni religiose sanitarie e socio assistenziali, esprime profonda preoccupazione per le conseguenze della sentenza del TAR che ha annullato, per questioni procedurali, oltre due anni di percorso condiviso sulla riforma del welfare calabrese.
A distanza di quasi 18 anni dalla legge 328/2000 i cittadini calabresi avevano intravisto finalmente la possibilità di un adeguamento del sistema regionale dei servizi socio assistenziali rivolti ai più fragili e deboli, ma per l’ennesima volta rischiano di vedere tradite le loro legittime aspettative.
Fatto di certo non nuovo per un territorio che stenta a mettersi al passo con il resto del Paese, ma stavolta la delusione è accompagnata dal serio rischio di un crollo dell’intero sistema dei servizi.
L’annullamento della DGR 449/2016 e ss.mm.ii., giunge a riforma ormai ampiamente avviata e quindi mette a serio rischio di sopravvivenza tutte quelle realtà che, in ossequio alla legge, hanno già avviato l’iter di adeguamento strutturale e professionale, con relativo ampliamento delle piante organiche.
A seguito della sentenza, si rischia di tornare indietro, per la maggior parte di queste realtà, a quanto previsto dalla L.R. n.5 del 1987, una retrocessione sul piano dei diritti di oltre 30 anni! Ovviamente con conseguenze nefaste sia sotto il profilo dei servizi resi verso i cittadini aventi diritto, sia sotto il profilo occupazionale.
Auspichiamo pertanto, che la Regione Calabria e gli stessi Comuni, che hanno partecipato alla costruzione della riforma e sono i destinatari principali di un processo che li rende finalmente protagonisti della programmazione territoriale dei servizi, pongano in essere, con immediatezza, tutti i provvedimenti necessari a salvare un percorso ormai non più procastinabile, scongiurando il rischio di paralisi dell’intero settore.