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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Svolta nella cura dell’artrite Con una nuova tecnica potrebbe finire l'agonia per milioni di malati

Svolta nella cura dell’artrite Con una nuova tecnica potrebbe finire l'agonia per milioni di malati
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A milioni di cittadini in tutto il mondo potrebbe essere risparmiata l’agonia paralizzante
dovuta ai dolori dell’artrite dopo un importante passo avanti di alcuni scienziati.Hanno
sviluppato una nuova semplice tecnica pionieristica per generare cellule che possono
andare a ri-crescere al posto della cartilagine e delle ossa danneggiate.Il processo
offre grande speranza per chi soffre di dolore quotidiano a causa della condizione
degenerativa congiunta.Spianata la strada per un trattamento rapido – possibile con
una singola iniezione di cellule staminali – direttamente nell’articolazione effettuata
alla fine dell’agonia.Milioni di cittadini in tutto il globo soffrono di artrosi,
che è causato dall’usura delle articolazioni dove la cartilagine che ammortizza
il movimento è stata consumata. Le ossa quindi vengono a contatto con le altre e
l’attrito generato rende le articolazioni gonfie ed estremamente dolorosa.Ora, i
ricercatori della University of Texas Health Science Centre negli Stati Uniti, hanno
utilizzato una combinazione di piccole molecole per generare le cellule di topo che
possono formare le ossa e la cartilagine. E sostengono che il nuovo metodo potrebbe
consentire loro di far ricrescere ossa rotte e riparare i danni della cartilagine
per nuovi dischi e articolazioni.Le proteine sono instabili e costose da produrre,
e il costo è uno degli ostacoli che limita la capacità degli scienziati di produrre
le quantità necessarie per gli scopi clinci.Il nuovo metodo potrebbe rivoluzionare
il trattamento per la condizione perché non avrebbe molti degli effetti collaterali
dei trattamenti basati sui farmaci correnti per la cura della malattia.L’equipe di
ricerca guidata dal dottor Naoki Nakayama, ha creato speciali cellule staminali conosciute
come cellule staminali pluripotenti da embrioni di topo.Questo tipo di cellule staminali
ha la capacità di diventare qualsiasi tipo di cellula del corpo.Il team ha usato
poi piccole molecole per “convincerle” a trasformarsi in cellule che possono formare
la cartilagine, chiamate condrociti.Il dottor Nakayama, cui studio è pubblicato
sul giornale “Development”, ha detto: “le attuali strategie di generazione delle
cellule generalmente utilizzano proteine per dirigere le cellule staminali per dare
origine a cellule funzionali di interesse.”Tali proteine agiscono sulle cellule bersaglio
attraverso molteplici meccanismi, non tutti necessariamente aiutano a conseguire
l’obiettivo generale di generazione di condrociti.”Inoltre, le proteine sono instabili
e costose da produrre, e il costo è uno degli ostacoli che limita la capacità degli
scienziati di produrre le quantità necessarie per scopi clinici.”Al contrario, piccole
molecole sono generalmente più durature rispetto alle proteine nella cultura e anche
poco costose da produrre su larga scala. Consentono, inoltre, un particolare meccanismo
attivabile più precisamente.”Utilizzando cellule staminali embrionali e piccole
molecole, il team è stato in grado di generare cellule che sembrano e si comportano
come le cellule dei precursori dei condrociti che sono destinate alla produzione
della cartilagine per la formazione della spina dorsale e dei dischi.Quando tale
cartilagine è stata trapiantata nei topi, sono stati in grado di formare strutture
ossee.Nakayama ha detto che la strategia del team offre un grande potenziale nella
riparazione di difetti ossei attraverso cartilagine o potenzialmente di cartilagine
danneggiata per il futuro.Questo è perché la tecnica può essere facilmente implementata
per produrre grandi quantità di cartilagine formando i condrociti.Stephen Simpson,
direttore della ricerca presso la Arthritis Research UK ha detto: “le cellule staminali
agiscono come un kit di riparazione del corpo, perché hanno la capacità unica di
diventare molti tipi differenti di cellule del corpo.”Questo significa che esse hanno
un grande potenziale per l’utilizzo nella riparazione della cartilagine danneggiata
in milioni di persone che vivono con il dolore dell’artrite su base giornaliera.”Questo
è un interessante studio con risultati promettenti, che diffonde luce sui modi in
cui le cellule staminali possono essere incoraggiati a trasformarsi in cellule della
cartilagine. Tuttavia, ulteriori ricerche saranno richieste prima di poter sapere
se questo approccio specifico sarà adatto per la riparazione di danni della cartilagine
e di ossa umane.”Arthritis Research UK ha investito in un centro di ingegneria tissutale,
che mira a identificare il miglior tipo di cellule staminali per la riparazione della
cartilagine che potrebbe contribuire a prevenire o alleviare i sintomi nei soggetti
con artrosi precoce”.Ogni anno, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti”, i sistema sanitari nazionali di mezzo mondo spendono miliardi
di euro per protesi di anca e del ginocchio. Un nuovo trattamento per l’artrosi di
questo tipo farebbe risparmiare ingenti risorse ai nostri sistemi di welfare anche
perchè i trattamenti correnti possono solo alleviare i sintomi dolorosi della malattia.Anche
alcuni farmaci che riescono a rallentare la progressione della malattia non ne risolvono
le cause ed alla fine si è quasi sempre costretti a costosi impianti. Non di rado
infatti, alcuni pazienti sono stati costretti a subire due operazioni di sostituzione
dell’articolazione perché le anche artificiali o le articolazioni del ginocchio
possono usurarsi dopo soli 15 anni.