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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Sul: “La situazione che si sta determinando, ci fa pensare a male”

Sul: “La situazione che si sta determinando, ci fa pensare a male”

Porto di Gioia Tauro, la cassa integrazione al centro della diatriba sindacale 

Sul: “La situazione che si sta determinando, ci fa pensare a male”

Porto di Gioia Tauro, la cassa integrazione al centro della diatriba sindacale

 

 

Riceviamo e pubblichiamo: 

La situazione che si sta determinando, ci fa pensare a male. È evidente che l’azienda e gli altri attori, con il tanto pubblicizzato non accordo che comporterebbe a dire di qualcuno una libertà incondizionata per l’azienda, stanno facendo di tutto per convincere i lavoratori ad accettare l’ennesimo accordo che andrebbe ancora una volta a mortificare la dignità dei lavoratori e delle loro famiglie. La realtà, invece, è che il mancato accordo limita fortemente l’azienda perché la vincola all’osservanza della normativa contrattuale e legislativa in modo rigido e garantisce tutte le tutele dei lavoratori. Ma anche se il non accordo potrebbe essere il male minore per i lavoratori, i punti che distanziano il SUL dall’accordo riguardano solo le assenze per malattia e le assenze per l’assistenza dei figli o di un familiare. – dichiara Antonio Pronestì della segreteria nazionale – Se pensiamo che il primo punto relativo alla malattia corrisponde al diritto di tutela della persona e che le assenze per l’assistenza dei familiari in difficoltà sono anche esse tutele di civiltà regolate per legge, ci risulta difficile condividere il fatto che MCT da una parte chiede alle Istituzioni Nazionali e Locali di intervenire con provvedimenti legislativi a tutela dei propri interessi a Gioia Tauro e dall’altra parte è pronta a calpestare le leggi che ostacolano il suo progetto di una gestione dei lavoratori nella massima flessibilità. Convinti della necessità di trovare un accordo i rappresentanti del SUL hanno addirittura dato disponibilità a discutere sulla possibile “non retribuzione dei primi tre giorni di malattia” visto che l’azienda lamenta che non può sopportare l’onere che ne deriva nel caso non venga applicata una restrizione, ma nonostante questo grande sforzo peraltro condiviso anche dai lavoratori, si è appreso che in realtà questo non è il vero problema visto che l’azienda ha detto “un secco no” a questa possibilità. Se ne deduce che il vero obiettivo dell’azienda non è solo quello di risparmiare, ma è quello di tenere sotto forte pressione i lavoratori con lo spauracchio della CIGS a zero ore. Questo metodo già adottato nell’ultimo anno insieme ai parametri di valutazione individuale, pur con il rischio di compromettere la salute e la sicurezza dei lavoratori nel posto di lavoro, ha prodotto dei risultati importanti per l’azienda che ghiottamente vorrebbe continuare a mantenere. Considerato che il porto di Gioia Tauro è un elemento di rilevante importanza per l’economia della Piana e dell’intera Calabria, è bene che tutti gli attori siano informati sul progetto che MCT ed il Gruppo Contship vuole realizzare e ci auguriamo che vengano presi immediati provvedimenti per guardare al futuro. È ormai assodato che non si può rimanere inermi davanti a tanta sfrontatezza e si cominci a pensare realmente alla necessità di diversificare le attività portuali e aprire le banchine gioiesi anche ad altri soggetti imprenditoriali. Relativamente all’accordo sulla CIGS, il Coordinamento portuali SUL è pronto a condividere l’accordo solo se esso non conterrà elementi che mortificano le leggi. Pensiamo, inoltre, che la Regione, anche se non abbiamo motivo di credere che abbia intenzione di continuare ad avallare o certificare accordi che annullano i diritti dei lavoratori previsti dalla legge, davanti a questa nuovo tentativo di MCT possa essere determinante per costringere le parti ad osservare le leggi vigenti.

Redazione@approdonews.it