Lo denuncia Italia Nostra Onlus di Lamezia Terme
Strutture scolastiche ad alto rischio sismico
Lo denuncia Italia Nostra Onlus di Lamezia Terme
Strutture scolastiche costruite in aree ad alto rischio sismico e
idrogeologico, edifici che necessitano di manutenzione urgente e altri in
cui mancano certificati di agibilità e di prevenzione incendi. È questo
quanto emerso dal dossier Ecosistema scuola, da cui emergono forti ritardi
sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici.
Un’emergenza permanente – spiega il rapporto – un fenomeno strutturale che
coinvolge l’Italia intera, ma che vede il sud e in particolare la Calabria
in una situazione ancora più drammatica. Il rapporto annuale ha analizzato
la qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia,
primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia. Come
spesso accade, il sud respira a fatica. Una fotografia dai toni chiaroscuri
che mostra quanto sia urgente intervenire in questo settore.
Nella classifica delle città capoluogo, i centri calabresi figurano nella
parte bassa della graduatoria: Catanzaro 74º, Crotone 85º, Reggio Calabria
78º (le altre province non hanno risposto alla ricerca). Nonostante il
23,3% degli edifici sia stato costruito tra il 1991 e il 2012 e l’età media
degli edifici sia più bassa rispetto a quella nazionale, in Calabria c’è
una maggiore necessità di interventi di manutenzione urgente (40,8% contro
il 37,6%), segno da un lato di condizioni di partenza peggiori, ma forse
anche della necessità di maggiori controlli e qualità sul nuovo che viene
costruito. In una regione con il 75,5% degli edifici in aree a rischio
sismico, sono soltanto il 20% quelli in cui è stata effettuata la verifica
di vulnerabilità sismica. Nessun edificio è stato costruito secondo criteri
antisismici e criteri di bioedilizia. E ancora: nonostante gli investimenti
sulla manutenzione siano nella media nazionale, solo il 20,4% degli stabili
è in possesso del certificato di collaudo statico e il 5% del certificato
di prevenzione incendi.
La questione degli edifici scolastici deve diventare una priorità
nell’agenda politica nazionale , regionale,comunale in primo luogo per
tutelare la salute degli studenti, ma anche e soprattutto per migliorare la
qualità dell’apprendimento scolastico, che risente fortemente delle carenze
strutturali degli impianti e dei servizi. Inoltre, troppo poca attenzione
viene riservata all’opportunità data dallo sviluppo delle rinnovabili e del
risparmio energetico ed idrico, nonostante le enormi potenzialità insite
nella nostra Regione. Tali interventi potrebbero ridurre i costi di
gestione degli edifici e migliorarne sostanzialmente la qualità, oltre che
innescare processi virtuosi con importanti ricadute anche occupazionali sul
territorio. I giovani sono una risorsa preziosa, che la Calabria deve
valorizzare con interventi concreti e con una politica attenta e
lungimirante.
Preoccupante la situazione del capoluogo regionale: a Catanzaro nessun
edificio scolastico è in possesso del certificato di agibilità e di
certificazione igienico-sanitaria. Crotone e Reggio Calabria pur
dichiarando di aver edifici scolastici in possesso di tali certificati non
hanno fornito indicazioni sul numero. Completano il quadro la carenza di
servizi di trasporto e di piste ciclabili, di progetti educativi, di piani
di sicurezza e prevenzione, di sistemi di raccolta differenziata nelle
mense scolastiche, mentre sono pochi (solo il 6,5%) gli edifici che
utilizzano fonti rinnovabili. Inoltre, sono decisamente insufficienti i
monitoraggi ambientali rispetto al rischio amianto ed elettromagnetico,
fonti di inquinamento che mettono a repentaglio la salute degli studenti e
dei docenti.
È utile sottolineare che l’ambiente scolastico influenza decisamente la
qualità dell’apprendimento. Secondo un recente rapporto dell’Ocse (Pisa),
in diverse aree della Penisola e in particolar modo nel Mezzogiorno le
competenze scolastiche degli studenti risultano scarse, paragonabili a
quelle dei coetanei dell’Est Europa.