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Strada Terranova S.M.-Taurianova, L’ennesimo appello: Sistemate le strade! Viaggiare così è pericoloso…

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Riceviamo e pubblichiamo

Prima di accingermi a scrivere queste poche righe, mi son chiesto se ne valesse ancora la pena. Infatti, della situazione ne avevo già parlato. Alla fine mi son detto “dai proviamoci ancora una volta”… Sono sempre in bilico tra un profondo affetto ed una necessaria analisi del reale. È difficile vivere il momento presente senza condividere alcune preoccupazioni per il futuro. La questione è l’attuale e disastrosa situazione in cui versa la Strada Provinciale 1 (ex statale 111) impropriamente definita “strada”. In particolare nel tratto Terranova Sappo Minulio-Taurianova (senza dimenticare l’arteria che porta a Scroforio, in condizioni pietose). Senza troppi giri di parole, si tratta di un percorso ad ostacoli. Tra l’altro altamente pericoloso. Se poi aggiungiamo che, accanto alle ormai carenze strutturali, poggiano anni di incuria, abbandono e mancata programmazione, il gioco è fatto. Le buche disseminate nel tragitto ormai non si contano più, terra di riporto ovunque, alberi semisradicati nei bordi della strada pericolosamente inclinati e pronti a cadere o rotolare sulla strada, sterpaglie, siepi che invadono la carreggiata restringendola sempre più, rotonde ancora da completare ed altre realizzate e già abbandonate, frane lasciate come reperti archeologici ecc. (chi più ne ha più ne metta). Ah! giusto per precisare, “Marro” non è un bosco (come potrebbe sembrare a prima vista) ma un fiume ed i lavori di qualche anno addietro sembrano persi e inutili. È incredibile come il degrado continui senza alcun intervento all’orizzonte. È inaccettabile che gli amministratori sembrino rassegnati all’evidenza. È intollerabile che la popolazione accetti silente la situazione. La logica del “non c’è nenti i fari” è ormai un dato di fatto anche se spero che la nostra generazione non si macchi di questo linguaggio arrendevole. Tali dinamiche sono incompatibili con la volontà e la pretesa di vivere immersi nella bellezza di un territorio che, se gestito bene e curato, è capace di far risplendere. Una mentalità di degrado che questa terra non ha solo subito ma ha anche contribuito a legittimarla in alcune occasioni. Il desolante contesto stradale non è un biglietto da visita ottimale per i turisti che, spero, vorranno ancora scommettere nella nostra terra. Di fronte a tutto questo la popolazione non è certo senza colpa. L’impegno civico è stato declassato nell’oblio delle “cose da non fare”. Ogni tanto qualcuno si sveglia, Comitati e Associazioni provano ad alzare la voce e viene da pensare… chissà quanta forza avrebbe avuto l’azione collettiva se accompagnata da validi amministratori? Trovo assai problematico che la nostra politica riproduca attivamente alcune delle dinamiche arrendevoli che risultano ancora più nocive nei nostri piccoli centri che potrebbero essere giardini preziosi e che invece si stanno trasformando in luoghi abbandonati. Se l’obiettivo della politica è abituare la popolazione ad accettare acriticamente tale sistema, credo che sia un obiettivo perverso. Non so se si tratta di incompetenza, inadeguatezza, negligenza o semplicemente distrazione “da altro”. La cosa certa è che non voglio evitare di porre domande per schivare il giudizio altrui. Sono consapevole che non basta agire a valle di un problema sistemico. Il nostro malessere è intrinsecamente legato ad un modello. Quello della rassegnazione e dell’indifferenza. Ma ricordiamoci quando andremo a scegliere i candidati, futuri rappresentanti locali. È un momento decisivo nel quale intravedere un canale privilegiato di apertura al cambiamento. Sarebbe opportuno privilegiare la competenza e non la conoscenza personale e familiare. Ognuno si adoperi per il bene comune secondo le proprie competenze! I cittadini facciano i cittadini e gli amministratori facciano gli amministratori! Se a noi tocca segnalare le criticità eccovi serviti. Se a Voi (amministratori) tocca ripristinare al più presto la situazione rendendola degna di un paese civile… fatelo! Servono azioni concrete non vane promesse. Infine, se il messaggio ancora non è stato chiaro, sintetizzo come segue: “sistemate le strade!”
Domenico De Angelis