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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 23 APRILE 2024

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Stati Uniti: l’automobile si blocca se non paghi le rate

Stati Uniti: l’automobile si blocca se non paghi le rate

Lo consente un sistema installato sulle vetture appena acquistate

Stati Uniti: l’automobile si blocca se non paghi le rate

Lo consente un sistema installato sulle vetture appena acquistate

 

 

Non paghi le rate? L’auto non si muove. A complicare la vita di chi non riesce a
rimanere in pari con le rate dell’auto è la tecnologia, che grazie a un sistema
installato sulle vetture appena acquistate grazie a un mutuo subprime permette di
farle controllare a distanza da chi ha concesso il prestito. Come riporta il New
York Times, il dispositivo è stato installato su circa due milioni di veicoli, e
con un semplice clic di un mouse o attraverso uno smartphone, i creditori possono
controllare l’accesso al veicolo e bloccarlo in caso i mutuatari non siano in regola
con i pagamenti. Il nuovo sistema hi-tech è una sorta di Grande Fratello di Wall
Street. Negli ultimi cinque anni negli Usa i mutui subprime concessi per l’acquisto
di automobili a persone con scarsa affidabilità finanziaria sono in aumento, e costituiscono
circa il 25% di tutti i prestiti sulle macchine, raggiungendo nel primo trimestre
del 2014 un valore di 145 miliardi di dollari. Con il nuovo sistema di controllo
remoto chi concede il mutuo si mette al riparo in caso di mancato pagamento delle
rate. Secondo il Nyt, tuttavia, tale tecnologia pone parecchi problemi di privacy,
oltre che di sicurezza. Una donna di Las Vegas di nome Mary Bolender, per esempio,
ha raccontato di essere rimasta bloccata con la sua vettura mentre doveva portare
la figlia di 10 anni in ospedale per un’emergenza, ed è riuscita a ripartire solo
dopo aver saldato il debito di 389 dollari. Insomma, per Giovanni D’Agata, presidente
dello”Sportello dei Diritti [1]”, si tratta di un’idea innovativa che potrebbe
avere un seguito anche nel resto d’Europa e quindi in Italia. Posizionarlo nelle
auto appena acquistate potrebbe contribuire a quell’effetto dissuasivo necessario
per ridurre drasticamente il numero dei “bidoni” a cui sono soggetti frequentemente
i venditori di auto e non solo.