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Speziali, “Da Roger Moore e Tony Curtis a Cafiero de Rhao e Scarpinato”

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Riceviamo e pubblichiamo

Cercherò di svolgere e rappresentare un ragionamento, benché la cosa, impattando tra i ‘Cinquestallati’ (si, ‘Cinquestallati’ e denunciatemi pure, perché me ne sbatto tra gli zebedei), non è per me pratica ardua, semmai un esilarante ossimoro, poiché riferiito a tal movimento e ai suoi ‘cooptati’ in Parlamento.
Difatti, da giorni, mi chiedo che fine hanno fatto due notori ‘Parlamentari postgrilleschi e in atto contiani’, cioè un deputato e un senatore, ‘nominati’ -in virtù di una legge elettorale scellerata- nelle rispettive ‘Camere’, grazie alla ‘quota Calabria’.
Eh già, purtroppo le disgrazie sono sempre accompagnate, in luogo alla speranza -qualora si presentassero- di vedersele almeno sole o singolarmente materializzate.
Ovviamente mi riferisco, in primis, al Deputato Federico Cafiero de Rhao (da qualcuno ribattezzato, anche ma non solo, ‘Serbelloni Mazzanti Vien dal Tennis’, essendo notoria la sua passione per il gioco principe dei Campi di Wimbledon, benché lui da Procuratore di Reggio lanciò lai e bai, urla disperatamente contrite, di non poter praticare il nobile sport, in un qualunque club in riva allo Strerro, poiché non sapeva chi avrebbe potuto incontrare -percio` dando ad intendere quanto la moltitudine potesse essere in odor di deliquenza, eccezion fatta per coloro che lui rappresenta e lo avrebbero votato, ovviamente ma non caramente, né giustamente e, purtuttavia senza considerare che se non lo sa uno a capo di una Procura Distrettuale, allora a chi si dovrebbero affidare i cittadini? per caso alla Fata Turchina e non è un’illazione per qualche Vicesindaca in carica, oppure a Mago Merlino? Vai a saperlo!).
In secundis, vola il mio pensiero, sul Senatore Roberto Scarpinato -a sua volta ‘falcidiato’ dalle parole scritte nella propria biografia, da una loro (di entrambi, cioè) ex collega, ovvero Ilda Boccassini, la quale tal costui (ovvero Scarpinato), lo apostrofò “con il crine leonino e il narcisismo endemico” (o cose, piuttosto simili)- e sempre quest’ultimo, benché ‘piazzato’ (o paracadutato?), anche nella nostra Regione -a differenza di Cafiero de Rhao (giammai Serbelloni Mazzanti Vien dal Tennis), almeno una qualche apparizione (o comporsata, che dir si voglia) in campagna elettorale, in Calabria l’ha pure fatta (nonostante non sia uno con le fattezze fisiche di Claudia Shiffer)- dicevo Scarpinato, manco si è fatto non dico vedere, bensì nemmeno ‘intuire’.
Cosa volete? Potenza di una legge elettorale, la quale si continua a definire legge, in luogo a ciò che è realmente, ovvero un discutibile e stercoso metodo impositivo, di tanti soggetti -e qui parliamo di ogni Partito o paratale- i quali se si candidassero, non raccoglierebbero nemmeno il voto, non solo delle proprie mamme (difatti le mogli, essendo intelligenti, sfruttano il matrimonio e magari tradiscono pure, costoro e non mi riferisco ai due dioscuri di cui parliamo, anche perché prove non ho e i sospetti eventualmente riportati, diventerebbero reato), ma non saprebbero essi stessi, esprimere l’autopreferenza, avendo quozienti intellettivi, abbastanza ‘rasoterra’.
Ribadisco, la circonlocuzione in chiosa, dovrebbe essere ben disbuita in tutti i Gruppi Parlamentari (e almeno in questo vi è uno spaccato fedele di un proporzionale di cui avremmo fatto ben volentieri a meno), ma tornando ai ‘nostri’, potremmo persino etichettarli ‘Attenti a quei due’, posto che né l’uno né l’altro, hanno la classe di Roger Moore e la simpatia di Tony Curtis, anzi a pensarci bene -scudandomi, se dovessi risultare ingiusto, epperò i sensi di contrizione andrebbero non alla ‘coppia’ contemporanea, semmai alla originale!- entrambi mi appaiono più simili a Gianni e Pinotto, anche al netto della certa e riscontrata asimettria disdlivellica, circa le differenti altezze corporali.
In più, senza infingimenti di sorta e tornando a quello che considero un vero e proprio ‘furto elettorale’ -un candidato eletto, ha il dovere obbligatorio, di essere presente nella circoscrizione che gli ha tributato messe di voti- per vedere o incontrare lorsignori, alle nostre latitudini, bisognerà fare in modo di confidare nell’ausilio o nell’assistenza, della brava e bella Federica Sciarelli, su Rai 3 con ‘Chi l’ha visto?’, anche in virtù del fatto di come la giornalista or ora citata, è a sua volta intima di John Henry Woodcock, un altro noto ‘inquisitore’ (ma noto pure perché qualunque sua inchiesta è un flop colossale, nonostante costui trovi ancora dei GIP disposti a firmare le sue strampalate richieste di custodia cautelare, contro poveri cristi, i quali sono arrestati, salvo poi vedersi riconosciute le giuste ragioni e le assolute infondatezze delle accuse a loro rivolti, come il padre del mio caro amico Emanuele Filiberto di Savoia).
A pensarci bene, la medesima giornalista conferma un adagio circa l’involuzione dei costumi, essendo stata un tempo, amica del grande Francesco Cossiga, mentre oggi si ritrova con questo qui e pure su di lui, vi sarebbero cose e cose, da dire e raccontare, tanto per meglio dimostrare la burla -seppur cruenta e tragica!- in cui è precipitata l’amministrazione della giustizia italiana.
Eh sì, per trornare ai due parlamentari stellati (e lo stellato non è in riferimento ad uno chef, bensì alla setta politicante di cui fanno parte), vi sarebbero un altro paio di questioncine da sottoporre alla gente, perciò vado giù, ancor più di piatto, senza indugio e privo di paura (non ne è ho affatto, pure perché, come ho già detto…sugnu i Bovalinu e nui, non ‘ndi spagnamu!): potrebbero spiegarmi questi illustrissimi (vedete voi, se io lo dico e alcuni lo pensano, in senso ironico o meno!) dicevo, suddetti procuratori, possono illustrare cosa pendano della ‘sparata’ di Grillo, circa l’invito rivolto da quest’ultimo in un comizio a cui partecipava la manifestaglia pentastellata, allorquando ha suggerito di mettersi il passamontagna e fondate le ‘Brigate’ di genere non propri legale?
Alla faccia di quanto i due dioscuri hanno concionato, circa legalità e anticriminalità, perché molti, anzi moltissimi, dei loro arrestati, sono persone perbene, perseguite (quindi perseguitate!) in base alle teoriche presupponenze di lorcostori, in nome e per conto dello Stato, di cui noi democristiani siamo custodi e difensori, non certo un pregiudicato per omicidio plurimo colposo quale è Grillo e di cui loro sono nella condizione di doverselo trovare -avendo accettato la candidatura e poi essendosi iscritti al Gruppo Parlamentare di appartenenza- quale ‘Garante Politico’ del loro comune Movimento.
A tal punto, vorrei pure fare un’altra domanda e cioè come avrebbero reagito se al pari di Grillo (il loro Beppe Grillo, cioè quello, anche, di Cafiero de Rhao e di Scarpinato!), se il figlio di Bernardo Provenzano -che a differenza di Grillo non è pregiudicato e a differenza della ‘grillesca prole’ non è sotto processo (men che mai per presunto stupro di gruppo, ragione per cui, almeno in ciò Bernardo Provenzano è stato un miglior padre rispetto al comico genovese, principalmente se Ciro Grillo dovesse risultare colpevole!- dicevo cosa avrebbero detto e come si sarebbero comportati il ‘tandem ex procuratorile’ se il figlio di Provenzano avesse proposto di fondare le ‘Brigate Corleone’?
Ve lo dico immediatamente: strappi di capelli, invocazione di manette, scene da isteria indignata, insomma cose apparentemente giuste, ma se a farle è uno che me o come chi ha sempre avuto quale unica stella le vestigia statuali, non la difesa di una corporazione, che ha prevaricato i poterti legittimi della politica o che ha inteso sostituire a colpi di arresti fallaci, la medesima, facendo diventare l’intero popolo italiano ostaggio (preventivo!) di varie procure.
Adesso, in chiusura, vorrei invitarli ad un pubblico confronto con me medesimo, circa la giustizia e la sua amministrazione, anche per riflettere che sull’altare di una certa ‘Antimafia’, abbiamo subito fior di deviazioni normative e costituzionali, pur sapendo che con me hanno timore di confrontarsi, poiché le cose le conosco e gli argomenti li ho pure e soprattutto sono molti e sono veri.
Certo, metto nel conto una -improbabile ed improvvida- querela, così come la ‘ritorsione indotta’ per lesa maestà inesistente, epperò in entrambi i casi, sfido chiunque e combatterò comunque, poiché aveva ragione San Pio XI° nel dire testuale: “Nessuno ha il diritto di essere vile, nel tempo che vive’.
E poi, con buona pace di mia moglie (la quale povera donna, vive nel terrore!), se mi facessero qualcosa o qualcosa di ‘giuridico’ mi accadesse, sarebbe una rirosione che porterebbe il popolo in piazza, avendo la dimostrazione che siamo in dittatura e alla fin fine…sulu voti m’arrivanu, perciò fatevi bene i conti, poiché io me li so fare e con me li si fa sempre (ovviamente in senso e politico e legale…ci mancherebbe altro!).