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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Società energetiche multate per oltre 14 milioni di euro dall’Antitrust ACEA, EDISON, ENI, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico per pratiche aggressive nella fatturazione dei consumi e per gli ostacoli alla restituzione dei rimborsi

Società energetiche multate per oltre 14 milioni di euro dall’Antitrust ACEA, EDISON, ENI, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico per pratiche aggressive nella fatturazione dei consumi e per gli ostacoli alla restituzione dei rimborsi
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Noi dello “Sportello dei Diritti” lo andavamo dicendo da tempo e lo ripetevamo
anche nelle aule dei tribunali dove troppo spesso la lobby delle società energetiche
trovano un non sempre legittimo favore delle corti. La conferma delle accuse che
molti consumatori continuavano a sostenere nei confronti di diverse società fornitrici
di energia elettrica i provvedimenti odierni dell’Antitrust che con sanzioni per
complessivi 14milioni e 530.000 euro, ha concluso quattro procedimenti – avviati
a luglio 2015 sulla base di numerose segnalazioni di singoli consumatori e diverse
associazioni di consumatori – nei confronti di alcune tra le principali società
operanti sul campo nazionale: Acea, Edison, Eni, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico.
Gli atti dell’autority vanno a colpire proprio i meccanismi di fatturazione e le
ripetute richieste di pagamento per bollette non corrispondenti a consumi effettivi,
nonché gli ostacoli frapposti alla restituzione dei rimborsi. Importante nella fattispecie
il ruolo dell’Aeegsi (Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema
idrico) che con un articolato parere, nell’ambito della collaborazione prevista
dal Protocollo di intesa tra le due Autorità, ha permesso all’AGCM, di individuare
e accertare distinte pratiche aggressive. Nelle attività ispettive, l’Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato s’è avvalsa anche della collaborazione
del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.Nel comunicato ufficiale dell’Antitrust
si legge che “A /conclusione della sua istruttoria, l’Agcm ha accertato che le
cinque società hanno posto in essere una prima pratica commerciale aggressiva: e
cioè una gestione inadeguata delle istanze e delle comunicazioni di clienti finali
che lamentavano la fatturazione di consumi di elettricità o di gas naturale divergenti
da quelli effettivi. Questa era dovuta a deficienze del processo di fatturazione,
a malfunzionamenti dei sistemi informatici e alla mancata sospensione delle attività
di riscossione (sollecito, messa in mora e distacco, talvolta senza preavviso) nell’attesa
di una risposta chiara, puntuale ed esaustiva. Nel caso di conguagli di elevato importo,
inoltre, le imprese non avevano adottato misure per attenuare l’impatto della bolletta,
senza informare adeguatamente gli utenti sulla possibilità di rateizzare né sui
termini di pagamento più lunghi. Secondo l’Antitrust, tali comportamenti hanno
violato il diritto del cliente a ricevere un’adeguata ed effettiva assistenza e
verifica dei propri consumi, prima di procedere al pagamento delle fatture contestate
e, pertanto, costituiscono pratiche commerciali aggressive. Ciò in quanto l’incombente
minaccia dell’avvio o della prosecuzione delle procedure di riscossione costituisce,
a parere dell’Autorità, un indebito condizionamento delle scelte del consumatore
in merito al pagamento dei consumi non verificati e alla presentazione delle istanze
e delle comunicazioniUna seconda pratica scorretta, accertata dall’istruttoria,
riguarda la mancata o ritardata restituzione di importi dovuti a vario titolo ai
clienti finali. L’Autorità ha ritenuto, infatti, che le modalità informative
e procedurali adottate dai cinque operatori non hanno permesso ai consumatori di
ricevere pienamente e tempestivamente quanto versato in eccesso per la fornitura
di energia elettrica o di gas. Per le due società del gruppo Enel, infine, è stata
accertata una terza pratica scorretta: questa consisteva nell’addebito degli interessi
di mora per tardivo pagamento, anche in caso di bollette recapitate in ritardo o
non recapitate e in presenza di un reclamo in tal senso.In considerazione delle specificità
di ciascuna condotta e della dimensione dei fenomeni riscontrati, l’Antitrust ha
irrogato rispettivamente le seguenti sanzioni:/

/- Acea: 3.600.000 euro/

/- Edison: 1.725.000 euro /

/- Eni: 3.600.000 euro a Eni/

/- Enel Energia: 2.985.000 euro/

/- Enel Servizio Elettrico: 2.620.000 euro/

/Nel corso dei procedimenti, gli operatori hanno proposto modifiche alle procedure
utilizzate finora nella gestione delle istanze e dei reclami da parte dei consumatori
e anche per migliorare i processi di fatturazione. In considerazione di questi elementi,
le sanzioni sono state ridotte in misura proporzionale al grado di rilevanza ed effettiva
implementazione di tali innovazioni/.”

Insomma per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è
ora che questa lobby restituisca il maltolto ai cittadini che appaiono depredati
da questi comportamenti da ritenersi a dir poco truffaldini e per i quali si augura
che l’inchiesta non si fermi sotto il profilo amministrativo e sia portata anche
sotto il profilo della verifica di eventuali reati in capo alle stesse società.Ad
ogni modo, noi dello “Sportello dei Diritti”, continueremo a difendere i
consumatori e le aziende che subiscono analoghe prassi e che sinora non sono state
in grado di trovare adeguata protezione nelle aule giudiziarie.