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Siria, caos a Latakia. Partiti Baath a fuoco

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Intenso scontro a fuoco a Latakia

Siria, caos a Latakia. Partiti Baath a fuoco

Intenso scontro a fuoco a Latakia

 

(ANSA) Centinaia di manifestanti ancora in piazza a Daraa, città siriana epicentro delle proteste senza precedenti nel sud del Paese, con slogan che inneggiano alla libertà. ‘Il popolo vuole la caduta del regime’, recita uno striscione. Le migliaia di persone che oggi avevano partecipato ad un funerale hanno dato fuoco ad un edificio e ad una stazione di polizia. Su Facebook un appello alla ‘rivolta popolare’ dopo le dimostrazioni finite nel sangue dei giorni scorsi: secondo fonti mediche locali, sette giorni di repressione hanno provocato 150 morti. Da Londra, intanto, l’Osservatorio siriano diritti umani fa sapere che le autorità hanno rilasciato 200 persone, per la maggior parte islamici, che avevano firmato una domanda di libertà. TV, INTENSO SCONTRO A FUOCO A LATAKIA – Un intenso scontro a fuoco è in corso a Latakia, porto a nord-ovest di Damasco e capoluogo della regione alawita da cui proviene la famiglia presidenziale degli Assad. Lo riferiscono testimoni oculari citati dalla tv panaraba Al Arabiya. Secondo i testimoni oculari, alcuni non meglio precisati cecchini appostati sui palazzi della citta’ avrebbero sparato contro i residenti che protestavano contro il regime. L’emittente riporta inoltre la notizia secondo cui le forze di sicurezza avrebbero circondato il quartiere periferico di Shaykh Daher, da cui sarebbero provenuti i manifestanti anti-governativi. Secondo le stesse testimonianze, sarebbero stati dati alle fiamme alcuni edifici nei pressi della stazione ferroviaria di Latakia.

CECCHINI LATAKIA SPARANO SU FORZE SICUREZZA – L’agenzia ufficiale siriana Sana conferma la presenza di cecchini sui tetti di alcuni palazzi della citta’ costiera di Latakia, a nord-ovest di Damasco. ”Una fonte responsabile ha affermato che un gruppo armato ha occupato alcuni tetti di edifici di alcuni quartieri di Latakia e ha aperto il fuoco contro la gente, cittadini e forze di sicurezza”, recita lo scarno comunicato diffuso dall’agenzia.

SITI, BRUCIATA SEDE BAATH A LATAKIA – Anche a Latakia, roccaforte degli alawiti a cui appartiene anche la famiglia presidenziale degli Assad, i manifestanti avrebbero attaccato e dato fuoco alla locale sede del Baath, il partito al potere da quasi mezzo secolo. Lo riferiscono testimoni oculari citati dal sito di monitoraggio Rassd, che trasmette anche su Twitter.

FONTI MEDICHE DARAA, 150 MORTI IN 7 GIORNI – Più di 150 persone sono state uccise nel sud della Siria in sette giorni di repressione da parte delle forze di sicurezza: lo hanno affermato alla tv panaraba al Jazira fonti mediche di Daraa, epicentro delle rivolte anti-regime senza precedenti.

SU FACEBOOK APPELLO A ‘RIVOLTA POPOLARE’ OGGI – Un appello a una “rivolta popolare” oggi in tutte le province siriane è stato lanciato su Facebook, all’indomani delle manifestazioni represse ieri nel sangue nelle principali città del paese, soprattutto nel sud. “Oggi, sabato, rivolta popolare in tutti i governatorati siriani”, è scritto nel testo, che contiene un’espressione popolare araba intraducibile impiegata dagli insorti siriani che lottarono contro il mandato francese e ripreso in una celebre serie televisiva in onda in questi giorni nel Paese. Secondo un dirigente siriano, nelle dimostrazioni anti-regime di ieri hanno perso la vita 13 persone, fra cui due vigili del fuoco e un impiegato uccisi dai manifestanti, mentre il bilancio delle organizzazioni per la tutela dei diritti umani è di almeno 25 morti. Le proteste di piazza sono proseguite ieri a Daraa, epicentro della rivolta, dove decine di persone sono morte dal 18 marzo, e si sono estese a Sanamein, Daeel, Damasco, Duma, Banias e Hama, dove una rivolta dei Fratelli musulmani fu repressa nel sangue nel 1982, secondo attivisti per i diritti umani.

A CENTINAIA TORNANO IN PIAZZA A DARAA – Centinaia di manifestanti si sono radunati oggi nuovamente nella piazza principale di Daraa, la citta’ epicentro delle proteste senza precedenti nel sud del Paese, scandendo slogano che inneggiano alla ”liberta”’. Lo riferiscono testimoni.

FARNESINA: PREOCCUPAZIONE, CESSI OGNI VIOLENZA – L’Italia “é fortemente preoccupata per l’escalation di violenza” in Siria e “segue da vicino, insieme ai partner europei, la situazione”, “condannando ogni forma di violenza”. E’ quanto sottolinea il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari – interpellato dall’ANSA sulla situazione nel paese – auspicando “la cessazione delle repressioni violente delle manifestazioni” e l’adozione da parte del governo di Damasco delle riforme annunciate e attese dalla popolazione. “Stiamo seguendo da vicino la situazione insieme ai partner europei e – spiega Massari – siamo fortemente preoccupati dall’escalation di violenza” nel paese. Violenza che “condanniamo sotto ogni forma” auspicando anche “la cessazione della repressione violenta delle manifestazioni”. “Auspichiamo inoltre che il Governo di Damasco dia rapido e concreto riscontro alle riforme annunciate e attese dalla società civile, dalla cui realizzazione – conclude – potrà arrivare un importante contributo alla stabilizzazione del paese”. Stabilizzazione “che l’Italia, partner e amico della Siria e del suo popolo auspica fortemente”.

MIGLIAIA DANNO FUOCO EDIFICIO PARTITO BAATH – Migliaia di persone che avevano partecipato oggi ad un funerale a Tafas, un piccolo centro nei pressi di Deraa teatro delle manifestazioni antiregime, hanno preso d’assalto e dato alle fiamme un edificio del partito Baath e una stazione di polizia. Lo rendono noto testimoni sul posto. Manifestazioni di piazza antiregime ieri in Siria, dove la polizia hadisperso dei raduni ed arrestato decine di persone nella capitale. In migliaia ad Homs, 180 km a nord di Damasco, hanno chiesto la ‘caduta del governatore’, rappresentante del regimebaatista al potere in da quasi mezzo secolo, e manifestazionianche all’estremo nord-est, al confine con Turchia e Iraq eabitato in prevalenza da curdi. A Daraa, slogan contro la famiglia presidenziale al Assad, al potere da quarant’anni:secondo testimoni, 20 manifestanti sono stati uccisi dalle forzedi sicurezza che hanno aperto il fuoco. Ieri decine di civilierano caduti sotto i colpi delle forze di sicurezza, e poi ilregime aveva annunciato una serie di riforme. Proteste anche nello Yemen, l’esercito spara in aria per disperdere la folla.

FUOCO ALLA STATUA DI EX PRESIDENTE ASSAD – I manifestanti hanno appiccato il fuoco alla statua dell’ex presidente Hafez al Assad nella piazza di Deraa, nel sud della Siria.

TV,15 MANIFESTANTI UCCISI VICINO DARAA – Sono 15 i manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza a Samnin, località nei pressi di Daraa, nel sud della Siria ed epicentro delle proteste anti-regime. Lo riferiscono testimoni oculari citati dalla tv panaraba al Arabiya.

NUOVA LEGGE PARTITI E NUOVA LEGGE STAMPA – Il presidente siriano Bashar al Assad ha dato ordine a una speciale commissione di preparare una nuova legge sui partiti e un’altra sulla stampa: lo ha annunciato il consigliere presidenziale Buthayna Shaaban, citata dalla tv panaraba al Arabiya.

COMMISSIONE STUDIA ABROGAZIONE LEGGE EMERGENZA – Il presidente siriano Bashar al-Assad ha dato ordine di innalzare immediatamente i salari ai dipendenti statali e di formare una commissione per studiare l’eventualità di abolire la legge d’emergenza, in vigore nel Paese da 48 anni. Lo riferisce la tv panaraba al Arabiya.

ARRESTATO MILITANTE PRO DIRITTI CIVILI – Le autorità siriane hanno arrestato l’attivista Mazen Darwish, capo del Centro siriano per le libertà di espressione. Lo ha reso noto un gruppo per la difesa dei diritti umani.

ASSAD ORDINA AMPIO PACCHETTO RIFORME SOCIALI – Il presidente siriano Bashar al Assad ha dato ordine a una speciale commissione di preparare un piano di intervento contro la corruzione, per l’innalzamento dei salari dei dipendenti pubblici e la distribuzione di sussidi in ambito sanitario, e per creare nuovi posti di lavoro per i giovani. Sono questi i punti del pacchetto di riforme sociali annunciate oggi dal consigliere presidenziale Buthayna Shaaban, citata dalla tv panaraba al Arabiya.

OPPOSIZIONE RESPINGE MISURE ANNUNCIATE DA GOVERNO – Importanti esponenti dell’opposizione siriana hanno respinto oggi le misure annunciate dal governo dopo la sanguinosa rivolta scoppiata a Daraa – in particolare la creazione di una commissione per preparare un piano di intervento contro la corruzione e per alzare i salari dei dipendenti pubblici – affermando che non rispondono alle aspirazioni del popolo siriano. Dissidenti in Siria e in esilio hanno commentato che Assad non ha imposto misure immediate per andare incontro alle pressanti richieste di liberare prigionieri politici, instaurare la libertà di espressione e di riunione e revocare le leggi di emergenza con cui è governato il Paese.

VERTICE UE, GRANDE PREOCCUPAZIONE PER SIRIA, YEMEN E BAHRAIN – Il Consiglio Europeo è molto preoccupato per le situazioni venutesi a creare in Siria, Yemen e Bahrain ed esprime forte condanna per l’escalation della violenza e l’uso della forza contro i dimostranti. E’ quanto si legge nella bozza delle conclusioni del vertice Ue. Pur riconoscendo che in ogni paese la situazione è differente, il Consiglio lancia un appello a tutte le parti per avviare un dialogo costruttivo “senza ritardi e precondizioni”.

redazione@approdonews.it