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Sindacati uniti per scongiurare lo “spacchettamento” di FdC

Sindacati uniti per scongiurare lo “spacchettamento” di FdC

| Il 31, Ago 2011

 

Durante la conferenza stampa di stamattina si sono detti pronti a lottare a fianco dei lavoratori

di TERESA COSMANO

Sindacati uniti per scongiurare lo “spacchettamento” di FdC

Durante la conferenza stampa di stamattina si sono detti pronti a lottare a fianco dei lavoratori


Durante la conferenza stampa, tenutasi stamane a Gioia Tauro, le Organizzazioni sindacali si sono dimostrate agguerrite e pronte a combattere a fianco dei lavoratori, per evitare lo “spacchettamento” delle Ferrovie della Calabria, così come annunciato dal presidente della stessa azienda di trasporti Clara Ricozzi, nell’informativa del 5 agosto scorso. Informativa nella quale si comunicava infatti la cessione di tutti i servizi automobilistici, spacchettando di fatto la società, e contraddicendo il piano industriale presentato in precedenza e che, di fatto, aveva determinato la chiusura delle linee Taurensi e l’esubero di 56 unità lavorative.

«Cercheremo con ogni mezzo – ha esordito Costantino della Cgil – di frenare la deriva di questa azienda. Un primo passo è stato fatto con lo sciopero di 4 ore del 26 agosto, ora ci stiamo preparando per una seconda azione, un altro sciopero, questa volta di 8 ore per il 12 settembre, le cui modalità saranno stabilite con i lavoratori. Come sindacato, siamo dell’idea che bisogna creare, per il trasporto pubblico locale, un’azienda unica regionale come avviene in Toscana, e non invece una azienda frammentata. Negli incontri avuti con il governatore Scopelliti e con l’assessore Orsomarso – ha continuato Costantino – è emerso che gli stessi non vedono di buon occhio la privatizzazione di gran parte dei servizi automobilistici, dicendosi disponibili ad un confronto serio che, mantenendo inalterati i livelli occupazionali, ricercasse soluzioni in grado di raggiungere gli equilibri gestionali e produttivi per superare le criticità economico-finanziarie».

Costantino ha quindi spiegato che sarebbe di fondamentale importanza ripartire dall’unicità aziendale di FdC, accelerando il processo di trasferimento dell’Azienda, dal ministero dei Trasporti alla regione Calabria, attraverso un serio piano di risanamento per come previsto dall’accordo di programma Stato-Regione sottoscritto nel 2000. «A tal proposito – ha concluso – proponiamo alla Giunta regionale di definire un piano di ristrutturazione aziendale con l’obiettivo di razionalizzarne la gestione, garantendone l’equilibrio finanziario e la qualificazione del servizio pubblico e pretendendo dal ministero dei Trasporti non “concessioni” una tantum, ma il saldo di tutti i crediti». La parola è poi passata a Fiorenza della Cisl, il quale senza mezzi termini ha sottolineato che «il futuro della più grande azienda di trasporto in Calabria è alquanto incerto. Il piano industriale presentato lo scorso gennaio dalla dirigenza ci è sembrato fin da subito dubbio e anomalo e la conferma l’abbiamo avuta il 5 agosto con l’informativa della Ricozzi».

Anche Fiorenza come Costantino ha ribadito che l’unica soluzione è quella di creare un’azienda unica, che ottimizzi il trasporto, sottolineando come «sia inammissibile che una società in crisi, venga ceduta a delle municipalizzate (ndr da tempo si parla della possibilità di cedere il servizio di gommato della Piana alla Ppm di Palmi) che sono in crisi a loro volta». «Continuare a fare disamine sulla situazione è inutile – ha invece esordito Bartalo della Uil -. Noi siamo certi che la volontà del Ministero, avallato dall’incapacità dei vertici aziendali, è quella di chiudere le Ferrovie, altrimenti non si spiegherebbe il fatto che ormai l’impresa non garantisce più nemmeno i servizi minimi di manutenzione degli autobus. I dirigenti – ha evidenziato – non hanno saputo gestire le Ferrovie, mettendo in campo azioni che stanno portando solo alla chiusura della stessa, pertanto chiediamo, per dare una svolta a questa situazione, che l’azienda venga commissariata».

Secondo Cozza del Sul, «Regione e Ministero devono fare chiarezza e mettersi d’accordo tra di loro, perché non è possibile che si contraddicano a vicenda». Giaimo dell’Ugl ha definito la gestione di FdC “schizzofrenica”, dal momento che mentre «nel 2009 il bilancio si chiudeva in attivo, a gennaio è saltato fuori un deficit di 50 milioni di euro che ad oggi sono diventati 100», sottolineando l’incapacità della dirigenza. Inoltre ha voluto chiarire circa la cessione alla Ppm, sostenendo che ancora non c’è alcun atto in merito. La conferenza si è conclusa con l’intervento di Pinarota della Cgil, che riguardo il “caso Ppm”, ha spiegato che «effettivamente c’è un’interlocuzione in corso, ma che non trova la condivisione del sindacato, che farà tutto quanto in suo potere per scongiurare azioni che porteranno inevitabilmente alla rovina di FdC».

t.cosmano@approdonews.it