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Siclari la vera rivelazione di Reggio e della Calabria

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MARCO SICLARI


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Esultare quando si vince è giusto, legittimo, naturale, ma farlo quando le urne elettorali registrano un risultato che non soddisfa è un atteggiamento poco serio e fuori luogo. Ma l’atteggiamento di apparire ‘bravi’ diventa truffaldino quando si utilizzano i risultati che nascono dal mix dell’intera regione che permette di parlare di un 21/22% raggiunto da Forza Italia e di nascondere il peggiore risultato avuto in Calabria che è il 17,33 nella Circoscrizione 1 della Camera nel plurinominale, e di celare i record negativi di Corigliano e di Cosenza che hanno registrato un livello poco sopra il 13 ed il 15 per cento.
No, no, cara on. Santelli, non ci siamo. Lei ancora una volta punta solo ad apparire, agli occhi di Forza Italia nazionale, come brava, capace e indispensabile, e questo non è più tollerabile perché ne andrebbe di mezzo la stessa esistenza del Movimento fondato da Berlusconi che al contrario va rigenerato e riorganizzato, per affrontare i problemi di una Regione che, in assenza di prospettive positive, è stata attratta, in larga parte del proprio territorio, dalle sirene pentastellate per sfogare, così, la propria rabbia ed inseguire illusorie speranze.
Tra l’altro, mentre ci si preoccupa di far risaltare il 21/22 per cento, si nasconde il vero dramma del collegio della sua Cosenza dove i 5 stelle stracciano i candidati del Cdx col quasi 52% alla Camera e poco sotto il 49% al Senato. Non cambia la sinfonia nel proporzionale dove i grillini suonano la loro musica, attestandosi attorno al 48%, mentre Forza Italia deve accontentarsi di raccogliere solo il 17%. Purtroppo la debolezza di Forza Italia si era percepita, abbondantemente, in passato, tanto che avevamo sollevato le nostre obiezioni, in varie occasioni, per le sue scelte cervellotiche su improvvisati organismi costruiti senza alcuna logica, ma anche e soprattutto per l’assurdo di una politica basata essenzialmente sulla produzione di comunicati stampa, tanto da poter parlare di una Forza Italia diventata, sotto la sua direzione, cara Commissaria, solo un involucro senza contenuto e senz’anima.
La vicenda delle liste elettorali ha fatto traboccare il vaso dato che si era intravisto in esse scelte non a sostegno delle politiche perseguite da Forza Italia e dalla coalizione, ma solo scelte finalizzate a difendere il proprio posto e il proprio ruolo. Abbiamo protestato, senza peli sulla lingua, ma la campagna elettorale non poteva essere ignorata ed abbiamo deciso assieme a moltissimi altri dirigenti e semplici militanti, di rinviare ogni contenzioso interno a dopo il voto del 4 marzo.
Per fortuna nelle liste c’era il giovane reggino quarantenne Marco Siclari (proposto dai Presidenti Berlusconi e Tajani) con il quale, finalmente, si è potuto parlare di politica, di obiettivi, di programmi, di sanità, di infrastrutture e di riforme tanto da essere spinti, più di quanto era nelle nostre intenzioni, a dare il massimo nel nostro impegno. E i risultati sono arrivati. Il giovane medico Siclari, emigrato a Roma come migliaia di altri calabresi, ma sempre rimasto collegato alla sua Villa San Giovanni, è Senatore della Repubblica con il 25% espresso sul simbolo di Forza Italia diventato quasi il 40 con i voti degli alleati. Un risultato più che lusinghiero frutto dell’impegno dei nostri dirigenti capaci di superare livelli di consenso straordinario in 6 paesi dove FI è stata scelta da oltre il 40% di elettori e in ben 13 che si collocano ben oltre il 35%. In soli 3 paesi, poi, Forza Italia è stata superata dalla Lega.
Un Grazie, quindi, agli elettori di Forza Italia e dell’intero Centrodestra per lo splendido successo registrato in provincia di Reggio Calabria (sia al Senato che alla Camera), un grazie ai moltissimi che si sono spesi nella campagna elettorale, e un grazie a Marco Siclari per non essersi accontentato del supporto dei militanti di Forza Italia, ma che ha voluto impegnarsi in prima persona realizzando decine e decine di incontri con associazioni, sindacati, vari gruppi di professionisti (medici, ingegneri, avvocati, professori, ecc.) conquistando, da subito, la loro fiducia. Con lui, è certo, potremo ricostruire la nostra forza politica nell’interesse superiore delle nostre popolazioni, sia a Reggio che in Calabria, e Reggio può sperare in un posto di Governo essendo l’unico Senatore, con un grande bagaglio di esperienza politica e professionale, eletto nell’uninominale, nel Sud Italia, isole comprese. Anche così si aiuterà a far ripartire il Partito nel Sud e in Calabria con una urgente r necessaria destrutturazione.
Intanto la Santelli si dimetta, se ha ancora un briciolo di dignità, e si dedichi pienamente al lavoro di parlamentare permettendo al Partito di potersi rigenerare facendo principalmente politica vera.