Per la nostra regione il settore turistico potrebbe rappresentare un volano per l’economia, una fonte di ricchezza di cui beneficerebbe una buona parte della popolazione. Non ci si può nascondere dietro un dito campanilistico: le bellezze naturali e storico-architettoniche della Calabria, regione che possiede sia spiagge meravigliose che montagne adatte agli sport invernali, rimangono ancora perlopiù sconosciute a gran parte del mondo a causa dell’incapacità di raccontarle e della scarsa amministrazione delle risorse a disposizione.
Nonostante le numerose carenze strutturali e di marketing, la Calabria è stata recentemente inserita nella top ten della famosa Rough Guide. Ogni anno la guida turistica inglese segnala ai propri lettori dieci mete turistiche al di fuori dai canonici circuiti turistici, cioè alcune destinazioni adatte ai viaggiatori più genuini, a coloro che hanno intenzione di immergersi veramente nel contesto locale che stanno visitando. Quest’anno, accanto all’Alaska, l’Indonesia, le isole della Scozia occidentale, la Rough Guide ha menzionato anche la nostra regione.
È quindi evidente che, se persino un’importante guida turistica si accorge delle meraviglie della nostra terra, i margini di crescita dell’offerta turistica ci sono. D’altra parte, non può essere un caso che moderne agenzie di viaggio come Omio, che ha molto investito nel mercato italiano, ha deciso di stringere partnership con diversi operatori di autobus calabresi per facilitare il flusso dei turisti stranieri in Calabria.
Questo interesse da parte di consolidate realtà del settore lascia intravedere uno spiraglio, un punto di partenza, per il rilancio economico della regione fondato sulle sue ancora poco sfruttate risorse turistiche. Nei mesi scorsi qualcosa si è mosso in questa direzione. Ad esempio il disegno di legge sul turismo religioso, che nello scorso dicembre ha ottenuto il via libera della seconda Commissione in Consiglio regionale, un provvedimento che dovrebbe aprire nuove prospettive per questo specifico settore e dare risalto a quei luoghi religiosi meno conosciuti che costituiscono un grande patrimonio storico-culturale. Un’altra iniziativa interessante è stata l’inaugurazione del parco archeologico di Torre Mordillo a Spezzano Albanese, un’area archeologica e un museo che potrebbero rilanciare il turismo culturale nel cosentino.
Tuttavia queste iniziative sono purtroppo ancora isolate e non ancora sufficienti per sopperire alle carenze del settore. Esse rappresentano però un esempio virtuoso da seguire per il rilancio della Calabria, per trasformarla in ciò che molti auspicano da tempo: una terra dell’accoglienza capace di offrire molto ai viaggiatori di tutto il mondo.
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