di Antonio Spina
La Reggina di scena al “Massimino” di Catania rievoca un recente passato fatto di sfide in Serie A che ha entusiasmato le rispettive tifoserie. Ma, adesso, i tempi sono decisamente cambiati e le due squadre si affrontano nel girone C del campionato di serie C con la speranza di poter tornare ai fasti di un tempo.
La squadra allenata da Cevoli, dopo il turno di riposo si presenta al cospetto del Catania senza timore reverenziale proponendo il tridente offensivo Tulissi,Sandomenico, Tassi e contando sul rientro di Confente tra i pali. Amaranto che hanno vissuto due settimane tribolate a causa della nota vicenda della messa in vendita dell’86,6 % delle quote societarie della P&P Sport Srl. Il Catania, dal canto suo, vuole ritrovare il feeling con la vittoria che manca ormai da troppo tempo per riscattare un periodo al di sotto delle aspettative. Gli etnei propongono dal 1° minuto la coppia d’attacco Vassallo-Marotta.
Nei primi minuti di gioco la Reggina si difende con ordine e quando può cerca qualche sortita in area avversaria, mentre il Catania predilige il gioco sulle fasce per trovare la via della rete. Il primo vero affondo è del Catania. Biagianti, al 9° minuto, insacca dal limite dopo una respinta corta di Confente, ma il direttore di gara aveva già interrotto l’azione per ginocchiata, da parte di un altro avversario, subita dallo stesso Confente. Subito dopo l’estremo difensore amaranto rimedia ad un proprio errore su Marotta e salva i suoi. Reggina costretta a difendersi dai continui attacchi dei rossoazzurri e su due di questi ancora Confente sventa la minaccia. Prima respinge un gran tiro al volo, poi concede il corner sul successivo tentativo di testa. Amaranto alle corde che riescono a spezzare la supremazia catanese solo in una circostanza parata agevolmente da Pisseri. Nel finale di primo tempo si contano ancora altre due occasioni per il Catania con Marotta che non riesce nella deviazione vincente. Dominio siciliano e Reggina che si limita a contenere rinunciando,di fatto, ad attaccare.
Nella ripresa il Catania non riesce ad imbastire azioni d’attacco con la stessa intensità che aveva caratterizzato la prima frazione di gioco, mentre la Reggina si difende con ordine. Lodi, al minuto 11, prova a piazzarla con una punizione mancina che colpisce l’esterno della rete alla sinistra di Confente. Rispondono gli amaranto con Petermann che dai trenta metri manda la sfera di poco a lato. Adesso la Reggina ha alzato il baricentro e occupa la metàcampo avversaria con più convinzione. Al 77’ occasione colossale che capita tra i piedi di Emmausso il quale, perfettamente servito da Franchini, s’inserisce alla perfezione ma manda il pallone incredibilmente alto sopra la traversa. Capovolgimento di fronte e Marotta viene pescato in off-side. Il fortino amaranto capitola quando ormai scorrono i titoli di coda del match. Da azione d’angolo calciato da Llama diretto in porta, Confente si fa sfuggire malamente il pallone e per Marotta, da due passi, è un gioco da ragazzi depositare la palla in rete.
Dunque, la Reggina butta al vento la possibilità di tornare indenne da Catania e getta alle ortiche una partita giocata con spirito di sacrificio, riuscendo ad imbrigliare gli attacchi etnei, vanificando quello che era stato l’atteggiamento tattico voluto da Cevoli. Amaranto che rimangono ad undici punti in classifica ed alle porte c’è il recupero del derby col Catanzaro.