Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Sequestrati i beni di due esponenti della ‘ndrangheta del crotonese I provvedimenti riguardano un esponente della cosca "Farao-Marincola" e un componente del clan Comberiati. Evidenziato nel provvedimento la divergenza tra redditi dichiarati e proprietà

Sequestrati i beni di due esponenti della ‘ndrangheta del crotonese I provvedimenti riguardano un esponente della cosca "Farao-Marincola" e un componente del clan Comberiati. Evidenziato nel provvedimento la divergenza tra redditi dichiarati e proprietà
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

CROTONE – Beni per 2 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Crotone nei confronti delle cosche della ‘ndrangheta. I sequestri hanno riguardato Martino Cariati, di 34 anni, ritenuto dagli inquirenti vicino alla cosca “Farao-Marincola”, e Vincenzo Comberiati (57), di Petilia Policastro, esponente dell’omonima “famiglia”. Il sequestro è stato disposto dal Tribunale di Crotone, che ha accolto la richiesta del Procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo.

I provvedimenti di sequestro sono stati adottati sulla base dell’esito di indagini patrimoniali svolte, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, dal nucleo Polizia tributaria e dalla Compagnia della Guardia di finanza di Crotone.

In particolare nei confronti di Martino Cariati il sequestro riguarda beni per un milione e 400 mila euro. Dalle indagini patrimoniali è emersa una consistenza patrimoniale non
compatibile con i redditi dichiarati. Sono state sequestrate 3 aziende (un’attività di commercio all’ingrosso di alimentari e due esercizi di commercio al dettaglio di biancheria), un appartamento a Cirò Marina, cinque fabbricati ad Umbriatico e due terreni, oltre ai rapporti bancari intestati a Cariati ed ai familiari.

La seconda operazione, che ha riguardato Vincenzo Comberiati, ha portato al sequestro di beni per 600 mila euro. In particolare sono stati apposti i sigilli a 21 terreni agricoli a Petilia Policastro per un’estensione di oltre 17 ettari; due terreni a Mesoraca; tre fabbricati ancora a Petilia Policastro; tre autovetture e rapporti bancari e postali.