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Scoperta dalla polizia locale di Palmi una capillare rete di truffe ai danni di commercianti calabresi

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Dalle indagini, partite a giugno, glòi agenti sono risaliti ad un fantomatico rappresentante, L.S. di anni 33, originario della Piana, che asseriva di essere rappresentante di una società farmaceutica inesistente

Scoperta dalla polizia locale di Palmi una capillare rete di truffe ai danni di commercianti calabresi

Dalle indagini, partite a giugno, glòi agenti sono risaliti ad un fantomatico rappresentante, L.S. di anni 33, originario della Piana, che asseriva di essere rappresentante di una società farmaceutica inesistente

 

 

Il Corpo di Polizia Locale di Palmi, diretto dal Maggiore Francesco Managò, a conclusione di laboriose indagini coordinate dalla Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Dr.Giuseppe Creazzo, ha portato alla luce una capillare rete di truffe perpetrate ai danni di ignari commercianti, in particolare della provincia di Reggio Calabria ma dell’intera regione. L’indagine era partita nel giugno di quest’anno, grazie ad una richiesta di intervento telefonica giunta al centralino della Polizia Locale, nella quale un commerciante, insospettito, aveva riferito della visita di un rappresentante di prodotti farmaceutici e per l’emergenza, che l’aveva indotto a sottoscrivere una proposta d’ordine per l’acquisto di una cassetta di pronto soccorso, asserendo che ne fosse obbligatorio il possesso per legge, a pena di sanzioni. Le immediate indagini degli uomini della Polizia Locale, sulla base dei pochi dati acquisiti, consentivano di risalire al fantomatico rappresentante, L.S. di anni 33, originario della Piana, e di verificare che l’azienda, della quale lo stesso asseriva di essere rappresentante, era in realtà inesistente. Egli si presentava falsamente ai commercianti come rappresentante dell’ASL o di ditte “fantasma”, risultate tutte inesistenti, proponeva l’acquisto di prodotti di emergenza e soccorso asserendo che fossero necessari per lo svolgimento delle attività in conformità alle disposizioni di legge, si faceva consegnare la somma intera o l’acconto in denaro contante, variabile dai 30 ad oltre 100 euro e, nella quasi generalità dei casi, spariva rendendosi irreperibile. Nel mese di luglio gli uomini della Polizia Locale, di primo mattino, si presentavano nell’abitazione di L.S. ove eseguivano la perquisizione locale della sua abitazione e dei veicoli, su decreto emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dr.ssa Giulia Pantano, che ha coordinato le indagini, e sequestravano circa 196 “proposte d’ordine” sottoscritte da ignari commercianti di tutta la regione. Le aziende contattate dal soggetto (esercizi di vicinato, officine meccaniche, autolavaggi etc.) erano infatti disseminate nella gran parte dei Comuni della provincia di Reggio Calabria, con maggior numero tra il capoluogo Reggio Calabria, Palmi, Gioia Tauro, Rosarno, Polistena, Siderno, Melicucco, Cinquefrondi, Anoia etc., ma anche nella provincia di Vibo Valentia, di Cosenza, di Catanzaro. Da quel momento, su delega della Dr.ssa Pantano, l’indagine si dipanava per l’intera Calabria, coinvolgendo anche altri Corpi di Polizia Locale sul territorio, al fine di sentire tutti gli esercenti contattati. Un nucleo di uomini della Polizia Locale palmese ha battuto a tappeto il territorio della piana sentendo circa 64 commercianti che hanno aiutato a ricostruire il modus operandi. All’esito delle attività svolte dalla Polizia Locale, la Procura della Repubblica ha emesso, a carico di L.S., un avviso di conclusione delle indagini, contestando i reati continuati di sostituzione di persona finalizzata alla commissione di una molteplicità di truffe. Sino ad oggi risultano 36 i commercianti che hanno inteso sporgere querela contro L.S. divenendo così parti offese dal reato. L’esito di questa indagine è particolarmente importante poiché contribuisce ad infondere fiducia dei cittadini verso le istituzioni e testimonia come la cooperazione delle vittime, nei casi di truffa, sia fondamentale per impedire che tali eventi si ripetano.