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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Scioglimento comune Reggio Calabria, Cancellieri: “Senza legalità non c’è sviluppo”

Scioglimento comune Reggio Calabria, Cancellieri: “Senza legalità non c’è sviluppo”

Vendola: “Povera Reggio, povera Calabria”. Incarnato (Psi): “Esiste una emergenza democratica”. Di Pietro: “Lavorare per dare dignità alla città”. Idv: “Il bene comune non è assalto alla diligenza”. Ivan Tripodi (Pdci): “Ripristinata la legalità”.  Di Martino e Cirella (Sel): “Atto doloroso ma necessario, ora è tempo del cambiamento.”

Scioglimento comune Reggio Calabria, Cancellieri: “Senza legalità non c’è sviluppo”

Vendola: “Povera Reggio, povera Calabria”. Incarnato (Psi): “Esiste una emergenza democratica”. Di Pietro: “Lavorare per dare dignità alla città”. Idv: “Il bene comune non è assalto alla diligenza”. Ivan Tripodi (Pdci): “Ripristinata la legalità”.  Di Martino e Cirella (Sel): “Atto doloroso ma necessario, ora è tempo del cambiamento”

 

 

ROMA – “Siamo assolutamente consapevoli” della scelta fatta, che è stata “valutata con molta sofferenza”. Ma “abbiamo la volontà di restituire il paese alla legalità: senza legalità non c’è sviluppo”. Così il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha spiegato la decisione di sciogliere il comune di Reggio Calabria. “Dobbiamo aiutare – ha aggiunto – le regioni più compromesse”

Una società partecipata dal Comune infiltrata dalla ‘ndrangheta. E’ quanto emerso da un’inchiesta della Dda di Reggio Calabria sulla Multiservizi.

La Multiservizi è finita nell’occhio del ciclone dopo l’arresto, nel 2011, dell’allora direttore operativo Giuseppe Rechichi, accusato di associazione mafiosa e ritenuto il prestanome della cosca Tegano nella società.

A Rechichi, condannato nel luglio scorso a 16 anni di reclusione, il 31 luglio è stata poi notificata un’altra ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’operazione nel corso della quale è stato arrestato un ex consigliere comunale di centrodestra, Dominique Suraci, al quale avrebbe garantito un apporto elettorale proprio in virtù del suo ruolo all’interno della Multiservizi.

La società è stata sciolta dal Comune nel luglio scorso dopo che la Prefettura ha negato la certificazione antimafia al socio privato per avere accertato tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata.

Referente politico della cosca Caridi all’interno del Comune di Reggio Calabria: questa l’accusa mossa al consigliere Giuseppe Plutino (poi sospeso), prima dell’Udc e poi del Pdl, in carica da tre legislature, arrestato nel dicembre 2011 per concorso esterno in associazione mafiosa e oggetto dell’accertamento antimafia sul Comune. Plutino, secondo l’accusa, avrebbe garantito la copertura politica alla cosca venendo gratificato con i consensi elettorali. Il consigliere comunale avrebbe fornito alla cosca un “concreto, specifico, consapevole e volontario contributo come referente politico”. Tra i favori che Plutino, nella sua qualità di rappresentante istituzionale, avrebbe assicurato alla cosca Caridi, secondo l’accusa, anche il tentativo di costringere un consigliere regionale ad assumere come collaboratore temporaneo delle struttura del gruppo Pdl alla Regione Calabria la nipote di un presunto campo cosca, Eugenio Borghetto. Dopo il suo rifiuto, il consigliere trovò una tanica con liquido infiammabile sul cofano della propria autovettura. Nelle inchieste che hanno riguardato, più o meno direttamente, il Comune di Reggio Calabria c’é anche quella sull’ex consigliere di centrodestra Dominique Suraci, arrestato nel luglio scorso insieme all’ex direttore amministrativo della Multiservizi Giuseppe Rechichi che gli avrebbe garantito sostegno elettorale nel 2007. Rechichi, ritenuto il prestanome della cosca Tegano nella società, secondo l’accusa, avrebbe garantito a Suraci in occasione delle amministrative, il sostegno delle cosche De Stefano e Tegano. Nell’occasione a Suraci sono state notificate due ordinanze di custodia cautelare: la prima per concorso in associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e corruzione elettorale, aggravati dall’avere favorito un sodalizio mafioso; la seconda per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più truffe aggravate al fine di conseguire erogazioni pubbliche ed alla predisposizione di false fatturazioni. Un ex consigliere, Manlio Flesca, a giudizio per corruzione elettorale e abuso d’ufficio aggravati dall’avere favorito la ‘ndrangheta insieme ad un imprenditore del quale avrebbe fatto assumere la moglie in cambio di sostegno alle comunali del 2007. C’é anche questo nelle vicende che riguardano il Comune di Reggio Calabria, anche non legate strettamente alle vicende che oggi hanno portato al commissariamento.. Flesca, in particolare, avrebbe fatto assumere la donna assumere nella società partecipata del Comune Reges per agevolare la cosca Buda-Imerti di Fiumara di Muro.

Il comune di Reggio Calabria sarà guidato per i prossimi 18 mesi da tre commissari. Lo ha detto il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri sottolineando che sulla decisione di sciogliere il comune c’è stato “consenso unanime in Cdm”. I tre commissari sono il prefetto di Crotone Vincenzo Panico – “un prefetto giovane, capace di incidere fortemente e lavorare con serenità” – il viceprefetto Giuseppe Castaldo e il dirigente dei servizi ispettivi di finanza della Ragioneria dello Stato Dante Piazza.

“Povera Reggio, povera Calabria. L’atto doloroso dello scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria ci dice quanto la cattiva politica “in contiguità con la ‘ndrangheta” abbia soffocato il passato e soffochi il presente e il futuro di questa terra meravigliosa. Ora i reggini hanno l’occasione e la possibilità di riscatto e di rinascita. La città che vuole cambiare può mettersi alle spalle questa indegna e triste stagione”. Lo afferma Nichi Vendola, dopo la decisione del governo di questa sera.

Il pensiero della Fiamma sullo scioglimento del Consiglio Comunale di Reggio

Il Consiglio dei Ministri dei banchieri si è finalmente espresso, ed anche questa volta non ha mancato di dimostrare la sua di natura dissennata nei confronti dei cittadini che dovrebbe governare. Si, perché lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria è un atto che non risolve alcun problema della città, in quanto non va a scalfire minimamente quel sistema che porta ad essere mafiosi anche chi non lo è, e rischia seriamente di aggravare e mortificare i disagi e le difficoltà di questa città. Dallo Stato ci si deve aspettare ben altro tipo di intervento che cingolati per la strada ed oggi un commissario che inevitabilmente paralizzerà la città. È evidente ci sia ben poco da festeggiare! Piuttosto occorre una reazione in blocco positiva, responsabile ed orgogliosa da parte di tutta la città! Associazioni, imprenditori, partiti, cittadini tutti devono rispondere e respingere l’etichetta di città mafiosa nuovamente affibbiataci, senza continuare a scadere nelle polemica e nella faziosità che ha vergognosamente contraddistinto il dibattito degli ultimi tempi. Perché il problema delle infiltrazioni mafiose non è un problema di destra né di sinistra (ma quando si smetterà di ragionare in base a questa vuota dicotomia???), ma un problema che trasversalmente coinvolge tutti, e l’arrivo del commissario è una sconfitta per tutta Reggio, poiché significa che la città tutta non ha saputo rispondere adeguatamente al suo più grosso problema, quello mafioso. Bisogna essere intellettualmente onesti e riconoscere questa realtà, altrimenti la città non sarà in grado di reagire a questa iattura, in primis la politica. Tasto davvero dolente questo, perché la politica in questi ultimi due anni non ha dato dimostrazione di sapersi fare carico delle proprie responsabilità, ma è stata protagonista di uno squallido teatrino di rancori, pettegolezzi ed antagonismi non solo fra fazioni contrapposte, ma anche all’interno delle stesse coalizioni. È il naturale epilogo del sistema partitocratico, dove il fine ultimo non è il benessere della collettività, ma il raggiungimento del potere al fine di consolidare e rafforzare gli interessi dei singoli o di bandiera. Così il dibattito politico si è perso in una canea di rimbrotti reciproci, accuse ed insulti sbandierati pubblicamente per arraffarsi quel voto da sommare in più sull’avversario ed abbatterlo, senza avere cura e prospettiva per una città che invece di essere amministrata veniva e continua ad essere mortificata in ogni settore. Non stiamo puntando il dito su nessuno, stiamo solo verificando ed analizzando evidenze. È evidente che il centro-destra post-Scopelliti non ha saputo/voluto intraprendere un percorso nuovo ed in discontinuità con il passato, ma si è trincerato dietro un modello Reggio che era da ritenersi già superato con il presentarsi di una situazione nuova dal punto di vista amministrativo. La crisi economica, i tagli del Governo centrale verso gli enti pubblici, il percorso a Città Metropolitana, un bilancio ereditato in passivo, erano già tutti elementi che avrebbero dovuto responsabilizzare partiti ed amministratori di destra verso un percorso nuovo ed in prospettiva per la città, così come si era discusso in campagna elettorale e durante le interpartitiche. L’arresto poi del consigliere Plutino, la posizione discussa dell’assessore Morisani, lo scioglimento della Multiservizi ed il riconoscimento di un debito pari al 118milioni di Euro nell’approvazione del bilancio consuntivo del 2010 dovevano imporre scelte forti e decise in rottura con il passato. Senza rinnegarlo per carità, ma per una stagione che si era conclusa, e si era conclusa anche con un buco di bilancio riconosciuto, bisognava aprirne una nuova e diversa. Lo abbiamo sempre detto, pubblicamente ed anche all’interno del dibattito nella coalizione senza timore di alcuni mugugni, ed oggi lo ribadiamo denunciandone la responsabilità politica e morale di quanto sta succedendo oggi in città!!! Quella penale la lasciamo ai magistrati. In tutto ciò il centro sinistra non è stato da meno. Anche loro sono rimasti incastrati al passato modello Reggio, all’incubo Scopelliti ormai da due anni non più sindaco di Reggio, e soprattutto al loro violento e viscerale odio verso la controparte scelta dai cittadini. A perdere continuamente e democraticamente proprio non ci sta la sinistra reggina, ed allora si è scagliata in un continuo e grottesco bombardamento mediatico atto a screditare ed insultare senza ritegno ogni parola ed azione, anche solo presunta della controparte, finanche scadendo nel pettegolezzo. Ma di città, la sinistra, non ha mai parlato, perché è evidente che i partiti di minoranza non hanno alcun progetto né idea di Reggio Calabria e del suo futuro. L’importante per loro è solo rioccupare i posti persi dieci anni fa, anche a costo di sacrificare Reggio stessa e di incoraggiare, favorire e festeggiare la mortificazione del commissariamento e dell’onta di città mafiosa. Evidentemente a sinistra l’amore per le poltrone è più forte dell’amore, o presunto tale, verso la propria città. Questa politica così irresponsabile da destra a sinistra non da prospettive di fiducia. Potremmo sembrare pessimisti, ma riteniamo che nemmeno di fronte a questa nuova stagione di ulteriore e tragica difficoltà per la città, i partiti trasversalmente riusciranno a fare quadrato intorno a Reggio e ricominceranno a discutere serenamente ed abbandonando le strali di veleno che reciprocamente e colpevolmente hanno ferito mortalmente la città. Non si può guarire un male con lo stesso male. Oggi occorre, continuiamo a ribadirlo, discontinuità rispetto al passato! Occorre avere il coraggio di dire NO al passato, di dire NO agli interessi di partito e di bandiera, di dire NO a determinati soggetti, di dire NO al voto sommato in più, di dire NO alla contrapposizione e di guardare in faccia i cittadini di Reggio. Il reggino deve essere l’interlocutore della politica e non le fredde e sempre più vuote stanze di partito o le lontane sedi romane, l’oggetto del dialogo deve essere il presente ed il futuro della città e non la parentela di quello o questo assessore (ormai a casa!) o peggio ancora i morti. La politica non può lasciare operare da solo un anonimo commissario che viene da fuori e che di Reggio e dei reggini non conosce nulla se non l’onta di cui sono stati macchiati. Il MSI-Fiamma Tricolore, pertanto, pone come condizione di dialogo e di confronto innanzitutto con la sua coalizione di centro destra, e con i partiti e le associazioni tutte il coraggio di dire NO, di porsi in discontinuità con il passato per creare attraverso il dialogo e la partecipazione una nuova prospettiva per la città di Reggio Calabria. Da oggi in poi condivideremo il nostro percorso politico solo con chi, da destra a sinistra, sarà in grado di parlare onestamente e con concretezza di futuro per la città, anche in rottura con le alleanze che ci hanno preceduto, perché noi non permetteremo mai che la nostra amata città torni a sprofondare nel baratro di miseria morale, economica e sociale di solo qualche decennio fa.

Infine, vogliamo spendere due parole per il sindaco Demy Arena. Quando ci siamo incontrati le prime volte il nostro rapporto è stato di diffidenza, non avremmo mai voluto affrontare le elezioni in coalizione con il centro-destra, ma il pregiudizio non fa parte del nostro essere e così ci siamo confrontati. Abbiamo conosciuto una persona onesta, pulita, capace di confrontarsi, con grandi competenze tecniche, lontana dagli sporchi giochi della partitocrazia e della politica, ma soprattutto una persona innamorata della sua città. Ci siamo così convinti piano piano che effettivamente poteva essere la persona giusta per guidare la città in un periodo che noi già prospettavamo di grande difficoltà, ed in questi quasi due anni non ha deluso le nostre aspettative. Demy ha lavorato con grande dedizione e passione, senza orari e sempre con la stessa disponibilità verso tutti e, nonostante non fosse circondato da amministratori sempre all’altezza della situazione, nonostante il clima in città giorno dopo giorno diventava sempre più rovente e difficile, è riuscito ad ottenere risultati positivi per la città, finanche portando il bilancio comunale in avanzo nell’ultimo bilancio annuale. Arena certamente non è immune da errori e critiche, fra cui il più grave quello di non aver caratterizzato la sua amministrazione in discontinuità con le precedenti, ma è l’unica persona che merita rispetto e riconoscenza in questa parentesi davvero triste per la città.

Dichiarazione del segretario regionale del Psi Luigi Incarnato

Il preannunciato scioglimento del Comune di Reggio, conferma che in Calabria esiste un emergenza democratica e di legalità.

E’ un caso che non sfugge alle cronache in quanto trattasi di comune capoluogo.

E’ la prima volta che accade nel nostro Paese e ad opera di un Governo Tecnico.

Sono tanti i comuni soggetti a forme di commissariamento nella nostra Regione.

In Calabria l’assenza dei controlli sulle pubbliche amministrazione, come per esempio avveniva con i Comitati di Controllo, oltre ai problemi di corruzione, ha alimentato debiti e cattive gestioni.

Noi socialisti riteniamo necessaria una assunzione di responsabilità collettiva per affermare una fase di ripristino della legalità e della funzione delle istituzioni al servizio dei cittadini.

In questi anni abbiamo registrato in Calabria un uso personale delle istituzioni ed il caso Reggio, come quello della Regione ne sono un esempio.

A Scopelliti, che ha tanto decantato il ” Modello Reggio ” da trasmigrare alla Regione, il compito di trarne le dovute conseguenze, assumendosi la responsabilità politica e per dare alla nostra Regione la possibilità di riscattarsi attraverso un voto democratico.

DI PIETRO E MESSINA: LAVORARE PER RIDARE DIGNITÀ ALLA CITTÀ

‘Il mix di disastro economico e morale che ha afflitto il Comune di Reggio Calabria ha indotto il Cdm a sciogliere l’amministrazione dell’ente. La decisione era diventata indispensabile ed indifferibile – aggiungono – ed ora vanno individuati i responsabili di questo disastro che affonda ancora una volta la città e la sua onorabilità. Noi, lo avevamo denunciato. Idv lavorerà a tutti i livelli per ridare ruolo alla città dello stretto, riportare la fiducia nei cittadini e avere un governo pulito che amministri senza collusioni e interessi affaristici”. Lo affermano in una nota congiunta, Antonio Di Pietro, Presidente dell’Idv e Ignazio Messina, componente della commissione nazionale antimafia.

IDV CALABRIA: IL BENE COMUNE NON E’ ASSALTO ALLA DILIGENZA

“Serve ripristinare la legalità e la democrazia in una città che non può morire per le scelte di pochi che intendono il bene comune come l’assalto alla diligenza, pertanto, serve uno sforzo collettivo per ridare ruolo e rispettabilità alla politica e quindi alla città. In questo continueremo ad impegnarci con quanti vorranno dedicarsi alla rinascita civica e morale della città, per una nuova primavera reggina”. E’ quanto si legge in nota dell’Italia dei Valori della Calabria commentando la decisione del CdM in merito allo scioglimento del Comune di Reggio Calabria.

Salutiamo con profonda soddisfazione lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria  per gravi contiguità mafiose deciso dal Consiglio dei Ministri.

Il Ministro dell’Interno, dott.ssa Annamaria Cancellieri, ha affermato che lo scioglimento è stato deciso non per infiltrazioni mafiose, ma, addirittura, per contiguità della giunta comunale con la ‘ndrangheta.

Una pesantissima differenza sostanziale che evidenzia in maniera tragica l’altissimo livello della presenza e della penetrazione della ‘ndrangheta dentro l’amministrazione comunale di Reggio.

Questo atto del Consiglio dei Ministri è un inequivocabile gesto di legalità che rende giustizia alla città e alla stragrande maggioranza dei reggini: cittadini onesti che credono nei valori della giustizia e della legge.

Su questa vicenda, noi comunisti siamo stati lungimiranti poiché, in maniera assolutamente solitaria e subendo ripetute contumelie e offese personali, da oltre un anno, quindi molto prima dell’arrivo della Commissione d’accesso antimafia, avevamo ufficialmente chiesto lo scioglimento del Comune. Si trattava di una limpida posizione politica che nasceva dalla consapevolezza del gravissimo e profondo dominio, sotto gli occhi di tutti, della ‘ndrangheta dentro Palazzo S. Giorgio.

La decisione di oggi rende, quindi, giustizia a tutti i reggini che non hanno piegato la testa ad un “regime cittadino” infestato, come attestato dal Consiglio dei Ministri, dalla ‘ndrangheta.

Pertanto, si chiude miseramente il sipario su un tragico decennio caratterizzato dal nefasto “modello-Reggio” degli ex sindaci Scopelliti, Raffa e Arena: un sistema di potere che ha causato una bancarotta etica, morale e finanziaria della città.

Alla terna commissariale, composta dai dottori Panico, Piazza e Castaldo, auguriamo buon lavoro nel delicato e difficilissimo compito che dovranno affrontare.

Tripodi (Pdci): Salutiamo con profonda soddisfazione lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria per gravi contiguità mafiose deciso dal Consiglio dei Ministri

Il Ministro dell’Interno, dott.ssa Annamaria Cancellieri, ha affermato che lo scioglimento è stato deciso non per infiltrazioni mafiose, ma, addirittura, per contiguità della giunta comunale con la ‘ndrangheta.

Una pesantissima differenza sostanziale che evidenzia in maniera tragica l’altissimo livello della presenza e della penetrazione della ‘ndrangheta dentro l’amministrazione comunale di Reggio.

Questo atto del Consiglio dei Ministri è un inequivocabile gesto di legalità che rende giustizia alla città e alla stragrande maggioranza dei reggini: cittadini onesti che credono nei valori della giustizia e della legge.

Su questa vicenda, noi comunisti siamo stati lungimiranti poiché, in maniera assolutamente solitaria e subendo ripetute contumelie e offese personali, da oltre un anno, quindi molto prima dell’arrivo della Commissione d’accesso antimafia, avevamo ufficialmente chiesto lo scioglimento del Comune. Si trattava di una limpida posizione politica che nasceva dalla consapevolezza del gravissimo e profondo dominio, sotto gli occhi di tutti, della ‘ndrangheta dentro Palazzo S. Giorgio.

La decisione di oggi rende, quindi, giustizia a tutti i reggini che non hanno piegato la testa ad un “regime cittadino” infestato, come attestato dal Consiglio dei Ministri, dalla ‘ndrangheta.

Pertanto, si chiude miseramente il sipario su un tragico decennio caratterizzato dal nefasto “modello-Reggio” degli ex sindaci Scopelliti, Raffa e Arena: un sistema di potere che ha causato una bancarotta etica, morale e finanziaria della città.

Alla terna commissariale, composta dai dottori Panico, Piazza e Castaldo, auguriamo buon lavoro nel delicato e difficilissimo compito che dovranno affrontare.

IL SEGRETARIO CITTADINO DEL PdCI DI REGGIO CALABRIA Ivan Tripodi

Scioglimento Reggio, Di Martino e Cirella: “Atto doloroso ma necessario, ora è tempo del cambiamento”

Lo scioglimento del comune di Reggio Calabria definito dal Ministro degli interni per “contiguità” è un atto doloroso, ma per la gravità dei fatti indispensabile.

Senza questo passaggio che manda a casa i veri nemici di Reggio, non sarebbe stata possibile l’apertura di una fase nuova.

A casa devono andare a tutti i livelli gli attori della malapolitica che sono andati e vanno a braccetto con la ‘ndrangheta, soffocando il futuro della città e di questa bellissima Regione.

Oggi è il tempo del cambiamento chiediamo alle forze migliori di Reggio e della Calabria di aprire una fase nuova una fase di vero cambiamento.

Andrea Di Martino

Coordinatore regionale

Sinistra Ecologia Libertà

Laura Cirella

Coordinatrice provinciale

Sinistra Ecologia Libertà