Acciaio al di sotto degli standard minimi di qualità per produrre non solo automobili.
E’ la logica conseguenza di quanto sta emergendo in Giappone, dopo l’apertura del
vaso di pandora dello scandalo Kobe Steel. L’Agenzia europea per la sicurezza aerea
(Aesa) ha raccomandato alle aziende di sospendere l’uso dei prodotti forniti dalla
giapponese Kobe Steel. La raccomandazione sul sito web dell’agenzia segue l’ammissione
di Kobe di aver falsificato i dati delle certificazioni sugli standard di qualità
dei prodotti venduti a centinaia di aziende per costruire aeromobili, treni, veicoli
e altre attrezzature. L’agenzia ha dichiarato che le società dovrebbero esaminare
in modo approfondito le proprie catene di fornitura per identificare i prodotti di
Kobe Steel. La direttiva, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti”, non ha indicato comunque una «condizione pericolosa» che richiede
ulteriori azioni immediate. I funzionari di Kobe hanno dichiarato che la società
sta ancora cercando di determinare l’estensione del problema. Kobe Steel è uno dei
colossi nipponici della metallurgia che, pochi giorni fa, è stata costretta ad ammettere
di aver venduto centinaia di tonnellate all’anno di polvere di acciaio e altri prodotti
siderurgici falsificandone i certificati di qualità. Tra i maggiori clienti di Kobe
Steel, purtroppo, c’è anche mezza industria automobilistica mondiale. Come è facile
capire, lo scandalo Kobe Steel può arrecare un serio danno a tutta l’industria automobilistica,
ferroviaria ed aerea visto che Kobe vende anche all’industria ferroviaria e a Boeing.
Se i metalli con cui sono fatte le nostre automobili, i nostri treni ed i nostri
aerei non sono a norma e sono al di sotto delle caratteristiche richieste, è impossibile
garantire la sicurezza dei veicoli. Purtroppo sono a rischio automobili, treni e
gli aerei.