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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Sanità Lazio, Assotutela sulle case della salute: “Ancora insufficiente l’impegno sulle liste d’attesa” "A questo punto ci chiediamo come sono stati impegnati i primi 400mila euro destinati al funzionamento delle strutture e come saranno impegnati, nel 2015 i successivi 4 milioni"

Sanità Lazio, Assotutela sulle case della salute: “Ancora insufficiente l’impegno sulle liste d’attesa” "A questo punto ci chiediamo come sono stati impegnati i primi 400mila euro destinati al funzionamento delle strutture e come saranno impegnati, nel 2015 i successivi 4 milioni"
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“Ci chiediamo da tempo quale sia il mandato operativo delle Case della
salute, ammesso che l’amministrazione regionale l’abbia previsto contando
che a oggi ancora non sono funzionali all’abbattimento delle liste
d’attesa. Se dobbiamo avvalerci della sanità pubblica per fare buona parte
degli esami diagnostici dobbiamo aspettare anche oltre i sei mesi se non
addirittura otto. Questo significa che mancano azioni di concretezza da
parte del governatore Zingaretti”.
Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che prosegue:
“A questo punto ci chiediamo come sono stati impegnati i primi 400mila euro
destinati al funzionamento delle strutture e come saranno impegnati, nel
2015 i successivi 4 milioni. La nostra Regione vanta eccellenze degne dei
più alti standard sanitari ma, purtroppo oramai, anche i nostri pazienti
emigrano in altre regioni per trovare le cure ottimali visto che l’accesso
alle nostre strutture sanitarie è sempre più difficile e disagevole per
tempi e attese – incalza Maritato-. E questo fenomeno sta investendo anche
gli stessi professionisti della sanità che vanno a lavorare fuori Italia,
spesso nei Balcani dove vengono rispettati ma soprattutto molto ricercati”.
“A oggi il rinnovamento sanitario che avrebbe dovuto portare il governatore
Zingaretti ha prodotto soltanto un rinnovamento basato sui soli tagli,
senza alcuna strategia. Quando invece dovrebbe rendersi conto che il
fenomeno delle liste d’attesa va affrontato con serietà e in modo
strutturale. Oramai nel Lazio, accedere agli esami diagnostici è quasi
impossibile in tempi certi per cui – conclude Maritato – avvieremo nei
prossimi giorni una campagna di informazione per tutelare i nostri
cittadini/utenti del Ssr e provvedere ai dovuti ricorsi contro
l’amministrazione di Asl e Ospedali che interrompe spesso i servizi offerti
non consentendo l’accesso alle agende a meno che non si scelgano
prestazioni in intramoenia”.