“Se esaminiamo alcuni esami caratteristici per la diagnosi precoce di note patologie oppure alcune modalità di controllo su altre cronicità troviamo una situazione oltremodo allarmante”
Sanità Lazio, Assotutela: “La Regione risponda sulle prenotazioni chiuse”
“Se esaminiamo alcuni esami caratteristici per la diagnosi precoce di note patologie oppure alcune modalità di controllo su altre cronicità troviamo una situazione oltremodo allarmante”
“Oramai parlare di tempi di attesa per le prestazioni sanitarie di
diagnostica e medicina specialistica è palesemente superato. Infatti la
quantità di giorni tra la prenotazione e la visita è talmente aumentata che
a mettere lo stop ci hanno pensato le aziende ospedaliere e le Asl
ritirando le agende per non consentire che si oltrepassi l’anno. La Regione
Lazio, il governatore Zingaretti in persona e il responsabile della Cabina
di regia della sanità D’Amato dovranno rispondere su questa metodica che la
nostra associazione e i nostri associati leggono come interruzione di
pubblico servizio”.
Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato rendendo noti
alcuni dati specifici.
“Se esaminiamo alcuni esami caratteristici per la diagnosi precoce di note
patologie oppure alcune modalità di controllo su altre cronicità troviamo
una situazione oltremodo allarmante. Per la colonscopia abbiamo liste
chiuse nella Asl Roma H e Asl di Viterbo. Laddove è possibile prenotare si
attende 180 giorni presso l’Asl di Rieti , Asl Frosinone , 190 giorni circa
presso l’Asl Roma F (Ospedale San Paolo), Asl Roma G (San Giovanni
Evangelista), 210 giorni circa presso il San Filippo Neri o l’Asl di
Latina. In altre strutture occorre attendere oltre 320 giorni e stiamo
parlando di Sant’Andrea, dell’Asl Roma A (Nuovo Regina Margherita), Asl
Roma D (Ospedale Grassi di Ostia) e del San Camillo Forlanini. Per una
visita endocrinologica dove ricordiamo che per una visita in generale –
precisa Maritato – i tempi di attesa per legge non dovrebbero superare i 30
giorni, si aspetta dai 70 giorni circa dell’Asl Roma D, ai 110 giorni circa
di Asl Roma E e Asl Roma H, ai 130 giorni dell’Asl Roma A ai 180 giorni
circa di Sant’Andrea, Roma B, sino ai 320 del Policlinico Tor Vergata
(Ptv). Se ci occupiamo della esofagogastro-duodenoscopia troviamo che non
ci sono disponibilità nell’Asl Roma C, Asl Roma H, al San Giovanni
Addolorata, al Policlinico Umberto I e nell’Asl di Viterbo. Negli altri
casi ad eccezione dell’Asl di Frosinone si devono attendere fino a 300
giorni in tutte le altre strutture ospedaliere. Per l’ecografia addome
completo sta nei tempi solamente Viterbo con l’Ospedale di Tarquinia i cui
tempi di attesa sono inferiori ai 60 giorni previsti dalla legge. Per il
resto delle strutture ospedaliere si parte da un minimo di 150 giorni ad un
massimo di 330 giorni presso il San Filippo Neri e l’Asl di Latina (Luigi
di Liegro di Gaeta) e Asl di Frosinone. Per un esame salvavita come
l’ecocolordoppler cardiaco a riposo o dopo sforzo negli ospedali di Roma e
del Lazio i dati variano dai 100 giorni dell’Asl Roma F e Asl Roma H (Anzio
Ospedale), ai 165 dell’Asl Roma B (Presidio Bresadola) e dell’Asl Roma D e
Roma G , ai 210 circa di Asl Roma A (Rovani) e Asl Roma C , ai 250 dell’Asl Roma E, ai 310
del Ptv, ad un anno circa del San Camillo Forlanini. Nessuna disponibilità
per il San Giovanni Addolorata, Policlinico Umberto I e Asl Viterbo”. “Ma
continuiamo – aggiunge Maritato-. Anche per l’ecografia tiroide-paratiroide
(Eco Capo e Collo) la situazione è drammatica: ad eccezione dell’Asl di
Viterbo e all’Asl di Rieti per questo esame si parla di un attesa che va da
un minimo di 140 giorni presso l’Asl Roma A ad un massimo di un anno presso
l’Asl di Latina. Nessuna disponibilità per San Giovanni Addolorata,
Spallanzani, San Camillo e Asl Roma H. Quanto alla risonanza magnetica
siamo di fronte a un ulteriore dramma. Nessuna disponibilità per una rmn
cranio tronco encefalico presso Asl Roma F, Asl Roma G, Asl Roma H,Asl
Viterbo, Policlinico Umberto I, Spallanzani, Asl Latina, Asl Roma A e Asl
Roma E. L’esame è prenotabile solamente presso il Sant’Andrea o all’Asl di
Rieti con una attesa di 230 giorni, al PTV con 265 giorni circa di attesa,
280 presso il Policlinico Casilino dell’Asl Roma B, 319 giorni presso il
Sant’Eugenio dell’Asl Roma C o al Grassi dell’Asl Roma D”.
“Diversamente – incalza Maritato – per un esame specialissimo come
l’epiluminescenza, successivo alla visita di dermatologia oncologica che
serve all’analisi dei nevi e a sventare ogni neoplasia cutanea, abbiamo la
lista delle prenotazioni dell’Istituto Regina Elena chiusa da tempo. Eppure
non si fa che parlare di prevenzione dei tumori della pelle e del numero
sempre più elevato di melanomi”.
“E’ inaccettabile che – commenta Maritato – dopo ripetute segnalazioni ed
essendoci anche una legge vieta l’esistenza delle liste chiuse ci
ritroviamo a tal punto. E oltretutto quando il presidente della Regione
Lazio Nicola Zingaretti aveva annunciato che i problemi si sarebbero
incominciati a risolvere già i primi di gennaio 2014. A questo punto
chiediamo al governatore e al suo staff di esperti sanitari e altrettanto
al consigliere della lista Per il Lazio, Teresa Petrangolini che è stata
per anni presidente del Tribunale del malato Cittadinanzattiva perché non
provveda a potenziare il Recup aprendo le agende alle strutture che ancora
non entrano nella convenzione delle prenotazioni telefoniche. Altro quesito
è perché mai la Regione ha aumentato i soggetti prenotanti, inserendo le
farmacie, e al contempo non ha aumentato le prestazioni facendo confluire
nel Recup anche le prestazioni ancora fuori lista. In definitiva – conclude
Maritato – vorremmo capire quando il governatore Zingaretti vorrà risolvere
il problema dei tempi d’attesa e delle liste chiuse e soprattutto come.
Fino a oggi abbiamo assistito solo a promesse. Questi che abbiamo
raccontato invece sono i fatti concreti. Fatti che riguardano persone
potenzialmente malate o in cura”.