Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Sanità, Greco: “Lorenzin interrompa commissariamento” "Sette anni di commissariamento che non sono serviti a nulla, se non a fare quadrare i conti attraverso una spending review senza controllo che ha decimato la 'mano d'opera' professionale"

Sanità, Greco: “Lorenzin interrompa commissariamento” "Sette anni di commissariamento che non sono serviti a nulla, se non a fare quadrare i conti attraverso una spending review senza controllo che ha decimato la 'mano d'opera' professionale"
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

“Si vuole far passare la Calabria per una regione contro cui è possibile fare di tutto e di più. E’ quanto successo con la sanità dove, ai disastri compiuti nella precedente legislatura regionale, si è pensato di ricorrere con un rimedio che si è dimostrato peggiore del male – a dichiararlo è Orlandino Greco, presidente del gruppo consiliare regionale “Oliverio Presidente”.

Sette anni di commissariamento che non sono serviti a nulla, se non a fare quadrare i conti attraverso una spending review senza controllo che ha decimato la “mano d’opera” professionale. Si sono infatti eliminati 5.000 stipendi, senza tenere conto che questo avrebbe (così come avvenuto) desertificato corsie e ambulatori pubblici.

La Ministra Lorenzin afferma che “i conti vanno meglio”, ma tace sulla condizione da terzo mondo in cui versano i livelli essenziali di assistenza(lea) in Calabria. I lea dovrebbero rappresentare la tutela costituzionale al diritto alla salute di tutti i cittadini. La gestione puramente ragionieristica della sanità operata in Calabria dai commissari Scura e Urbani sta creando un drammatico squilibrio tra i servizi offerti dalla nostra regione e il resto del Paese. Saldare i conti con l’equivalente di un intervento chirurgico o di una prestazione diagnostica utile ad allungare l’esistenza di una persona è un atto sacrilego, del quale fa bene il presidente Oliverio a chiedere il conto politico.

Un commissariamento interminabile, lasciato alla mercé di estranei che hanno predato la Calabria di laute prebende, portato ricchezze altrove e generato una mobilità passiva progressiva, vera fonte di debolezza dei conti. Un commissariamento dettato da un governo centralista distante dalle problematiche reali dei territori, di quelle aree periferiche private dei sevizi essenziali. La salute dei cittadini barattata con i debiti dello stato. Una emigrazione sanitaria dal valore crescente di 300 mila euro all’anno che ha ferito le famiglie e distrutto l’assistenza in loco. Tutto questo rappresenta il peccato politico che l’Ncd e la ministra, che ne è voce autorevole, devono espiare.

Alla deputazione del Pd il compito di dare ragione ai calabresi lavorando affinché il Governo rimuova immediatamente i commissari ad acta per la sanità e garantisca, in Calabria, i livelli essenziali di assistenza. Non farlo, significherebbe assumersi le stesse responsabilità politiche di chi ha lavorato per fare della Calabria una regione isolata dal resto d’Italia e priva dei servizi essenziali.”