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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 25 APRILE 2024

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Sanità allo sbando, tra Gioia Tauro e Polistena l’odissea di una donna anziana di Palmi Ecco il racconto del figlio Enzo Infantino

Sanità allo sbando, tra Gioia Tauro e Polistena l’odissea di una donna anziana di Palmi Ecco il racconto del figlio Enzo Infantino

SANITÀ DA TERZO MONDO. VI RACCONTO LA PICCOLA ODISSEA DI MIA MAMMA.

Mia mamma nei giorni scorsi a causa di una banale caduta dal letto si è provocata una sospetta lesione ad una costola. Così ha diagnosticato il medico di guardia. Il dottore dopo la visita ha consigliato, prima di ogni terapia contro il dolore, una ecografia da fare nel vicino ospedale di Gioia Tauro. Non posso chiamare l’ambulanza, ci metterebbe molto per arrivare. È estate ci saranno molte emergenze e in tutto il comprensorio della Piana ci saranno si e no 4 o 5 ambulanze. Decido, quindi, di accompagnare mia mamma al pronto soccorso indicatomi e con l’aiuto dei vicini di casa riesco a farla sedere sul sedile posteriore della mia automobile. Arrivato dopo le 8 di sera al pronto soccorso di Gioia Tauro la dottoressa di turno quasi stupita mi comunica che dopo quell’ora gli esami radiologici non possono essere effettuati aggiungendo che il medico di guardia avrebbe dovuto saperlo che l’orario per fare le radiografie è dalle 8 di mattina alle 8 di sera. Devo andare all’ospedale di Polistena, mi dice. Non discuto sono concentrato su mia mamma e sul suo dolore. Corrò verso Polistena. Al pronto soccorso mi trovo di fronte ad una ventina di persone. Ho subito pensato che sarebbe stato complicato farle fare una radiografia in tempi brevi. La faccio registrare comunque, chiedo al dottore quanto tempo avremmo dovuto attendere per l’esame, la risposta è stata 4 ore. Ho pensato che saremmo tornati a casa verso le 2 del mattino se tutto fosse andato bene. 4 ore mi sono sembrate una enormità per far attendere su una sedia a rotelle e in condizioni sofferenti una persona anziana. Decido di riportare a casa mia mamma. È notte, non dormo, veglio su di lei. Ascolto il suo respiro e il suo dignitoso lamento. Questa mattina la porterò in una clinica convenzionata. Penso a come è ridotta la nostra Sanità pubblica commissariata da anni a causa del debito accumulato negli anni e che per risparmiare i vari commissari che si sono succeduti hanno chiuso un servizio alle 8 di sera provocando un accumulo di prestazioni nell’altro nosocomio con tempi biblici di attesa. Buona giornata nonostante tutto.