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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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San Giovanni in Fiore, operai di Città pulita: Melicchio e Parentela (M5S) incalzano Oliverio "Il governatore si muova"

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San Giovanni in Fiore (CS)- «Alla giunta e al consiglio comunale di San Giovanni in
Fiore ricordiamo che a breve finirà l’indennità di disoccupazione corrisposta ai
14 operai di Città pulita, colpevolmente scaricati dalla maggioranza locale». Lo
affermano, in una nota, i deputati M5s Alessandro Melicchio e Paolo Parentela, che
aggiungono: «Questi lavoratori dovevano essere assunti per la raccolta differenziata,
come previsto dalla clausola di salvaguardia inserita nel bando di gara, ma ne sono
rimasti esclusi per l’incapacità e subalternità politica dei referenti del governatore
Mario Oliverio, che ha chiuso gli occhi sul caso lavandosene le mani come Pilato».
«Inoltre – proseguono i due parlamentari 5 stelle – il sindaco Giuseppe Belcastro
ci aveva promesso una risposta sull’isola ecologica che ancora non c’è, sul funzionamento
del numero verde per l’utenza e sugli inammissibili ritardi nella distribuzione dei
sacchetti per i rifiuti, per cui gli uffici comunali non sono intervenuti, benché
tenuti a farlo». «Ad oggi – ricordano i 5stelle – sono tanti e troppi i dubbi,
a partire dalla procedura di gara, sul servizio pubblico in questione, ancora al
vaglio dell’Anac, della Procura e Prefettura di Cosenza dopo le ripetute denunce
del Movimento 5 Stelle. In quanto ai 14 lavoratori volutamente lasciati in stato
di disoccupazione, rammentiamo che il Pd ne aveva promesso, e rimangono le prove,
il riassorbimento nella raccolta differenziata a partire dal 2 giugno 2017. A oltre
un anno, quella promessa si è rivelata una bugia imperdonabile». «La verità –
concludono Melicchio e Parentela – è che al governatore Oliverio e sodali non
importa nulla del dramma sociale che hanno creato con la gestione politica e amministrativa
della raccolta differenziata, né ché tra gli esclusi ci sia pure un signore anziano
con grossi problemi di ricollocazione lavorativa e raggiungimento della pensione,
con un figlio invalido e inabile al lavoro e una giovane figlia disoccupata, rimasta
vedova con due bambini. Oliverio e i suoi si mettano una mano sulla coscienza e trovino
in proposito soluzioni rapide e vere. Per noi è prioritario il futuro di questi
lavoratori».