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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 15 OTTOBRE 2024

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Rocco Morabito, un “fantasma” e il numero due dopo Matteo Messina Denaro La storia rocambolesca di un boss della 'Ndrangheta tra ricchezze, traffici internazionali di cocaina e fughe rocambolesche dal carcere

Rocco Morabito, un “fantasma” e il numero due dopo Matteo Messina Denaro La storia rocambolesca di un boss della 'Ndrangheta tra ricchezze, traffici internazionali di cocaina e fughe rocambolesche dal carcere

Braccato nuovamente uno dei più pericolosi superlatitanti della ‘Ndrangheta, sempre a fuggire, a nascondersi e vivere rinchiuso come dei “topi di fogna”, un duro scotto quello dei boss che scelgano la via della criminalità, del facile guadagno, ma che alla fine si domanda, ma che vita è mai questa?
Rocco Morabito considerato uno dei più ricercati latitanti dopo il boss mafioso Matteo Messina Denaro, è stato catturato in Brasile in una vasta operazione meticolosa effettuata dai Ros insieme alla polizia, Interpol e la polizia federale brasiliana.
Ma chi è Rocco Morabito?
Nato ad Africo nel 1966, era latitante dal quel giugno del 2019 quando evase da un carcere, arrivando in pieno centro a Montevideo, grazie ad un tunnel scavato con meticolosa pazienza, senza che nessuno se ne accorgesse. Da lì sono arrivati sul tetto per poi calarsi sul balcone di una casa confinante, intrufolandosi dentro la casa di una signora, aprendo la finestra e non solo, perché la povera signora si è vista derubare anche di soldi, forse per finanziare gli istanti iniziali della fuga (?). Mentre i tre fuggitivi che stavano insieme al boss della ‘Ndrangheta, sono stati acciuffati nei giorni successivi ed arrestati, erano di nazionalità russa.
Figlio di Domenico Morabito e Carmela Modafferi, nipote di Antonio Mollica e parente del temuto boss Peppe Tiradritto Morabito, soprannominato “U Tamunga”, ha un cognome imponente negli ambienti della criminalità organizzata calabrese, dove a Milano aveva costruito un impero importante per lo spaccio della cocaina.
Rocco Morabito nei fatti è stato sempre un “fantasma” nei suoi modi di agire, silenziosi, ma con piglio di vero boss mafioso, ma la sua fuga è finita ieri a Joao Pessoa capitale di Paraiba, insieme ad un altro narcotrafficante come Vincenzo Pasquino.
Il tutto è stato reso possibile impiegando una squadra di circa 20 uomini arrivati in Brasile e quindi creare quella trappola la quale ha consentito la fine della latitanza.
Le attività sono state coordinate dalle Procure distrettuali di Reggio Calabria e di Torino con l’ausilio della direzione generale Affari internazionali e cooperazione giudiziaria del ministero della Giustizia italiano e del dipartimento di giustizia degli Stati Uniti.
Rocco Morabito ha una condanna di 30 anni di carcere per traffico di droga ed era in attesa dell’estradizione prima di fuggire dall’Uruguay, lo stesso si spacciava per un imprenditore brasiliano di nome Francisco Cappelletto.
Anche Vincenzo Pasquino è un narcotrafficante di spicco, coinvolto in alcune inchieste sul traffico internazionale di droga.
Attendiamo gli esiti e a questo punto la tanto sospirata estradizione di uno dei più importanti boss della ‘Ndrangheta e non un qualunque criminale, ma un boss che sa come muoversi in ogni ambiente criminale e dotato di grande astuzia criminale e da quello che si evince in tutti questi anni, anche di fiancheggiatori.
(GiLar)