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Rizziconi, ieri inaugurazione del parco giochi per bambini

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Ieri, a Rizziconi si è svolta la Cerimonia di intitolazione del
Parco destinato a Giochi per bambini, attività culturali e ludico-sportive, alla
“Cittadinanza Attiva”. La manifestazione ha avuto una valenza doppia se si considera
che il Parco in questione è stato realizzato su un’area confiscata alla criminalità
organizzata. Alla cerimonia hanno partecipato le più alte cariche Lionistiche del
Distretto: il 1° V. Governatore Renato Rivieccio, il Past Governatore Mimmo Laruffa,
il Presidente dell’VIII^ Circoscrizione Ferdinando Iacopino, il Responsabile Distrettuale
per la Cittadinanza Attiva Armando Alessi, Presidenti di zona, Presidenti ed Officersi
di Clubs, Distrettuali e di Circoscrizione. Erano presenti le autorità civili con
il Sindaco di Rizziconi – Giuseppe Di Giorgio – e di Scido – Giuseppe Zampogna
-, militari e Religiose.Indirizzi di saluto sono stati inviati dal Governatore del
Distretto Antonio Fuscaldo, dal Past Direttore Internazionale (nonché rappresentante
Lions in seno al Consiglio d’Europa) Ermanno Bocchini, il V. Prefetto Dott. Fabrizio
Gallo, il Sen. Beniamino Fimognari e tanti altri amici Lions del Distretto. Era
– altresì – presente la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo Statale
di Rizziconi Prof.ssa Maria Antonella Timpano, nonchè il referente di “LIBERA” per
la Piana Don Pino De Masi.La cerimonia è stata allietata dall’Orchestra dei ragazzi
del Corso Musicale della Scuola Media di Rizziconi, che hanno eseguito fantastici
brani musicali, magistralmente diretti dai docenti di musica. Ma perché “Cittadinanza
Attiva”? Qual’è il significato di questa “Qualità” Civica? La Società
contemporanea sta affrontando scenari complessi di cambiamento sotto molti punti
di vista. Negli ultimi due decenni il volto di molte città è cambiato radicalmente.
Si è assistito ad un elevato tasso di crescita della popolazione, grazie al fenomeno
migratorio che, da un lato, ha consentito la fornitura di manodopera alle imprese
e alle famiglie limitando così alcuni processi di delocalizzazione produttiva,
ma, dall’altro, ha creato nuove tensioni sul piano della convivenza e della connessa
percezione di sicurezza dei cittadini da tempo residenti. Inoltre la popolazione
residente ha acuito alcune tendenze tipiche dei paesi sviluppati quali il progressivo
invecchiamento, il tasso di scolarizzazione e la modifica della struttura del nucleo
familiare, nella direzione della riduzione del numero di famiglie numerose e dell’aumento
elevato di quelle mononucleari. A questi fenomeni si aggiunge l’emergere di una
condizione di incertezza economica diffusa determinata dalla paura di perdere una
condizione faticosamente conseguita, dalla progressiva precarizzazione del lavoro,
dal timore di scivolare indietro in una scala gerarchica che ha diluito le vecchie
classi in un flusso continuo in cui la competizione è per non scivolare indietro
in fondo alla graduatoria, mentre le distanze tra i primi e gli ultimi si allungano
sempre più. Questa sorta di disarticolazione del sistema sociale ha inevitabili ripercussioni
sul sistema della rappresentanza che diviene sempre più particolaristica (fino ad
essere individuale) e di conseguenza sulle forme della democrazia e sui processi
di formazione delle decisioni pubbliche.In questo contesto è riapparsa in modo consistente
una nuova domanda di politiche e servizi. Convivenza, servizi per anziani, sicurezza,
mobilità, rifiuti, scolarizzazione, servizi personalizzati, percorsi della partecipazione
articolati e diffusi, sono solo alcune delle richieste di intervento da parte di
una popolazione più eterogenea e con nuovi problemi da affrontare. Un quadro come
quello appena delineato, di nuovi e più articolati bisogni a fronte di risorse disponibili
calanti o al limite costanti, non può essere affrontato con i paradigmi tradizionali
dell’amministrazione produttrice di servizi: i vincoli economici e la portata dei
bisogni non permettono l’equilibrio. Obiettivi tanto ambiziosi possono essere raggiunti
solamente se le risorse, anche informali, presenti nelle città si attivano complessivamente
per contribuire a condividere le decisioni e ad affrontare in modo responsabile la
riqualificazione delle modalità di produzione delle politiche pubbliche e di erogazione
dei servizi. Per queste ragioni per noi Lions la Cittadinanza Attiva assume un significato
ed un’importanza notevole, non solo sul piano nazionale ma – anche – di rilievo
internazionale, che va ad incidere sul tema del cambiamento nelle relazioni tra istituzioni
e cittadini con particolare riferimento alle questioni dei cambiamenti nei processi
decisionali e della sussidiarietà orizzontale di cui all’Art. 118 della Costituzione. E’
necessario intervenire per un cambiamento nei processi decisionali e questa esigenza
nasce dalla necessità di definire un nuovo rapporto tra istituzioni e cittadini,
tra le amministrazioni pubbliche e i loro diversi portatori di interesse, includendo
più attori nei processi decisionali perché attraverso il confronto e l’assunzione
di responsabilità si individuino le priorità, si definiscano i percorsi da seguire,
si adottino le soluzioni ritenute più adeguate.A percorso partecipativo e decisionale
segue poi la gestione del servizio o dell’opera individuati, attraverso la complementarietà
e la sussidiarietà orizzontale. Da diversi anni in molti luoghi sono state avviati
percorsi di questa natura ma principalmente questi si sono concentrati su alcuni
interlocutori specifici: le imprese, gli anziani, il volontariato, i giovani etc.
Spesso si tratta di esperienze importanti ma di impatto limitato e comunque marginali
rispetto alla centralità delle politiche o dei servizi. Al contrario possono essere
raggiunti risultati di grande efficacia se la leva della cittadinanza attiva viene
a tutti gli effetti considerato strumento di attuazione delle politiche in modo trasversale
ai settori, come modalità qualificata dell’amministrare e come scelta politica
di governo complessivo di un territorio. Ed è in quest’ottica che noi Lions, che
siamo la più grande Associazione di Servizio al mondo, possiamo e dobbiamo fare
la differenza, con la nostra storia, in attuazione dei nostri scopi e dei nostri
principi etici, con le nostre competenze ma soprattutto con il nostro servizio, quel
We Serve che da un secolo – oramai – ci accomuna e ci contraddistingue! Ed allora,
AVANTI TUTTA con la Cittadinanza Attiva.