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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 08 DICEMBRE 2024

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«Ritengo ancora troppo prematura l’idea di una fusione tra i Comuni di Cittanova e Taurianova». Antico risponde a Biasi

«Ritengo ancora troppo prematura l’idea di una fusione tra i Comuni di Cittanova e Taurianova». Antico risponde a Biasi

| Il 29, Lug 2024

«Ritengo ancora troppo prematura l’idea di una fusione tra i Comuni di Cittanova e Taurianova». Questo uno dei passaggi più significativi della missiva che, nella mattinata di oggi, il Sindaco di Cittanova, avv. Domenico Antico, ha fatto pervenire al Primo Cittadino di Taurianova, avv. Roy Biasi, in merito alla proposta di fusione tra le due municipalità avanzata da quest’ultimo nei giorni scorsi. Di seguito il testo integrale della lettera.

«Caro Sindaco, ho letto con grande attenzione la lettera che hai inteso inviarmi nei giorni scorsi, riguardante la proposta di fusione tra i Comuni di Cittanova e Taurianova. Una missiva i cui contenuti sono stati oggetto di riflessione e confronto anche con l’Amministrazione che mi pregio di guidare e a cui proverò a rispondere senza tralasciare gli stimoli posti dalla tua visione d’insieme. Le nostre Comunità posseggono, ciascuna con le proprie peculiarità, storie e caratteristiche ben precise e distintive. Cittanova ha da poco celebrato i suoi 400 anni di storia: quattro secoli di vicende straordinarie e significative frutto di un passato ancor più profondo e suggestivo, autore cristallino di quel bagaglio culturale di cui andiamo orgogliosi; basti pensare che, solo di recente, scoperte archeologiche certificate hanno portato alla luce sul territorio comunale cittanovese una tomba di età magno greca e un muro difensivo di epoca romana. Un patrimonio che cresce di anno in anno e si esalta in una miriade di campi: dall’istruzione all’enogastronomia, dalle produzioni artigianali d’eccellenza all’agricoltura fino alle meraviglie naturalistiche. Di questo tesoro – socioculturale, tradizionale, identitario e ambientale – i Cittadini di Cittanova sono testimoni ed eredi: attenti custodi verso un futuro ancor più bello e luminoso. Lo stesso ragionamento vale, senza dubbio alcuno, per i Cittadini di Taurianova: ne è testimone, tra l’altro, il lavoro eccezionale che in questi anni vi sta consentendo – amministratori, agenzie educative, terzo settore e mondo delle professioni – di ottenere riconoscimenti nazionali dal valore assoluto: il titolo di Capitale Italiana del Libro 2024 è solo l’apice di un investimento di spessore in cui avete strenuamente creduto per l’avvenire della città. La Tua missiva, redatta nelle pieghe di quella visione di territorio che le sfide dell’attualità impongono agli amministratori più lungimiranti, è indubbiamente rivolta all’impegno concreto per il governo degli Enti locali in questa epoca così complessa ed esposta a repentini mutamenti sociali, economici e normativi. Ho apprezzato molto il tuo accorato appello alla condivisione di percorsi di crescita nel segno dell’unità territoriale, della collaborazione fattiva tra Enti e delle sinergie istituzionali diffuse: una strategia che, senza alcun dubbio, dovrà coinvolgere tutti per una nuova fase di sviluppo non solo della Piana di Gioia Tauro, ma dell’intera Calabria. Penso, come te, che per il futuro si debba guardare con fiducia a percorsi di ampio respiro capaci di unire le potenzialità dei luoghi, le esigenze dei cittadini, le ambizioni delle Comunità. Tuttavia, ritengo ancora troppo prematura l’idea di una fusione tra i Comuni di Cittanova e Taurianova. Le realtà del nostro territorio, a differenze di altre, posseggono ancora un forte valore identitario che impone riflessione e confronto sui grandi temi politici e amministrativi. E, in questo senso, sussiste sul tema una questione di deficit democratico: la fusione comporta sempre una riduzione dello spazio della rappresentanza con l’unificazione dei Consigli Comunali. In secondo luogo, ed è cronaca dei nostri giorni, abbiamo già toccato con mano le conseguenze traumatiche delle fusioni “a freddo” tra municipalità: unite per legge, ma ancor più divise sul piano sociale e identitario. Sono certo che noi non auspichiamo questo. Infine, sui processi di sviluppo del territorio permangono ancora grandi interrogativi che chiedono dialogo e nuovi e circostanziati approfondimenti: fondere a “freddo” due identità così forti deve trovare motivazioni profonde e solide, non solo di carattere economico. Per animare un processo di migliore conoscenza tra le nostre realtà, costruito sulla qualità e la partecipazione, ritengo opportuno condividere progetti socioculturali, ambientali e di stimolo economico per il tessuto produttivo. Oggi, in particolare, le opportunità che provengono dal PNRR e dai bandi europei dedicati alle aggregazioni temporanee di scopo per gli Enti locali possono costituire un primo banco di prova per unire funzioni e servizi che possono essere svolti ed erogati in forma associata, in un’ottica collaborativa. Su questa prospettiva, è necessario un confronto pienamente partecipato, aperto alla cittadinanza e alle sue articolazioni, vissuto nel tempo ritenuto necessario alla piena comprensione dei processi in atto da parte di tutti».