Realacci, Oliverio, Covello: “Rischio dissesto ambientale per l’Alto Jonio Cosentino”
Lug 08, 2014 - redazione
Questo per gli onorevoli deriverebbe dagli interventi sulla 106 Jonica
– Pugliese: «Realacci, Stefania Covello e Nicodemo Oliverio contro l’ammodernamento della SS106»
Realacci, Oliverio, Covello: “Rischio dissesto ambientale per l’Alto Jonio Cosentino”
Questo per gli onorevoli deriverebbe dagli interventi sulla 106 Jonica
Interrogazione degli Onorevoli Ermete Realacci, Nicodemo Oliverio e
Stefania Covello, per sapere quali provvedimenti il governo intende
prendere per evitare il rischio di dissesto ambientale per l’Alto Jonio
cosentino, a causa dell’ intervento infrastrutturale ANAS SPA ‘SS 106
Jonica con la SS 534 (km 365 +150) a Roseto Capo Spulico (KM 400 + 000)
Megalotto 3.
L’interrogazione urgente è al Presidente del Consiglio dei ministri, al
Ministro per l’Ambiente, Tutela del territorio e del Mare al Ministro per i
Beni e le Attività Culturali e il Turismo e al Ministro per le
Infrastrutture e i Trasporti.
“Come evidenzia una nota della Commissione tecnica per la valutazione
ambientale, costituita presso il Ministero dell’Ambiente nel 2014, è
emersa – spiegano gli interroganti – la necessità di richiedere all’ANAS
chiarimenti e documentazioni integrative per giustificare lo scostamento
del Progetto Definitivo in variante dal Progetto Preliminare approvato con
delibera ClPE 103/2007.
Il raffronto tra Progetto preliminare e le modifiche del progetto
definitivo, variato dall’ANAS, evidenzia l’illegittimità della procedura
eseguita”.
“Intanto – sottolineano i parlamentari – si tratta di un nuovo progetto e
pertanto, sarebbero da rifare anche le procedure di gara. Sono state
disattese le prescrizioni ambientali sulla VIA preliminare.
Rispetto al progetto preliminare il progetto definitivo ha ‘alzato la
livelletta’ di circa mt 40 nella zona collinare, eliminando 12 km di
gallerie e portando le opere in superficie”.
“Ma il punto centrale della vicenda – fanno presente gli interroganti – è
rappresentato dalla parte finanziaria del progetto. Fra il progetto
preliminare -redatto nel 2004 e approvato nel 2007- e il progetto
definitivo -presentato all’approvazione nel 2014- mancano i fondi assegnati
alla Regione Calabria e quindi resta solo il contributo statale
corrispondente alla metà delle risorse necessarie.
Ecco spiegato il motivo per cui nel progetto definitivo si è operata la
scelta di abbandonare 12 chilometri di gallerie profonde (opere più
costose), portando la strada in superficie. Così si prevede di tagliare le
colline (terrazze protette da vincolo paesaggistico per l’unicità dei
panorami e della configurazione naturale) con trincee a cielo aperto e
qualche piccolo tratto di galleria artificiale.
Insomma, affermano Realacci, Oliverio e Covello “Per penuria di fondi
l’Anas ha scelto di abbandonare le opere più costose (gallerie) e di
mantenere lo stesso tracciato ma in superficie”.
Alla luce di tale situazione gli interroganti chiedono al governo di
“intervenire per il ripristino della situazione, sia in termini finanziari
sia in termini di corretto rapporto Stato-Cittadini, riaffermando il
bilanciamento tra le logiche dello sviluppo economico e gli interessi alla
tutela dell’ambiente”.