Rinascita Scott, Gianluca Callipo lettera di dimissioni da sindaco della città di Pizzo
Gen 03, 2020 - redazione
“Mi dimetto dall’incarico di sindaco. Prendo questa sofferta decisione nell’attesa che la mia posizione venga chiarita e nella consapevolezza di essere totalmente estraneo alle accuse che mi vengono mosse”.
Inizia così la lunga lettera dell’oramai ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, attualmente detenuto in carcere dopo l’operazione della procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, scritta e inviata al segretario comunale Adriana Avventura, al vice sindaco Maria Pascale e al presidente del Consiglio comunale Giacinto Maglia.
La lettere era già stata allegata agli atti durante l’interrogatorio di garanzia. Siccome la lettera porta la data del 31 dicembre scorso, la legge consente 20 giorni per un eventuale ritiro, e quindi trascorsi tali giorni il Consiglio Comunale è decaduto.
La decisione maturat per Callipo è stata per un “un estremo atto d’amore nei confronti della sua città, per non gravare con la sua vicenda personale sulle sorti e sull’immagine di Pizzo”.
“Ho sempre agito nell’interesse di Pizzo e dei pizzitani. Non ho compiuto alcun atto per interesse personale, anzi ci ho anche rimesso dal punto di vista economico. Ma soprattutto non ho agevolato in alcun modo la criminalità, che ho sempre contrastato”.
Ovviamente ha rimarcato la sua innocenza nella certezza che dimostrarà con i fatti l’assoluta correttezza legale dei uoi atti in tutti gli anni che è stata amministrata dallo stesso. “Sono stato eletto con oltre il 63 % dei consensi, con quasi 1.500 voti di scarto rispetto al mio principale competitor. A scegliermi è stata la mia città, la stragrande maggioranza dei pizzitani, ovvero gente onesta, non certo qualche delinquente”.
E dopo aver ringraziato i dipendenti comunali, i dirigenti, i consiglieri e gli assessori della sua giunta, Callipo si augura che chi verrà a guidare il Comune dopo di lui “prosegua nel lavoro svolto in questi anni”, per non vanificare risultati che considera estremamente importanti per la «crescita economica, sociale e culturale» di Pizzo.