Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Regione Calabria, conclusa la seduta della commissione antimafia regionale

Regione Calabria, conclusa la seduta della commissione antimafia regionale

Il presidente della Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria, Salvatore Magarò ha aperto, nella tarda mattinata, i lavori dell’organismo consiliare

Regione Calabria, conclusa la seduta della commissione antimafia regionale

Il presidente della Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria, Salvatore Magarò ha aperto, nella tarda mattinata, i lavori dell’organismo consiliare

 

 

RESOCONTO

REGGIO CALABRIA- Dopo la relazione del presidente Salvatore Magarò sul recente patto contro la ‘ndrangheta siglato tra la Calabria e la Lombardia ­-  a cui seguirà la visita nella nostra regione della Commissione “Affari Istituzionali” del Consiglio regionale della Lombardia-, la Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria ha concluso, nel primo pomeriggio di oggi, i propri lavori, avviando l’esame sulla proposta della Giunta regionale sugli interventi di sostegno alle imprese vittime di reati di ‘ndrangheta e su quella d’iniziativa di Magarò in relazione alle misure per garantire la legalità e la trasparenza nelle procedure degli appalti pubblici e della contabilità regionale.

“L’impianto della due leggi mira a privilegiare l’imprenditoria sana nell’assegnazione dei lavori pubblici e a rendere conveniente la fedeltà allo Stato- spiega il presidente Magarò-. Al tempo stesso, mi piace sottolineare lo spirito costruttivo che ha caratterizzato i lavori odierni e che  fa ben sperare in vista dei prossimi appuntamenti, a cominciare da quello del 4 febbraio prossimo quando, sulle due proposte di legge, saranno auditi i soggetti del partenariato economico-sociale, alla presenza del rappresentante legale della Sua e del direttore generale della Giunta, avvocato Franco Zoccali”.

Nella stessa seduta del 4 febbraio, la Commissione, che ha espresso solidarietà al pm della Dda di Catanzaro PierPaolo Bruni, contro il quale si stava progettando un attentato, avvierà una discussione sul “codice di autoregolamentazione del Consiglio regionale sulla trasparenza dei candidati alle elezioni e degli eletti ed amministratori pubblici e per contrastare ogni forma di collusione con l’’ndrangheta”.

Sono intervenuti i consiglieri: Pacenza (Pdl); Dattolo (Udc); Maiolo (Pd); Caputo (Pdl); Censore (Pd); Serra (Insieme per la Calabria) e Giordano (Idv).

 

 

 

REGGIO CALABRIA – Il presidente della Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria, Salvatore Magarò ha aperto, nella tarda mattinata, i lavori dell’organismo consiliare.

All’esame della seduta, la proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale sugli interventi regionali di sostegno alle imprese vittime di reati di ‘ndrangheta e di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore dell’imprenditoria e la proposta dello stesso Magarò sulle misure per garantire la legalità e la trasparenza nelle procedure degli appalti pubblici e della contabilità regionale.

Nel corso dei lavori, tutt’ora in svolgimento, la Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria, presieduta da Salvatore Magarò,  ha chiesto, all’unanimità, l’inserimento all’ordine del giorno della seduta del 22 febbraio del Consiglio regionale della mozione n. 10 del 19.10.2010.

La mozione, d’iniziativa del consigliere Magarò, impegna la Giunta regionale “a costituirsi sempre e comunque parte civile nei processi, ovunque incardinati, in cui si contestino reati associativi di stampo mafioso e reati a fini connessi, perpetrati a danno dei cittadini, delle Istituzioni pubbliche, dei loro rappresentanti, o di qualunque altro soggetto, pubblico o privato, vessato o colpito da condotte delittuose riconducibili al cosiddetto ‘metodo mafioso’”.

Ancora, la Commissione ha accolto positivamente l’iniziativa dell’Ufficio di Presidenza di aprire all’interno del Consiglio la Bottega della legalità e di donare a tutti i Comuni calabresi una targa da affiggere all’ingresso dei municipi con sopra scritto: “Qui La ‘Ndrangheta non entra. I comuni calabresi ripudiano la mafia in ogni sua forma”.