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Regionali, anche Pippo Callipo si prepara a correre per la presidenza. Con una lista civica come nel 2010

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Torna in campo in Calabria l’imprenditore che nel 2010 aveva sfidato Scopelliti e Loiero, ottenendo il 10% ma restando fuori dal Consiglio: «Mi accompagnino i calabresi migliori»

Regionali, anche Pippo Callipo si prepara a correre per la presidenza. Con una lista civica come nel 2010

Torna in campo in Calabria l’imprenditore che nel 2010 aveva sfidato Scopelliti e Loiero, ottenendo il 10% ma restando fuori dal Consiglio: «Mi accompagnino i calabresi migliori»

 

 

L’imprenditore Pippo Callipo, già candidato alla presidenza della Regione Calabria nel 2010, «sarebbe disponibile a lanciare, nella competizione del 23 novembre, una Lista civica per salvare la Calabria». E’ quanto afferma lo stesso Callipo in una lunga dichiarazione con la quale rompe gli indugi rispetto all’ipotesi di un suo impegno anche in questa tornata elettorale.

Nelle settimane precedenti, il suo nome era stato accostato al Movimento 5 Stelle, ma dai grillini era arrivata una secca smentita all’ipotesi della scelta di un candidato presidente che non passasse attraverso le regole di nomina interne ai meetup. Dalle “regionarie” M5S è poi uscito il nome di Nuccio Cantelmi e Callipo irrompe invece in modo autonomo, proprio come fece quando sfidò Scopelliti e Loiero, ottenendo un’ottima affermazione personale – il suo nome per la presidenza arrivò al 10 per cento – ma restando escluso dal Consiglio regionale a causa del deludente risultato della propria lista.

La nuova avventura, dichiara l’impreditore di Pizzo, parte «alla condizione – afferma – che siano i calabresi migliori ad accompagnarmi. I calabresi che a migliaia, se non avranno un’occasione di cambiamento, non andranno a votare. C’è chi mi sussurra che non c’è più tempo e che gli accordi per vincere le elezioni, da parte dei soliti partiti, sono già in cassaforte e che a me converrebbe ritagliarmi uno spazio di gestione nella squadra di chi vince; che insomma la Lista civica sarebbe come Davide contro Golia. Io so quanto sia difficile schierarsi contro apparati organizzati. Nel 2010, con lo slogan “Io resto in Calabria!, l’ho già sperimentato. Ma se davvero vogliamo riscattare questa nostra Calabria un tentativo va fatto. Ai giovani, agli onesti, ai calabresi, ai “senzanome” che amano la loro terra, io dico di provarci».

Divenuto famoso per il marchio dell’impresa di famiglia, dedicata alla lavorazione del tonno, Pippo Callipo è attualmente presidente della Callipo Group, che ha differenziato le sue attività anche nel campo della produzione alimentare e della ristorazione. Un marchio che ha portato anche nello sport, con la squadra di volley di Vibo Valentia che ha guidato negli anni dell’A1 e che ora milita in A2. E’ stato anche presidente di Confindustria Calabria dal 2001 al 2006 e poi commissario di Confindustria Reggio Calabria. Attualmente è anche componente del consiglio d’amministrazione dell’Università della Calabria.

E’ omonimo e concittadino del sindaco Gianluca Callipo, candidato alle primarie Pd, e proprio per questo in occasione del sondaggio condotto sulle primarie del Pd, ha dovuto precisare che agli intervistati è stato specificato che il gradimento attribuito al giovane esponente democratico non andava confuso con quello dell’imprendiotre dell’identico cognome.

E’ lo stesso Pippo Callipo a commentare la vicenda affermando: «I sondaggi li puoi anche taroccare, ma fino a un certo punto. Perché, se l’obiettivo è annacquare la forza di un personaggio stimato ma disponi soltanto di personalità con scarso appeal, non c’è manipolazione che tenga. Così sta accadendo che il mio nome, di riffa o di raffa, nei sondaggi fin qui elaborati per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione, si impone e fa riflettere. Purtroppo, anche quando questi espedienti vengono denunciati, non si riesce ad intaccare il gioco che esclude chi è pronto – come il sottoscritto – a rompere il patto di potere lobbistico e trasversale, che va avanti da almeno vent’anni e decide le sorti della regione e che, favorendo carriere politiche immeritate ha come solo obiettivo l’utilizzo discrezionale della spesa pubblica».

«Sorprende come sia possibile – sostiene ancora Callipo – che le istituzioni nazionali, Presidenza della Repubblica, Parlamento e Governo, pur consapevoli del disastro sociale, politico ed etico in cui versa una regione del Paese dove succede di tutto ed in cui la criminalità organizzata si rafforza anche a causa della sfiducia dei cittadini verso la classe politica regionale, non intendano muovere un dito per impedire che in Calabria tutto resti come sempre. Il sottoscritto, dopo alcuni tentativi volti a rendere possibile il cambiamento assieme a quella politica che a parole si dice favorevole alla rottamazione e che addirittura vorrebbe azzerare un’intera classe dirigente, ha preso atto che, anche questa volta, i big della politica preferiscono voltarsi dall’altra parte».