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Reggio, titolare catena di supermercati indagato. I beni sarebbero riconducibili ai Pesce | Approdo Calabria
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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Reggio, titolare catena di supermercati indagato. I beni sarebbero riconducibili ai Pesce

Reggio, titolare catena di supermercati indagato. I beni sarebbero riconducibili ai Pesce

| Il 31, Lug 2012

Il particolare è emerso nel corso di un’udienza. Nei guai è Giovanni Garruzzo, della catena Cedi Sisa. Indagato anche un ex ispettore della polizia penitenziaria che avrebbe fittato un appartamento a Marcello Pesce, dichiarando che non sapeva che lo stesso fosse latitante. I particolari sono emersi nel corso dell’udienza

Reggio, titolare catena di supermercati indagato. I beni sarebbero riconducibili ai Pesce

Il particolare è emerso nel corso di un’udienza. Nei guai è Giovanni Garruzzo, della catena Cedi Sisa. Indagato anche un ex ispettore della polizia penitenziaria che avrebbe fittato un appartamento a Marcello Pesce, dichiarando che non sapeva che lo stesso fosse latitante. I particolari sono emersi nel corso dell’udienza

 

 

REGGIO CALABRIA – Il titolare dei supermercati Cedi Sisa della Calabria, Giovanni Garruzzo, di 59 anni, è indagato per intestazione fittizia di beni. Il particolare è emerso oggi nel corso del processo contro gli esponenti della cosca Pesce in corso davanti ai giudici del tribunale di Palmi. Il pm Alessandra Cerreti ha contestato a Garruzzo una serie di dichiarazioni fornite dalla collaboratrice di giustizia Giuseppina Pesce oltre ad alcune intercettazioni ambientali tra esponenti della cosca. La collaboratrice di giustizia ha riferito ai magistrati che la proprietà dei supermercati della Cesi Sisa della Calabria è riconducibile alla cosca della ‘ndrangheta dei Pesce. Durante l’udienza di stamane Garruzzo, il quale è stato assistito da un difensore, ha deciso di rispondere alle domande di accuse e difesa e si è detto estraneo alle accuse sostenendo di non sapere perchè la pentita Pesce lo accusa.

È stata poi la volta di un ex ispettore della polizia penitenziaria che ha prestato servizio per circa dieci anni al Dap. La donna ha riferito ai giudici di aver affittato il suo appartamento a Pesce Marcello e di aver chiesto la restituzione dell’immobile quando seppe che era latitante. La moglie di Pesce chiese del tempo per raccogliere i loro effetti personali e l’ex ispettore attese alcuni giorni prima di poter riavere la disponibilità dell’appartamento. Durante il racconto il pubblico ministero, dopo aver fatto una serie di domande mirate, ha reso noto all’ex ispettore che è indagato per favoreggiamento nei confronti di Pesce Marcello. A quel punto l’ex ispettore della polizia penitenziaria ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.

redazione@approdonews.it