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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Reggio, ancora bollette pazze del servizio idrico

Saverio Cuoco, presidente regionale dell’Unione nazionale consumatori Calabria mette in guardia i cittadini

Reggio, ancora bollette pazze del servizio idrico

Saverio Cuoco, presidente regionale dell’Unione nazionale consumatori Calabria mette in guardia i cittadini

 

 

In questi giorni sono state recapitate da parte del Comune di Reggio Calabria alle famiglie reggine le bollette/fatture relative alla fornitura del servizio idrico che comprendono la tariffa base, le acque reflue ed il servizio di depurazione.
Ancora una volta sostiene l’Avv. Saverio Cuoco, presidente regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, dobbiamo constatare le irregolarità di gran parte di esse, sia perché parecchi utenti ai quali vengono chiesti importi riferiti ad anni risalenti al 2005 a seguire, hanno già provveduto al loro pagamento, (fortunatamente conservandone le ricevute), sia perché non si tiene conto dell’avvenuta prescrizione, sottoponendo i cittadini ad estenuanti file agli sportelli della REGES per dimostrare le proprie ragioni.
Ciò che indigna per l’ennesima volta gli utenti prosegue l’Avv. Saverio Cuoco, è il costo esorbitante delle tariffe rispetto alla qualità dell’acqua erogata che permane in buona parte della città pessima, a causa dell’enorme quantità di cloruro di sodio contenuta in essa e che costringe molti cittadini a doversi approvvigionare presso alcune fontane pubbliche o ricorrere all’acquisto dell’acqua minerale, con evidenti sacrifici economici da sopportare.
Più volte l’Unione Nazionale Consumatori ha chiesto l’applicazione della decurtazione delle bollette dell’acqua, così come disposta negli anni addietro (anche se limitatamente ad alcune vie ben individuate), ma nonostante le rassicurazioni, nulla è stato fatto in tal senso, anzi al danno si aggiunge la beffa, perchè anche nelle zone in cui l’acqua è stata dichiarata non potabile con delibera comunale o nelle zone in cui essa non è stata erogata, le bollette sono arrivate ugualmente e nella loro interezza.
Il dover pagare sempre e comunque a prescindere dalla qualità dell’acqua, dalla fornitura della stessa, dalla non potabilità nei casi conclamati ed accertati con delibera comunale, ecc.ecc. viola i più elementari principi di giustizia tributaria che impongono il pagamento dei servizi erogati in proporzione alla qualità resa dagli stessi.
Inoltre non si è tenuto in alcun conto, la recente sentenza emessa dal Giudice di Pace di Reggio Calabria, su ricorso dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, con la quale è stata dichiarata l’illegittimità del pagamento della integrazione dell’acqua corrisposta dagli utenti nell’anno 2013 con riferimento al 2012, a proposito della quale l’associazione aveva chiesto di compensare tali importi, con le bollette/fatture successive.
Altre irregolarità riguardano le richieste arbitrarie che vengono rivolte agli utenti in caso di voltura dei contratti di fornitura del servizio idrico, a tale proposito ricordiamo a chi finge di non saperlo o l’abbia dimenticato troppo presto, che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nell’adunanza del 26 Giugno 2013, ha deliberato vessatoria, (su ricorso dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria del 31 Ottobre 2012), la clausola che imponeva la dimostrazione dell’avvenuto pagamento delle fatturazioni pregresse, a chi fosse subentrato nel possesso degli immobili con contratti di compravendita, locazione, comodato, e quindi nessun rapporto giuridico abbia avuto con i precedenti titolari.
Tale decisione per disposizione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è stata pubblicata sulla home page del sito della REGES per la durata di 30 giorni consecutivi.
Su tali decisioni già prese, l’associazione non intende soprassedere e sarà intransigente, procederà a verifiche rigorose e a denunzie all’AGCM in caso di violazioni ed invita i cittadini a segnalare eventuali abusi che venissero commessi in tal senso.
Infine una moltitudine di bollette/fatture del servizio idrico, sono state inviate con importi che poggiano per l’ennesima volta su criteri di carattere presuntivo o forfettario, non avendo accertato correttamente i consumi attraverso la regolare e periodica lettura dei relativi contatori, prova ne sia che in parecchi casi si chiede il pagamento della eccedenza dei consumi di acqua, in alloggi completamente disabitati, circostanza facilmente riscontrabile attraverso la lettura delle bollette relative ai consumi di energia elettrica.
Capitolo a parte, ma la musica non cambia per quanto riguarda i depuratori e se la rappresentanza commissariale è stata solerte nell’emettere i divieti di balneazione, per gran parte del litorale della città, il problema principale rimane sempre quello del mancato funzionamento del sistema di depurazione, per il quale i cittadini continuano a pagare tariffe sempre più care, mentre la situazione delle acque marine permane disastrosa, qualcuno dovrebbe spiegare a noi cittadini come vengono utilizzati i fondi raccolti a tale scopo.
Quando vengono richiamati ripetutamente e giustamente in tutte le sedi, i principi di legalità, essi non hanno come unici destinatari i cittadini, ma anche e soprattutto le Istituzioni e se non vengono garantite adeguatamente le tutele di tali diritti, anche attraverso l’emanazione delle carte dei servizi che consentono ai cittadini di monitorare e verificare l’osservanza e il mantenimento dei livelli minimi di qualità dei servizi erogati, le richieste di pagamento assumono aspetti di prevaricazione e arroganza che allontanano sempre più i contribuenti dalle Istituzioni (divenute non più credibili), scorgendo in esse solo enti predatori, pronti a far cassa in tutti i modi possibili.
Ricordiamo infine che dal 1° gennaio 2014 è entrato in vigore il nuovo Metodo Tariffario Idrico introdotto dall’Autorità per l’energia per favorire costi sempre più efficienti e per ridurre le perdite e l’inquinamento ambientale. E, sempre dall’inizio dell’anno è diventata operativa la direttiva sulla trasparenza delle bollette per renderle più chiare e dare maggiori informazioni sui diritti dei consumatori, con l’obbligo ai gestori di pubblicare on line le Carte dei servizi. L’Autorità intende così promuovere nel settore idrico economicità, efficienza ed equilibrio economico-finanziario nella gestione, un servizio di qualità, lo sviluppo delle infrastrutture e la sostenibilità ambientale della fornitura affinché tutta la cittadinanza possa avere una ‘buona acqua’, restituita alla natura dopo una depurazione efficace, non lasciando alle generazioni future un’eredità negativa di inquinamento e sprechi.
Oggi in Italia la situazione è critica e i problemi più rilevanti del settore idrico riguardano le infrastrutture e le perdite di rete, pari a oltre il 30% dell’acqua immessa e non fatturata, un livello fra i peggiori in Europa. A questo si aggiunge l’assenza di servizi di fognatura per il 15% della popolazione e di servizi di depurazione per il 30% della popolazione. In Spagna questa percentuale è intorno al 22%, in Gran Bretagna al 19%, in Danimarca al 10% e in Germania al 7%. I depuratori, inoltre, sono spesso obsoleti, inefficienti o inadeguati.
L’Autorità per l’Energia ha messo in campo numerose iniziative a tutela dei consumatori proseguendo con l’avvio di un’indagine per verificare il rispetto delle norme sulla lettura dei consumi e la gestione del contatore, indispensabile anche per introdurre la ‘tariffa sociale’ che garantisce ai soggetti economicamente disagiati una fornitura gratuita per soddisfare i bisogni fondamentali, così come è prevista la progressività tariffaria per le famiglie numerose e ulteriori interventi per favorire l’accesso all’acqua.
La normativa prevede anche interventi per la morosità nel servizio idrico, garantendo un livello minimo di fornitura di acqua anche alle utenze non in regola con i pagamenti”.